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20 mars 1609. Bell.� son fr�re (suite)
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in Roma; se bene ho poca fantasia di dargli niente, perchè questo anno le entrate dell'abbadia di Capua saranno pochissime, perchè il grano non si trova da vendere se non molto vilmente, e a noi è cresciuta la spesa per la pigione della casa che arriva a cinquecento scudi, dove che a Transtevere era di trecento, e a palazzo era appena di cento. V.S. ci pensi e dica a ms.Ricciardo quello che gli pare, che così eseguirò. Di Roma,li 21 di marzo 1609. <lb/>
 
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850 A
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il Card. Bellarmino.<lb/>
 
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Al molto ill.re Sig.re fratello il Sig.r Thommasso Bellarmini. <lb/>
/ meteria in Roma; se bene ho poca fantas�a di dargli niente, perche questo anno le entrate dell'abbadia di Capua saranno pochissime, perche il grano non s� trova da vendere se non molto vilmente, et � noi cresciuta la spesa per la pigione della casa che arriva
 
.^cinquecento scudi, dove che Transtevere era di trecento, et � palazzo era � pena di cento. V.S. ci pensi et dica ms.Ricciardo quello che gli pare, che cosi esseguirb. Di Roma,li 21 di marzo 1609. fratello di V.S. aff^^ il Card. Bellarmino.
 
 
 
Al molto �ll^^ S�g^^ fratello il Sig^ Thommasso Bellarmin!. (cachet presq.d�tr.)
 
 
Montepulciano.
 
Montepulciano.
Lettere originali.
 

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in Roma; se bene ho poca fantasia di dargli niente, perchè questo anno le entrate dell'abbadia di Capua saranno pochissime, perchè il grano non si trova da vendere se non molto vilmente, e a noi è cresciuta la spesa per la pigione della casa che arriva a cinquecento scudi, dove che a Transtevere era di trecento, e a palazzo era appena di cento. V.S. ci pensi e dica a ms.Ricciardo quello che gli pare, che così eseguirò. Di Roma,li 21 di marzo 1609.
fratello di V.S. aff.mo
il Card. Bellarmino.
Al molto ill.re Sig.re fratello il Sig.r Thommasso Bellarmini.
Montepulciano.