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Ser.mo Sig.r mio oss.mo<lb/>
Rome,25 f�vrier 1612.
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Il negotio della dispensa che desidera il Sig.r duca di Vietri per D.Giovanni di Sangro suo figliolo, et D. Isabella sua nepote, di che mi scrive V.A. Ser.ma, per due volte è stato commesso da N.S. ad altri Card.li et a me, et essendosi visto, et considerato bene ogni cosa, si riferse da noi a S.B.ne quanto bisognava; onde hora non si può replicare altro, toccando assolutam.te a S.B.ne il far la gratia. Con tutto ciò presentandomisi occasione di giovare al buon fine del detto negotio, havrò particolar'memoria delli commandam.ti di V.A. Ser.ma desiderando io di fargli conoscere (et massime in cose che dependino dall'arbitrio mio) che non ha V.A. S. in questa corte chi più stimi di me di servirla, et obedirla sem pre. Con che facendogli hum.a riverenza prego Dio N.S. per ogni sua desiderata felicità. Di Roma,il di 25 di febraro 1612.<lb/>
 
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Di V.A.Ser.ma<lb/>
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Il negotio è difficile assai, essendo questo il più alto grado fra i dispensabili et non vi essendo causa alcuna di momento. Pero N.ro Sig.re si trattiene già tanti mesi. Procurare servire V.A. nel miglior modo,che potrò, salva la conscienza.<lb/>
 
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humiliss.o et devotiss.o servitore il Card.le Bellarmino.
Bellarmin au due de Toscane.
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Al Ser.mo Sig.re mio oss.mo il Gran Duca di Toscana.
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/ Ser"^ S�g^ m�o oss^^ Il negot�o della dispensa che desider� il Sig^ duca d� Vie-
 
tri per D.Giovanni di Sangro suo figliolo, et D.Isabella sua nepote, di che mi scrive V.A.Ser^^, per due volte stato commesso da ^"N.S. ad altri Uard^^ et me, et essendosi visto,et considerato bene ogni cosa, si riferse da noi S.B^^ quanto bisognava; onde hora non si pu� replicare altro, toccando assolutam^^ � S.B^^ il far la gratia. Con tutto ci� presentandomis� occasione di gio vare al buon fine del detto negot�o, havr� particolar'memoria del/y li commandam^^ di V.A.Ser^^ desiderando io di fargli conoscere (et massime in cose che dependino dall'arbitrio mio) che non ha V.A. S. in questa corte chi pi� stimi di me d� servirla,et obedirla sem pre. Con che facendogli hum^ riverenza prego Dio N.S. per ogni sua desiderata felicit�. Di Roma,il di 25 di febraro 1612.
 
Di V.A.Ser^^ Il negot�o � difficile assai, essendo questo il piu alto grado fra dispensabili et non vi essendo causa alcuna d� momento. Pero ^r� Sig^^ si trattiene gi� tanti mesi. Procurare servire V.A. nel miglior modo,che potr�, salva la consc�enza.
 
humiliss^ et devotiss� servitore il Card^^ Bellarmino.
 
 
 
Al Ser"^ Sig^^ mio oss^^ il Gran Duca di Toscana.
 
 
 
Florence.Arch.Mediceo voi.3792 f.47. Or�g.,P.S.et signat.autogr.
 

Revision as of 15:32, 11 June 2018

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Ser.mo Sig.r mio oss.mo
Il negotio della dispensa che desidera il Sig.r duca di Vietri per D.Giovanni di Sangro suo figliolo, et D. Isabella sua nepote, di che mi scrive V.A. Ser.ma, per due volte è stato commesso da N.S. ad altri Card.li et a me, et essendosi visto, et considerato bene ogni cosa, si riferse da noi a S.B.ne quanto bisognava; onde hora non si può replicare altro, toccando assolutam.te a S.B.ne il far la gratia. Con tutto ciò presentandomisi occasione di giovare al buon fine del detto negotio, havrò particolar'memoria delli commandam.ti di V.A. Ser.ma desiderando io di fargli conoscere (et massime in cose che dependino dall'arbitrio mio) che non ha V.A. S. in questa corte chi più stimi di me di servirla, et obedirla sem pre. Con che facendogli hum.a riverenza prego Dio N.S. per ogni sua desiderata felicità. Di Roma,il di 25 di febraro 1612.
Di V.A.Ser.ma
Il negotio è difficile assai, essendo questo il più alto grado fra i dispensabili et non vi essendo causa alcuna di momento. Pero N.ro Sig.re si trattiene già tanti mesi. Procurare servire V.A. nel miglior modo,che potrò, salva la conscienza.
humiliss.o et devotiss.o servitore il Card.le Bellarmino.
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Al Ser.mo Sig.re mio oss.mo il Gran Duca di Toscana.