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Ser.mo Sig.re mio oss.mo<lb/>
Rome,22 janvier 1611. Bellarmin au grand due de Toscane.
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Se bene non ho occ.ne di sortire all'A.V.S.ma non mi facendo mai gratia di suoi comandamenti, nondimeno non devo lasciare di supplicarla delle sue gratie, et favori de quali sempre mi si è mostrata così benigna. Desiderando però il Cav.re Andrea della Ciaia da Siena di servire all'A.V. Ser.ma in qualche capitanante dello stato di Siena, o d'altri luoghi di V.A. S.ma vengo a supplicarla di fargline la gratia, che oltre spero che il detto darà ogni sodisfattione per le sue buone parti, io anche ne restarà con obligo all'A.V. S.ma alla quale raccomandandogli più che posso il soddito Cav.re faccio riverenza, pregandogli da Dio ogni desiderata felicità. Di Roma il 22 di Genaro 1611.<lb/>
 
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1035
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/ Ser^^ Sig^^ mio oss^^
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Al Ser.mo Sig.r mio oss.mo , il Gran duca di Toscana.
Di V.A.S^^ humiliss� et divot�ss� servitore
 
/r il Card^^ Bellarmino
 
 
 
Ser"^ Gran duca di Toscana.
 
 
 
Al Ser^� Sig^ mio oss^^ ,il Gran duca di Toscana.
 
 
 
Florence.Arch.Mediceo voi.3790.
 

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Ser.mo Sig.re mio oss.mo
Se bene non ho occ.ne di sortire all'A.V.S.ma non mi facendo mai gratia di suoi comandamenti, nondimeno non devo lasciare di supplicarla delle sue gratie, et favori de quali sempre mi si è mostrata così benigna. Desiderando però il Cav.re Andrea della Ciaia da Siena di servire all'A.V. Ser.ma in qualche capitanante dello stato di Siena, o d'altri luoghi di V.A. S.ma vengo a supplicarla di fargline la gratia, che oltre spero che il detto darà ogni sodisfattione per le sue buone parti, io anche ne restarà con obligo all'A.V. S.ma alla quale raccomandandogli più che posso il soddito Cav.re faccio riverenza, pregandogli da Dio ogni desiderata felicità. Di Roma il dì 22 di Genaro 1611.
Di V.A. S.ma
humiliss.o et divotiss.o servitore
il Card.le Bellarmino
Ser.mo Gran duca di Toscana.
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Al Ser.mo Sig.r mio oss.mo , il Gran duca di Toscana.