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Rome,6 janv�er 1607.
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Molto ill.re Sig.r fratello. La lettera di V.S. è venuta il venerdì sera di notte, talchè non è stato possibile comprare niente, essendo oggi festa solenne, e il procaccio già partito. Con il seguente procaccio si mandarà quello che lei desidera e credo sarà a tempo, per ms. Pietro; avendo fatto il Natale a Genova e volendosi trattenere otto giorni a Siena, non sarà così presto a Montepulciano.<lb/>
 
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Mi dispiace che i libri non si siano mandati subito a Siena o a Perugia, perchè questi libri, se non se vendono presto, non si vendono mai. Altro per ora non ho che dire, se non che no ho ancora la polizza di cambio da Napoli per mandare costi denari; ma presto l'avrò e la manderò. Con questo saluto tutti. Di Roma li 6 di gennaio 1607.<lb/>
Bellarmin � son fr�re Thomas.
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Per non moltiplicare lettere, V.S. potrà dire a Ms. Pietro che Giovanni Bimbo mi fa intendere da Capua che neu conti dell'abbadia si è scordato mettere che due parzonali restano debitori di 45 ducati e un'altro di 60. E che a me pare che siccome il Sig.r Giuseppe è creditore delle prestanze fatte l'anno avanti, così noi siamo di quelle che si sono fatte questo anno. E questo gli serva per avviso in aggiustare i c[onti].<lb/>
 
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il Card. Bellarmino.<lb/>
/ Molto ill^^ S�g^ fratello. La lettera d� V.S. venuta il ve nerd� sera d� notte, talch� non stato poss�bile comprare niente, essendo hogg� festa solenne, et il procaccio gi� partito. Con il seguente procaccio si mandar� quello che lei desidera et credo sa-
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Al molto ill.re Sig.r fratello, il Sig.r Thomasso Bellarmini.
jT r� a tempo, per ms.Pietro; havendo fatto il Latale � Genova et volendosi trattenere otto giorni Siena, non sar� cosi presto Montepulciano. Mi dispiace che i libri non s� siano mandati subito Siena � � Perugia, perche questi libri, se non s� vendono presto, non si vendono mai. Altro per hora non ho che dire, se non che no ho anco ra la pol�za di cambio da Napoli per mandare costi denari; ma pre sto l'havero et la mandare. Con questo saluto tutti. Di Roma l� 6 d� gennaro 1607. Per non mult�pl�care lettere, V.S. po^ra dire a Ms.Pietro che Giovanni Bimbo mi fa intendere da Capua che ne � c o m i dell' abbad�a s� � scordato mettere che due parzonal� restano debitori d� 45 ducati et un'altro d� 60. Et che me pare che s� come il S�g^ Giuseppe creditore delle prestanze fatte l'anno avanti, co s� noi siamo di quelle che si sono fatte questo anno. Et questo gli serva per av�so in aggiustare i c[ont�]. Di V.S. fratello amorevolissimo il Card. Bellarmino.
 
 
 
Al molto ill^^ Sig^ fratello, il S�g^ Thomasso Bellarmin�.
 
 
 
 
Montepulciano.
 
Montepulciano.
 
(cach.pap.)
 
 
Lettere originali.
 

Revision as of 10:32, 18 July 2017

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Molto ill.re Sig.r fratello. La lettera di V.S. è venuta il venerdì sera di notte, talchè non è stato possibile comprare niente, essendo oggi festa solenne, e il procaccio già partito. Con il seguente procaccio si mandarà quello che lei desidera e credo sarà a tempo, per ms. Pietro; avendo fatto il Natale a Genova e volendosi trattenere otto giorni a Siena, non sarà così presto a Montepulciano.
Mi dispiace che i libri non si siano mandati subito a Siena o a Perugia, perchè questi libri, se non se vendono presto, non si vendono mai. Altro per ora non ho che dire, se non che no ho ancora la polizza di cambio da Napoli per mandare costi denari; ma presto l'avrò e la manderò. Con questo saluto tutti. Di Roma li 6 di gennaio 1607.
Per non moltiplicare lettere, V.S. potrà dire a Ms. Pietro che Giovanni Bimbo mi fa intendere da Capua che neu conti dell'abbadia si è scordato mettere che due parzonali restano debitori di 45 ducati e un'altro di 60. E che a me pare che siccome il Sig.r Giuseppe è creditore delle prestanze fatte l'anno avanti, così noi siamo di quelle che si sono fatte questo anno. E questo gli serva per avviso in aggiustare i c[onti].
Di V.S.
fratello amorevolissimo
il Card. Bellarmino.
Al molto ill.re Sig.r fratello, il Sig.r Thomasso Bellarmini. Montepulciano.