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Rome,29 f�vr�er 1607.
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Molto illustre Sig.r fratello. Il cavaliere Marcello Tarugi fu da me alcuni mesi sono e mi disse il parentado che è fra noi; onde non era necessaria la lettera che scrive a V.S. Allora domandò non so che officio, ma non si potè avere; e così sarà ora, se torni, perchè il tutto dipende da fratelli del Papa, i quali hanno tanti dei suoi che vogliono essere provvisti, che non danno luogo agli altri; e ms. Ricciardo ne può esser testimonio che con tanti offici che io ho fatto per lui con Nro Sig.re e con il Sig.r card. Borghese, non ho potuto fargli migliorare il governo. Aspettano l'avviso se Andrea Vignanesi voglia esser pagato qua, e lo soddisferò subito. Quanto al resto, è impossibile per ora far più; se
 
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al S.to Giovanni Battista si potrà pagare il debito più grosso o buona parte di esso, allora lo vedremo. Altro non mi occorre. Saluto tutti di casa. Di Roma, li 25 di febbraio 1607.<lb/>
Bellarmin � son fr�re Thomas.
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fratello aff.mo di V.S.<lb/>
 
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Mi scordavo dirgli che, avendo riferito il negozio di Torino a S.S.tà e dettogli come restavano due dubbi, massime in foro coscienza: uno se il duca può dispensare nell'età per tenere titolo di commenda; l'altro se l'istesso duca poteva riservare i frutti del priorato a me che non sono cavaliere. Sua Santità disse che che credeva che il duca non potesse fare ne l'uno ne l'altro; et domandandogli io il beneplacito per assicurar la coscienza, S.S.tà dubitò se fosse meglio darmi un breve a darmi il beneplacito in voce; e essendosi consultato il negozio con il Sig.r Cardinal Arigone, ci risolverne che non era bene darmi il breve, perchè o bisognava nel breve confermare, o annullare le cose fatte. Il confermarle non piaceva al Papa; l'annullarle non piaceva a me, per non disgustare il duca, se l'avesse saputo, come era facile cosa. Però si risolve il Papa darmi il beneplacito in voce, e lo diede al 19 del presente, che fu lunedì passato, nell'audienza del concistoro. Questo le scrivo a ciò ne facciate memoria, come ho fatto io; e se vi pare, potete mettere questo pezzo di lettera dentro della bolla di Roberto, etc.
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/ Molto illustre Sg fratello. Il cavaliere Marcello Tarugi fu da me alcuni mesi sono et mi disse il parentado che fra noi; on de non era necessaria la lettera che scrive V.S. Allora domand� non so che offitio, ma non si pot� bavere; et cosi sar� hora, se
 
d* torni, perche il tutto dipende da fratelli del Papa, i quali hanno tanti de'suoi che vogliono essere provisti,che non danno luogo � gl'altri; et ms. Ricciardo ne pu� esser testimonio che con tanti offitii che io ho fatto per lui con ^ro Sig^^ et con il Sig^ card. Borghese, non ho potuto fargli migliorare il governo. Aspettano l'aviso se Andrea Vignanes� voglia esser pagato qu�, et lo sodis far� subito. Quanto al resto, impossibile per hora far piu; se
 
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al S Giovanni Battista si potr� pagare il debito piu grosso buona parte di esso, allora lo vedremo. Altro non mi occorre. Sa luto tutti di casa. Di Roma, li 25 di febraro 1607. / t f fratello aff,mo di V.S.
 
Mi scordavo dirgli che, havendo riferito il negotio di Turino � S.S^^ et dettogli come restavano due dubii, massime in foro conscientiae: uno se' il duca pu� dispensare nell'et� per tenere titulo di commenda; l'altro se l'istesso duca poteva riservare i frutti del priorato me che non sono cavaliere. Sua Santit� disse che che credeva che il duca non potesse fare ne l'uno ne l'altro; et domandandogli io il beneplacito per assicurar la conscienza, S.S^^ dubit� se fusse meglio darmi un breve darmi il beneplacito in voce; et essendosi consultato il negotio con il Sig^ Cardinal Arigene, ci risolverne che non era bene darmi il breve, perche � biso gnava nel breve confirmare,annullare le cose fatte. Il confirmar le non piaceva al Papa; l'annularle non piaceva me, per non dis gustare il duca, se l'avesse saputo, come era facil cosa. Per� si risolve il Papa darmi il beneplacito in voce, et lo diede alli 19 del presente, che fu lunedi passato,nell'audienza del concistoro. Questo le scrivo � ci� ne facciate memoria,come ho fatto io; et se vi pare, potete mettere questo pezzo di lettera dentro della bolPa di Roberto, etc.
 

Revision as of 12:29, 19 July 2017

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Molto illustre Sig.r fratello. Il cavaliere Marcello Tarugi fu da me alcuni mesi sono e mi disse il parentado che è fra noi; onde non era necessaria la lettera che scrive a V.S. Allora domandò non so che officio, ma non si potè avere; e così sarà ora, se torni, perchè il tutto dipende da fratelli del Papa, i quali hanno tanti dei suoi che vogliono essere provvisti, che non danno luogo agli altri; e ms. Ricciardo ne può esser testimonio che con tanti offici che io ho fatto per lui con Nro Sig.re e con il Sig.r card. Borghese, non ho potuto fargli migliorare il governo. Aspettano l'avviso se Andrea Vignanesi voglia esser pagato qua, e lo soddisferò subito. Quanto al resto, è impossibile per ora far più; se al S.to Giovanni Battista si potrà pagare il debito più grosso o buona parte di esso, allora lo vedremo. Altro non mi occorre. Saluto tutti di casa. Di Roma, li 25 di febbraio 1607.
fratello aff.mo di V.S.
Mi scordavo dirgli che, avendo riferito il negozio di Torino a S.S.tà e dettogli come restavano due dubbi, massime in foro coscienza: uno se il duca può dispensare nell'età per tenere titolo di commenda; l'altro se l'istesso duca poteva riservare i frutti del priorato a me che non sono cavaliere. Sua Santità disse che che credeva che il duca non potesse fare ne l'uno ne l'altro; et domandandogli io il beneplacito per assicurar la coscienza, S.S.tà dubitò se fosse meglio darmi un breve a darmi il beneplacito in voce; e essendosi consultato il negozio con il Sig.r Cardinal Arigone, ci risolverne che non era bene darmi il breve, perchè o bisognava nel breve confermare, o annullare le cose fatte. Il confermarle non piaceva al Papa; l'annullarle non piaceva a me, per non disgustare il duca, se l'avesse saputo, come era facile cosa. Però si risolve il Papa darmi il beneplacito in voce, e lo diede al 19 del presente, che fu lunedì passato, nell'audienza del concistoro. Questo le scrivo a ciò ne facciate memoria, come ho fatto io; e se vi pare, potete mettere questo pezzo di lettera dentro della bolla di Roberto, etc.