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Rome,21 avr�l 1606. Bellarmin � son fr�re Thomas.
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Molto Ill.re Sig.r Fratello. Molto meglio può giudicare delle malattie di costà m Alessandro Ricciardi che m Marsilio, il quale dirà quello che disse a me, quando una volta mi si serrò il rottorio, e io desideravo non aprirlo più. Mi disse che il rottorio bisogna o non farlo o non serrarlo quando si è fatto. Mi par bene che si consulti con altri medici. Mi scrive non so che donna, che si fa mia parente e si domanda Giulia Mancini, e vorrebbe che gli prestasse dieci scudi. Avrò caro sapere chi sia questa Giulia, e se vi pare che sia bene darglieli, avvisatemi, o dategli de vostri, che subito li rimanderò. Quanto a Gasparre, ho paura che non facciamo qualche errore, perchè, se lui non vorrà stare per aiutante di camera che il Cardinale non lo voglia per aiutante di camera,ma per gentiluomo, per esser nostro parente, non potrà mantenersi senza grande spesa; la quale la casa sua non può fare, ne io posso ne voglio fare. Però è bene aggiustare prima questa partita; se vi pare che l'andata a Trento sia di molta spesa, è meglio che non ci vada, e non sarà difficile scusarsi. Manco male sarà, quando io abbia da aiutare cotesti giovani, che gli dia così qualche cosa, o vero che ne tenesse uno in casa mia, come tiene il card. Tarugi ai suoi servizi un figliolo di m Cornelio, quando ci sia qualcuno che vi paia quieto e buono; perchè almeno, se ci si spende, serve et occupa il luogo che occuparla un altro. Questo scrivo, perchè mi si presuppone che Gasparre si confida che io l'abbia da mantenere con il card. Madruzzo con dargli del mio cento duecento scudi l'anno; e questo non posso fare in conto nessuno. Però torno a replicare che bisogna persuadere a Gasparre che vada per aiutante di camera, e scrivere al cardinale che, se bene questo giovane è nostro parente, che è lontano e che è povero, che non può spendere del suo. Ne è vergogna essere aiutante di camera di cardinali grandi. Con Farnese ci sono aiutanti di camera di casa
 
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/ Molto 111^^ S�g^ Fratello. Molto meglio pu� giudicare delle ma.
 
lattie di cost� m Alessandro Ricciardi che m Marsilio, il quale dir� quello che disse me, quando una volta mi si serr� il rottorio, et io desideravo non aprirlo piu. Mi disse che il rottorio bijT sogna � non farlo non serrarlo quando si fatto. Mi par bene che si consulti con altri medici. Mi scrive non so che donna, che si fa mia parente et si domanda Giulia Mancini, et correbbe che gli prestasse dieci scudi. Haver� caro sapere chi sia questa Giulia, et se vi pare che sia bene dargleli, avisa temi,dategli de vostri, che subito li rimander�. Quanto Gasparre, ho paura che non facciamo qualche errore, perche, se lui non vorr� stare per aiu tante di camera che il Cardinale non lo voglia per aiutante di camera,ma per gentil'huomo, per esser nostro parente, non potr� mantenersi senza grande spesa; la quale la casa sua non pu� fare, /^r*ne io posso ne voglio fare. Per� � bene aggiustare prima questa partita; se vi pare che l'andata Trento sia di molta spesa, � me glio che non ci vada, et non sar� difficile scusarsi. Manco male sar�, quando io habbia da aiutare cotesti giovani,che gli dia costi qualche cosa,vero che ne tenesse uno in casa mia, come tiene il card.Tarugi alli suoi servitii un figliolo di m Cornelio, quando ci sia qualch'uno che vi paia quieto et buono; perche almeno, se ci si spende, serve et occupa il luogo che occuparla un altro. Que sto scrivo, perche mi si presuppone che Gasparre si confida che io l'habbia da mantenere con il card. Madruzzo con dargli del mio cento � dugento scudi l'anno; et questo non posso fare in conto nessu no. Per� torno replicare che bisogna persuadere � Gaspazre che vada per aiutante di camera, et scrivere al cardinale che, se bene questo giovane nostro parente, che lontano et che povero, che non pu� spendere del suo. Ne vergogna essere aiutante di camera -^7 di cardinali grandi. Con Farnese ci sono aiutanti di camera di ca-
 

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Molto Ill.re Sig.r Fratello. Molto meglio può giudicare delle malattie di costà m Alessandro Ricciardi che m Marsilio, il quale dirà quello che disse a me, quando una volta mi si serrò il rottorio, e io desideravo non aprirlo più. Mi disse che il rottorio bisogna o non farlo o non serrarlo quando si è fatto. Mi par bene che si consulti con altri medici. Mi scrive non so che donna, che si fa mia parente e si domanda Giulia Mancini, e vorrebbe che gli prestasse dieci scudi. Avrò caro sapere chi sia questa Giulia, e se vi pare che sia bene darglieli, avvisatemi, o dategli de vostri, che subito li rimanderò. Quanto a Gasparre, ho paura che non facciamo qualche errore, perchè, se lui non vorrà stare per aiutante di camera che il Cardinale non lo voglia per aiutante di camera,ma per gentiluomo, per esser nostro parente, non potrà mantenersi senza grande spesa; la quale la casa sua non può fare, ne io posso ne voglio fare. Però è bene aggiustare prima questa partita; se vi pare che l'andata a Trento sia di molta spesa, è meglio che non ci vada, e non sarà difficile scusarsi. Manco male sarà, quando io abbia da aiutare cotesti giovani, che gli dia così qualche cosa, o vero che ne tenesse uno in casa mia, come tiene il card. Tarugi ai suoi servizi un figliolo di m Cornelio, quando ci sia qualcuno che vi paia quieto e buono; perchè almeno, se ci si spende, serve et occupa il luogo che occuparla un altro. Questo scrivo, perchè mi si presuppone che Gasparre si confida che io l'abbia da mantenere con il card. Madruzzo con dargli del mio cento duecento scudi l'anno; e questo non posso fare in conto nessuno. Però torno a replicare che bisogna persuadere a Gasparre che vada per aiutante di camera, e scrivere al cardinale che, se bene questo giovane è nostro parente, che è lontano e che è povero, che non può spendere del suo. Ne è vergogna essere aiutante di camera di cardinali grandi. Con Farnese ci sono aiutanti di camera di casa
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