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Rome,7 mai 1608.
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Molto illustre signor fratello. Viene Ms. Pietro per veder le fabbriche de monasteri!, e passarsene a Siena per aiutare l'abate a strigare i suoi negozi. Da lui intenderà il negozio di Ligurio a che termino stia. Qua vive la nostra famiglia con molta quiete, non vorrei, che Ligurio con le sue ombre la turbasse, del che ne dubito, perchè qua si e inteso, che lui si lamenta di questi di o casa , e in questo ha tutti i torti, perchè gli hanno compassione, e gli hanno dato buonissimo consiglio, che se lui si costituirà, ancor sarebbe prigione, e avrà avuta buonissima corda, perchè il governatore, giudice, e fiscale non si possano persuadere, che lui non sia il reo.<lb/>
 
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Alla lettera di V.S. non risposi, perchè non vi era altro che il negozio del cavaliere Vignanesi, al quale risposi subito. In tendo che mad. Camilla ha domandato in presto a ms. Monaldo una somma di grano, però gli mando per via di Ms. Pietro dieci scudi, ne più si può far adesso. Si conduce costà il cavallino, e credo che riuscirà buono. Altro non mi occorre. Di Roma li 7 di maggio 1608.<lb/>
Bellarmin � son fr�re Thomas.
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766
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Al m.to ill.re Sig.or fratello, il sig.or Thomasso Bellarmini.<lb/>
 
 
/ Molto illustre signor fratello. Viene Ma.Pietro per veder le fabriche de monasteri!, et passarsene Siena per aiutare l'abbate � strigare i suoi negotii. Da lui intender� il negotio di Ligurie � ohe termino stia. Qua vive la nostra famiglia con molta quiete, non vorrei, che Ligutlo con le sue ombre la turbasse, del che ne dubito, perche qua si e inteso, che lui si lamenta di questi di o casa , et in q uesto ha tutti li torti, perche gl'hanno compassio ne, et gl'hanno dato buonissimo consiglio, che se lui si constituir�, ancor sarebbe prigione, et haveria hauta buonissima corda, perche il governatore, giudice,et fiscale non si possano persua dere, che lui non sia il reo. Alla lettera di V.S. non risposi, perche non vi era altro ohe il negotio del cavaliere Vignanesi, al quale risposi subito. In tendo che mad.Camilla ha domandato in presto ms.Monaldo una soma di grano, per� gli mando per via di Ms.Pietro dieci scudi, ne piu si pu� far adesso. Si conduce cost� il cavallino, et credo che ri uscir� buono. Altro non mi occorre. Di Roma li 7 di maggio 1608. fratello di V.S. aff"^ il Card. Bellarmino.
 
Al m^� ill^^ Sig�^ fratello, il sig^^ Th�masso Bellarmini cach.pap^
 
 
Montepulciano.
 
Montepulciano.
 
F.B.l
 

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Molto illustre signor fratello. Viene Ms. Pietro per veder le fabbriche de monasteri!, e passarsene a Siena per aiutare l'abate a strigare i suoi negozi. Da lui intenderà il negozio di Ligurio a che termino stia. Qua vive la nostra famiglia con molta quiete, non vorrei, che Ligurio con le sue ombre la turbasse, del che ne dubito, perchè qua si e inteso, che lui si lamenta di questi di o casa , e in questo ha tutti i torti, perchè gli hanno compassione, e gli hanno dato buonissimo consiglio, che se lui si costituirà, ancor sarebbe prigione, e avrà avuta buonissima corda, perchè il governatore, giudice, e fiscale non si possano persuadere, che lui non sia il reo.
Alla lettera di V.S. non risposi, perchè non vi era altro che il negozio del cavaliere Vignanesi, al quale risposi subito. In tendo che mad. Camilla ha domandato in presto a ms. Monaldo una somma di grano, però gli mando per via di Ms. Pietro dieci scudi, ne più si può far adesso. Si conduce costà il cavallino, e credo che riuscirà buono. Altro non mi occorre. Di Roma li 7 di maggio 1608.
fratello di V.S. aff.mo
il Card. Bellarmino.
Al m.to ill.re Sig.or fratello, il sig.or Thomasso Bellarmini.
Montepulciano.