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Lipsya. Si vedono li Giornali de Letterati pubblicati in Venezia
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Romana, hanno con sincerità fatti encomii al Collegio Romano,
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per haverlo veduto dotato di un singolare Museo.
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questo affare ho registrate in questi fogli.
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Sò che tal uno benche non biasimi l'opera, dissaprova il mos-
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trarla agli esterni, stimando cosa non convenevole l'introdurli
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in Casa Religiosa; se ciò habbia fondamento di sussistenza lascio
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giudicarlo a chi vuole, solamente rifletto, non essere cosa diversa
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l'introdurre in casa secolari per far vedere loro la libreria,
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come di prattica in ogni Religione e nelli Collegii della Compagnia. In Roma
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in Parigi, in Lione; in Anversa, in Napoli e cento altri delli
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più celebri, quando mi viene fatta l'instansa, e sempre restano
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edificati nel vedere in Case numerose di soggetti osservato un
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rigoroso silenzio, e le mura spiranti di religiosa osservanza.
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E perche tali querele più volte giunsero alle orecchie
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Revision as of 13:52, 3 April 2017

Bonanni, Filippo. 'Notizie circa la Galleria del Collegio Romano'. (1709 ca.).

Name(s)
Title Historia circa la Galleria del Collegio Romano
Place of printing
Printer
Year ca.1709
Language(s) lat
Contained in
Bibliographic level Manuscript
Catalogue description
Key Concept(s)
Distinction(s)
Keyword(s)
Cited in
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Transcription pages



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Istoria[1]

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Clemens Papa XI Ad futuram rei memoriam. Exponi nobis nuper fecit dilechis filius Philippus Bonanni Presbuter Regularis hoc. Jesu, quòd cum alias quondam Alphonsus Donninus in suo cum quo ab humanis decefit testamento Collegio Romano eiusdem societati Tabulas pictas, statuas, Instrumenta musicalia, arma, aliaque antiquitatu fragmenta reliquent, ea adiecta lega, ut iisdem Museum eruditum in eodem Collegio instrui deberet; Museum verò praefatum etiam quamplurima aliarum rerum ad omnigenam eruditionem spectantium accensione ditatum reperiatur; una Philippus ne pre- dicta omnia multo Labore ac plurimis expensis in dictum Museum collocata, cuiusquiam incuria vel arbitrio distrahi ab alienari con- fingat, vel eorum beneficio bonae artes semper alantur, illorum conservationi et manutentioni opportune a nobis prouideri et ut infia indulgeri plurimum desiderat. Hoc igitur ipsum Philippum specialibus favoribus et gratiis prosequi usteritis et a quibusuis excommunicationis suspensionis, et interdicti aliusque Ecclesias- ticis sententiis censeris censuris et penis a iure vel ab homine quavis occasione vel causa latis, si quibus quomodo libet innodatus existit ad effectum praesentium dum taxat consequendi, fiarum verre absuolontis, et absolutum fore censentes supplicationibus eius nomine nobis super hoc humiliter parectis inclinati, omnibus et singulis personis tam secularibus, quam Regularibus qua cumque auctoritate, supericritate, praeminentia, et potestate fungentibus et funcheris ac cuius vis ditionis et dignitatis nunc et pro tempore existentibus ne ullo unquam tempore Tabulas pictas, statuas, arma, Instrumenta musicalia, huius nodi aliaque quaecumque in dicto museo hachenus collocata et in poste- rum quando cumque collocanda, vel eorum aliqua sub quonis quaesito colore, ingenio causa vel praetexte extra museum et Collegium praedicta extrahere et asportare aut quibusvis personis commodare, sine ut extrahantur et asportentur aut commo- dentus permittere seu consentire audeant, quovis modo seu praesumant, sub excommunicationis, a qua nemo a quoquam preter quam a Nobis seu Romano Pontefice pro tempore existente, nisi in montis articulo constitutus, absolutionis beneficium valeat obtinere, ac quoad Regulares etiam priva- tionios socis activa et passiva paucis per contrafacientes ipsofacto abique ulla declaratione incurrendis, apostolica aucto- ritate renore presentium interdicimus et prohibemus. Non abitantibus praemisi vi Consitutionibus et oridinationibus Apostolicis, nec non quatenus opus sit, societatis et Collegii praefatorum etiam Iuramento confirmatione Apostolica vel quavis firmitate alia roboratis statutis et consuetudinibus, Privilegiis quoque Indultis et litteris apostolicis in contrarium\

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praemissorum, quomodolibet concessis confirmatis. Quibus omnibus et virgulis illorum tenores presentibus pro plene et sufficienter expressis, et verbum insertis habentes illis alias in suo robore permanuerit ad promisiorum effectum hac vice dum taxat specialiter et expresse derogamus, ceterisque contrariis quibuscumque. Volumus autem ut presentis exhibitionis exemplum in aliquo Musei deu Collegii praedicti loco conspicuo ubi ab omnibus cerni et legi possit, affixum assidue remaneat. Datum Rome apud S. Mariam Maiorem sub annulo Piscatoris Die secunda octobris 1702 Pontificatus Anno secundo Oliverius. Fu con questo Breve quasi con doppia chiave chiuso l'adito a qualsivoglia persona; onde negli anni futuri non si potesse distruggere ciò che viene edificato, né alienare quanto il Collegio Romano aveva acquistato, già che confermò così i Decreti dei Passati Pontefici, del Concilio, e delle Congregazioni sopra Vescovi Regolari, dalle quali si proibisce con severissime pene di censura, e privazione di voce attiva e passiva l'alienare non solamente i beni stabili, ma anche i beni mobili preziosi posseduti dalle Religioni. Mi piace di accennare qui per chi non lo sapesse, quanto insegna Agostino Barbosa nella somma delle Decisioni Apostoliche al titolo Alienatio numero 8. Alienationem (dice) omnium rerum et bonorum immobilium et pretiosorum mobilium Generalibus et Provincialibus , Capitulis, nel congregationibus, Abbatibus et quibuscumque aliis superioribus Regularibus cuiusuis ordinis, sub pena nullitatis ipso iure pro- hibuit Sacra Congregatio Emin. DD. Cardinalium S. Concil. Triden intergretum, de speciali Pontificis iussu die 1 Sept. 1624. cuius tenorem referunt Ciarlin. controver. foren. cap. 105 num. 114 Jo. Ant. Novarin. in summa Bullarum tit. de alien. rer. Regul. tom. 7. cap. 10 et tom. 3. Verbo Alienat. num. 4. E perché potrebbe nascere in taluno dubbio, e cercare che cosa intenda per mobile prezioso, lo stesso Lezzana in summa tom.7. cap.10 dice doversi intendere per beni preziosi mobili non solamente vasi d'oro e di argento, gemme e simili; ma d'una copiosa libreria, d'una mandria di armenti, moltitudine di alberi anche non fruttiferi, poiché queste e simili cose si numerano e si stimano anche tra le cose immobili. E cercando lo stesso Lezzana nel tom. 3. num. 7. quali siano le cose, che può il Regolare alienare, risponde col Naldi in summa verb. Prelatus num. 7 e Gavanti supra num. 24 essere dichiarato dalla S. Congregazione de Vescovi e Regolari dover essere di scudi 25. e il Naldi

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o per la violenza dell'impulso o meno per l'odio che la natura sia del vacuo, e simili sò che à tutto risponderebbe con un vergognoso silenzio. Se poi si scorre con gli occhi sopra i raggi di quanto produce la natura nella varietà delli coralli, e delli Animali testacei, e squammosi del mare nelle miniere della Terra, nelle coagulazioni ne i vali e nelli cristalli, nelli colori delle pietre, e mille altre cose, si stimerà una raccolta di cose inutili, e pascolo di occhio otioso mentre almeno almeno doverebbe ammirarle, perche come disse Galeno de usu pastium Lib. 3. cap. 10. Attonicum facit Idiotam materia, Artificem vero Artificii magni- tudo. ma se tal'uno non ne concepisce maraviglia alcuna vi dichiararebbe non solamente Idiota, ma stupido di mente e simile a Democrito, che con riso irragionevole di tutto si burlava, venendo così a vilipendere le minime opere di Dio, le quali sono parti della Onnipotenza e oggetti di raggionevele meraviglia. Raffigurarei tal sorte di persone a quell'antico, il quale vantan- dosi essere d.a setta delli filosofi vedendo un bel Tappeto nella Casa di Platone, con i piedi lordi di fango si pose a calpestarlo con dire Calco Platonis Fastum. Non è fasto non è pompa il conservare una raccolta di oggetti eruditi a fine di approffittarsene, siccome non è vana pompa il conservare una copiosa libreria, un erudito studio di medaglie e simili, e riflettendo a quella che nel Collegio Romano si conserva, la vedremo custodita con un Breve di scomunica intimata dal santo Pontefice Gregorio XIII, il quale eretto il Collegio Romano vi pose il titolo, Pietati et bonis Artibus, in cui si comprende qualsivoglia facoltà di sapere, e se nelli volumi appartenenti (a cagione di esempio) alla istoria naturale si descrivono le opere della Natura, nel Museo si riconoscono li corpi medesimi, e senza andar vagando con la fantasia, si può sopra di essi filosofare con l'intelletto. A chiunque contradicesse a questa verità soggiungerei che tacesse il suo sentimento senza palesarlo, poiche stimo che verrebbe deriso come accadde ad'un soggetto defunto, il quale per alcune sue doti era in stima appresso alcuni, quando, trattandosi di accrescere la libraria del Collegio Romano, si oppose con dire essere in esso superflua abbondanza di libri, per esso si ( soggiunse chi ne haveva maggiore intelligenza) il quale non ne elegge mai alcuno, ma non per tanti altri i quali li studiano. L'Università del Collegio Romano tanto accreditata in tutta l'Europa non si è avanzata a tal segno, perche in essa solamente si esamina se l'Ente sia univoco o vero equivoco, e se il Continuo habbia parti indivisibili, ma ben sì per li volumi composti da tanti insigni soggetti, per la varietà delle facoltà che si insegnano nelle sue scuole, e per l'erudizione, che

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Riscatto, Camaldolesi e altri, da quali tutti è stato approvato e lodato con encomii, onde hanno fatta instanza di poterlo rivedere, e concor- demente hanno affermato che girando l'Europa non hanno trovata una raccolta simile e conservata con il buon ordine che si vede di cose tanto naturali quanto erudite,come nel Collegio Romano. Se non si crede a quanto dico, si potranno leggere li fogli pubblici e si troverà più volte nominato e lodato nelli Atti eruditi di Lipsya. Si vedono li Giornali de Letterati pubblicati in Venezia ogni mese, e vi si troverà lungamente descritto con encomii da quelli cortesi non meno che dotti Scrittori. Si scorrino li Giornali di Treux, e vi si troverà riferito da quelli ottimi e eruditi Padri i quali li compongono. Sino i fogli degli avvisi pubblici ne diedero contezza più volte e ultimamente essen- dosi degnato di onorarlo il Principe Elettorale di Baviera così pubblicarono alli 25 di Aprile di quest'anno 1716. Domenica mattina il Principe Elettorale di Baviera dopo udita messa nella chiesa de P.P. Giesuiti salì a vedere nel Collegio Romano quel celebre Musco e qui è da sapersi che al medesimo la verità di N. Sig.re Clemente XI ne diede la nota in scritto, acciòcche l'onorasse col vederlo. Sarebbe vana pompa il registrare qui le lettere di huomini scienziati, nelle quali si sono degnati farne elogii, e in esso hanno notate molte cose nelli libretti di memoria, ove registrano girando il mondo, le cose più notabili che vedono, e quantunque molti di sette contrari alla Cattolica, e non affetti alla Religione Romana, hanno con sincerità fatti encomii al Collegio Romano, per haverlo veduto dotato di un singolare Museo. Se dunque dalla miglior parte delli soggetti qualificati di Europa viene approvato e a tutti i sudetti piace, per qual cagione non deve approvarsi la comolazione comune? e con amari pronostici potrà asserirsi la prossima futura destruzione e dissipazione di tutto? altra ragione io non saprei addurre se non che tutto proceder potrebbe dal mancamento delle notizie, che sù questo affare ho registrate in questi fogli. Sò che tal uno benche non biasimi l'opera, dissaprova il mos- trarla agli esterni, stimando cosa non convenevole l'introdurli in Casa Religiosa; se ciò habbia fondamento di sussistenza lascio giudicarlo a chi vuole, solamente rifletto, non essere cosa diversa l'introdurre in casa secolari per far vedere loro la libreria, come di prattica in ogni Religione e nelli Collegii della Compagnia. In Roma in Parigi, in Lione; in Anversa, in Napoli e cento altri delli più celebri, quando mi viene fatta l'instansa, e sempre restano edificati nel vedere in Case numerose di soggetti osservato un rigoroso silenzio, e le mura spiranti di religiosa osservanza. E perche tali querele più volte giunsero alle orecchie

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  1. APUG 895, c. 84r line 1: Notizie