Difference between revisions of "Page:EBC 1602 09 20 0287.pdf/1"

From GATE
(→‎Not proofread: Created page with "Category:EBC Letters Category:EBC Not proofread Rome, 20 Septembre 1602. 287 Le Cardinal de Camerino � Bellarmin. XX / 111^^ et Monsig^^ mio osserv^^. Per tanti...")
 
Page statusPage status
-
Not proofread
+
Proofread
Page body (to be transcluded):Page body (to be transcluded):
Line 1: Line 1:
 
[[Category:EBC Letters]]
 
[[Category:EBC Letters]]
[[Category:EBC Not proofread]]
+
[[Category:EBC_Proofread]]
Rome, 20 Septembre 1602.
+
Ill.mo e R.mo Monsig,re mio osserv.mo.<lb/>
 
+
Per tanti e tanti anni che sono stato in questa corte ho toccato con mano quanto sia vero quello che comunemente si dice, che in nessun soggetto sta posta la malignità e l'invidia che nel cortigiano per i molti interessi e rispetti che nascono di continuo tra loro con avanzarsi nelle grazie dei loro patroni o vendicarsi delle ingiurie che ricevono dai loro eguali o officiali di essi; che perciò quando Ugolino venne a stare in casa di V.S. Ill.ma i detti per precetto che, se non era più che necessario, non si lasciasse vedere troppo in mia casa, ma che attendesse a servire e cercasse di esentarsi delle ciarle e della curiosità di saper i fatti d'altri e quello che si faceva in casa. Il simile li ordinai quando partì di qua, che quello li aveva proibito in presenza, che il medesimo li proibiva, non mi scrivesse mai se non necessità di negozi o per V.S. Ill.ma o per lui E tutto per levare non solo il vero, ma il verosimile a molti male soddisfatti e invidiosi dei favori che di continuo per la sua innata cortesia fa ad esso Ugolino, volessero fabbricare per privarlo della grazia sua, quali uomini sogliono con li loro inquieti cervelli inventare nove etc. e poi far giudizi che le novelle e invenzioni ne vengano da Roma. Per gli avvisi dati Ms. Melino crede che nella sua corte non ci sia di queste sorte di uomini; tutta via per essere in questa corte potrebbero essere, e se non intra essi tra altri ab estra che praticano e conversano, tanto maggiormente per l'officio che tiene, che amministrando anche lui la giustizia po cadere in odio di molti. Che di quanto li scrivo può a V. S. Ill.ma esser chiaro il senso di quello che io gli ho scritto e di quello li ha detto Ugolino, poi che il tutto e stato
287 Le Cardinal de Camerino � Bellarmin. XX
+
ordinato per la gelosia che ho che Ugolino non dia nessuna occasione di mala soddisfazione, e levare l'occasione agli invidiosi
 
+
<pb/>
/
 
 
 
111^^ et
 
 
 
Monsig^^ mio osserv^^.
 
 
 
Per tanti et tanti anni che sono stato in questa corte ho toc
 
 
 
cato con mano quanto sia vero quello che comunemente si dice, che
 
 
 
in nessun sugietto sta posta la malignit� et l'invidia che nel cor-
 
 
 
^^tegiano per li molti interessi et respetti che nascono di continuo
 
 
 
tra loro con
 
 
 
avanzarsi nelle gratie delli loro patroni o
 
 
 
vendicarsi delle ignuTie che ricevono dalli loro eguali o offitia-
 
 
 
li di essi; che perci� quando Ugulino venne stare in casa di V.
 
 
 
S. 111^^^ li detti per precetto che, se non era pi� che necessario,
 
 
 
non si lassasse vedere troppo in mia casa, ma che attendesse � ser
 
 
 
vire et cercasse di esentarsi delle ciarle et della curiosit� di
 
 
 
saper li fatti d'altri et quello che si faceva in casa. Il simile
 
 
 
li ordinai quando parti di qua, che quello li haveva prohibito in
 
 
 
presentia, che il medesimo li prohibiva, non mi scrivesse mai se
 
 
 
non
 
 
 
necessit� di negotii o per V. S. 111^^
 
 
 
per lui
 
 
 
Et tutto per levare non solo il vero, ma il verisimlle a molti male
 
 
 
satisfatti e envidiosi delli favori che di continuo per la sua in
 
 
 
nata cortesia fa ad esso Ugolino, volessero fabricare per privarlo
 
 
 
della gratia sua, quali homini sogliono con li loro inquieti cer-
 
 
 
velli inventare nove
 
 
 
etc. et poi far giuditii che le novel
 
 
 
le et inventioni ne vengano da Roma. Per li avisi dati Ms.Melino
 
 
 
cred� che nella sua corte non ci sia di queste sorte di homini;
 
 
 
tutta via per essere in questa corte
 
 
 
potriamo essere, et se non
 
 
 
intra essi tra altri ab estra che praticano et conversano, tanto
 
 
 
maggiormente per l'offitio che tiene, ohe administrando ancho lui
 
 
 
la giustitia po cadere in odio di molti. Che di quanto li scrivo
 
 
 
pub a V. S. 111^^ esser chiaro il senso di quello che io li ho
 
 
 
scritto et di quello li ha detto Ugolino, poi che il tutto e stato
 
 
 
ordinato per la gielosia che ho che Ugolino non dia nessuna occasione di mala satisfactione, et levare l'occasione alli invidiosi
 

Revision as of 13:10, 30 November 2017

This page has been proofread

Ill.mo e R.mo Monsig,re mio osserv.mo.
Per tanti e tanti anni che sono stato in questa corte ho toccato con mano quanto sia vero quello che comunemente si dice, che in nessun soggetto sta posta la malignità e l'invidia che nel cortigiano per i molti interessi e rispetti che nascono di continuo tra loro con avanzarsi nelle grazie dei loro patroni o vendicarsi delle ingiurie che ricevono dai loro eguali o officiali di essi; che perciò quando Ugolino venne a stare in casa di V.S. Ill.ma i detti per precetto che, se non era più che necessario, non si lasciasse vedere troppo in mia casa, ma che attendesse a servire e cercasse di esentarsi delle ciarle e della curiosità di saper i fatti d'altri e quello che si faceva in casa. Il simile li ordinai quando partì di qua, che quello li aveva proibito in presenza, che il medesimo li proibiva, non mi scrivesse mai se non necessità di negozi o per V.S. Ill.ma o per lui E tutto per levare non solo il vero, ma il verosimile a molti male soddisfatti e invidiosi dei favori che di continuo per la sua innata cortesia fa ad esso Ugolino, volessero fabbricare per privarlo della grazia sua, quali uomini sogliono con li loro inquieti cervelli inventare nove etc. e poi far giudizi che le novelle e invenzioni ne vengano da Roma. Per gli avvisi dati Ms. Melino crede che nella sua corte non ci sia di queste sorte di uomini; tutta via per essere in questa corte potrebbero essere, e se non intra essi tra altri ab estra che praticano e conversano, tanto maggiormente per l'officio che tiene, che amministrando anche lui la giustizia po cadere in odio di molti. Che di quanto li scrivo può a V. S. Ill.ma esser chiaro il senso di quello che io gli ho scritto e di quello li ha detto Ugolino, poi che il tutto e stato ordinato per la gelosia che ho che Ugolino non dia nessuna occasione di mala soddisfazione, e levare l'occasione agli invidiosi
---page break---