Difference between revisions of "Page:EBC 1607 05 26 0671.pdf/1"

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Rome,26 mai 1607. Bellarmin au grand due de Toscane.
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Ser.mo Sig.or mio oss.mo<lb/>
 
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La città di Montepulciano mi fa grandissima istanza di supplicare V.A. Ser.ma di esser servita contentarsi, che fra quei pochi religiosi della compagnia di Gesù, che hanno da far'residenza in detta città, vi siano due maestri di lettere umane, a ciò quella gioventù abbia chi li guidi così nella scienza delle lettere, come nei buoni costumi e vita Cristiana. E perchè questa mi pare domanda onesta, e non posso mancare alla patria di questo officio, vengo a pregarla di consolare quel suo popolo, a ciò sia sempre più atto a servire V.A. Ser.ma alla quale con questo fine fo umilissima riverenza e la supplico onorarmi dei suoi comandamenti. Di Roma il di 26 di maggio 1607.<lb/>
671 .
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Di V.A. Ser. ma <lb/>
 
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umiliss.o e devotiss.o servitore<lb/>
/ Ser"^ Sig�^* mio oss"^,
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Il Card. Bellarmino.<lb/>
La citt� di Montepulciano mi f� grandissima instanza di sup plicare V.A.Ser^^ di esser'servita contentarsi, che fra quei pochi religiosi della compagnia di Gies�, che hanno da far'residenza in detta citt�, vi siano due maestri di lettere humane, � ci� quella giovent� habbia chi li guidi cosi nella scienza delle lettere, come ne buoni costumi et vita Christiana. Et perche questa mi pare do manda honesta, et non posso mancare alla patria di questo offitio, vengo pregarla di consolare quel suo popolo, � ci� sia sempre pi� atto servire V.A.Ser^^ alla quale con questo fine f� humilissima riverenza et la supplico honorarmi de suoi comandamenti. Di Roma il di 26 di maggio 1607.
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Al Ser.mo Sig.or mio oss.mo il Gran'Duca di Toscana.
Di V.A.Serma humiliss� et devotiss� servitore Il Card. Bellarmino.
 
 
 
Al Ser^^ Sig�^ mio oss^^ il Gran'Duca di Toscana. (cachet enlev�)
 
 
 
Florence,Arch.di Stato Mediceo,3873, fol.339. Origin. manu secr. sauf finale. Arch.Vatic. Mss.Gesuit. 18 copie autogr.
 

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Ser.mo Sig.or mio oss.mo
La città di Montepulciano mi fa grandissima istanza di supplicare V.A. Ser.ma di esser servita contentarsi, che fra quei pochi religiosi della compagnia di Gesù, che hanno da far'residenza in detta città, vi siano due maestri di lettere umane, a ciò quella gioventù abbia chi li guidi così nella scienza delle lettere, come nei buoni costumi e vita Cristiana. E perchè questa mi pare domanda onesta, e non posso mancare alla patria di questo officio, vengo a pregarla di consolare quel suo popolo, a ciò sia sempre più atto a servire V.A. Ser.ma alla quale con questo fine fo umilissima riverenza e la supplico onorarmi dei suoi comandamenti. Di Roma il di 26 di maggio 1607.
Di V.A. Ser. ma
umiliss.o e devotiss.o servitore
Il Card. Bellarmino.
Al Ser.mo Sig.or mio oss.mo il Gran'Duca di Toscana.