Difference between revisions of "Conservation"
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+ | * analisi FTIR che permette di verificare la presenza di agenti di contaminazione tramite analisi non distruttiva; | ||
+ | * analisi con spettrofotometria XRF, tecnica non distruttiva che permette di conoscere la composizione elementare di un campione attraverso lo studio della radiazione di fluorescenza X. | ||
+ | Le analisi vengono condotte sia per verificare i componenti materiali (carta, inchiostro, colle, macchie) dei manoscritti sia per verificare gli effetti dei restauri in particolare quando vengono effettuati interventi di deacidificazione. | ||
==Trattamenti== | ==Trattamenti== |
Revision as of 10:08, 28 March 2023
Thinking Practices
Diceva Michel de Certeau che per il semplice fatto di esistere siamo eretici riguardo al passato[1]. Eresia necessaria per essere all’altezza dei nostri tempi. Solo a partire dal segno della differenza ci è data la possibilità di conoscere qualcosa. Conservare ha sempre qualcosa di eretico. Il movimento che mette in atto la traditio non solo non dissolve questa ambiguità ma la evidenzia. Si consegna qualcosa a qualcuno, ma in quel passaggio si compie anche un tradimento. Ciò che passa di mano in mano non trascina, necessariamente, l’occhio costruttore, il patrimonio concettuale di cui faceva parte o la struttura ove si collocava. Il restauratore ha la possibilità di capire quanto altera con il suo operare ciò che riceve, mentre smonta e rimonta un manufatto. Eretico anche lui, come lo storico, che non tramanda ciò che era, ma allo stesso tempo si dissocia dall’inganno di restituire qualcosa al presente. Nondimeno, qualcosa si tramanda che potrà essere sottoposta ad altri sguardi e considerazioni e genererà nuove comunicazioni. Questa possibilità ci aiuterà a descrivere, al di là di categorie come continuità o discontinuità che non sono altro che osservazioni, l’evoluzione di un sistema sociale e intravedere i suoi rischi e le sue possibilità.
Preventive care
La conservazione preventiva è frutto di una rinnovata e costante attenzione.
Controllo ambientale
Da oltre 10 anni abbiamo installato in archivio dei sensori per il rilevamento ambientale. In un deposito di manoscritti i paramentri dovrebbero mantenersi tra i 18° e 20° di temperatura e intorno al 50% di umidità. La difficoltà nel mantenere un buon ambiente di conservazione risiede nella gestione di impianti e deumidificatori che non sempre producono gli stessi effetti in tutti i punti del deposito (in alto fa più caldo, negli angoli c'è maggiore umidità ecc) e dalla collocazione dei materiali nei compactus dove è difficile l'areazione. Il sistema installato consente il rilevamento in grafici per la valutazione delle variazioni che dovrebbero essere minime per non provocare pericolosi innalzamenti di umidità con la possibilità che, in brevissimo tempo, si formino muffe.
Collocazione del materiale
Tutto il materiale si trova collocato nelle scaffalature compactus, mobili per biblioteca presentati come la soluzione ideale per chi voglia guadagnare spazio; tale criterio è quanto meno discutibile per un magazzino di conservazione dove tendenzialmente non è prevista una crescita significativa. Del resto la stessa bibliografia recente documenta una serie di problemi collegabili alla conservazione dei materiali documentari in scaffalature di questo tipo: la mancanza di areazione e la creazione di un microclima difficilmente controllabile negli scaffali chiusi, la proliferazione di alcune tipologie di fungo, quali l’Eurotium halophilicum[2], lo scivolamento sui palchetti in metallo dovuto alla movimentazione del compact sul binario e il possibile schiacciamento di volumi caduti.
Per ovviare a queste problematiche stiamo ricollocando tutto il materiale con l'aggiunta di un tappetino di plastazote (materiale inerte e non freddo come il metallo che provoca condensa) girando lo scaffale per avere un bordo: queste due piccole accortezze impediscono lo scivolamento e la caduta.
Per l'areazione tra gli scaffali questi vengono movimentati quotidianamente, lasciando uno spazio di circa 10 cm tra una struttura e l'altra per consentire almeno un minimo ricircolo d'aria.
Poiché la movimentazione e l’apertura dei compact comporta, ovviamente, un deposito maggiore di polvere, si prevede una pulizia approfondita del deposito una volta al mese e una depolveratura dei codici una volta l’anno. Infine alcuni materiali sono stati collocati sul palchetto o in cassettiera in senso orizzontale per evitare deformazioni di carta e pergamena.
Rilevamento dello stato di conservazione
Lo stato di conservazione dei documenti viene rilevato contestualmente all'attività di catalogazione estesa dei manoscritti e ad ogni richiesta di consultazione da parte dei ricercatori che non potranno visionare i volumi in precarie condizioni. I danni che si riscontrano nella gran parte dei documenti sono relativi agli inchiostri metallo gallici che a causa dell'acidità provocano imbrunimenti (talora severi con compromissione della leggibilità) e rotture del supporto. Oltre a questa piaga che colpisce circa il 45% dei documenti, si registrano molto spesso danni alle legature (rotture, distacchi della cucitura, macchie) e alle carte (rotture lungo i tagli, lacune, macchie di umidità o da altra origine). Attualmente i manoscritti accompagnati da scheda di conservazione sono il 12% del totale.
Analisi scientifica e ricerca
Prima di qualsiasi intervento l'attenzione dei nostri restauratori è indirizzata ad un'attenta analisi diagnostica. Oltre ad alcune strumentazioni in dotazione dell'APUG (lampada di Wood, lettore di filigrane, microscopio DinoLite) ci rivolgiamo al CREF (Settore beni culturali del Centro Ricerche Enrico Fermi di Roma) per alcuni progetti speciali. La diagnostica è relativa a:
- analisi FTIR che permette di verificare la presenza di agenti di contaminazione tramite analisi non distruttiva;
- analisi con spettrofotometria XRF, tecnica non distruttiva che permette di conoscere la composizione elementare di un campione attraverso lo studio della radiazione di fluorescenza X.
Le analisi vengono condotte sia per verificare i componenti materiali (carta, inchiostro, colle, macchie) dei manoscritti sia per verificare gli effetti dei restauri in particolare quando vengono effettuati interventi di deacidificazione.
Trattamenti
- Spolveratura e pulitura a secco
- Deacidificazione
- Velatura
- Cucitura e restauro della coperta
- Realizzazione di scatole conservative
Projects carried out
Monumenta Bellarmini
- APUG 385b (Notae in Genesim) Technical Report
Monumenta Kircheri
- APUG 834
- APUG 1088
- APUG 3289
Jesuit Drama Found
- APUG 1123 (ongoing)
- Clavis prophetarum (APUG 1165/1)
- Angelo Secchi Correspondence
- Condizionamento della Corrispondenza di X.M. Le Bachelet
Interventi minimi
- APUG 389, APUG 390, APUG 391
- APUG 3289
Our wishes
- Controversiae di Bellarmino
Bibliography
- Cesare Brandi, Il restauro. Teoria e pratica, a cura di Michele Cordaro, Roma, Editori Riuniti, I ed. 1994, II ed. 2005
- Walter Benjamin, Il carattere distruttivo. L’orrore del quotidiano. Mimesi, 1995
- Jean Baudrillard, Le Système des objets : la consommation des signes, Paris, éd. Gallimard, 1968
- Michel de Certeau, Invention du Quotidien tome 1 : Arts de faire Gallimard, 1990
- Michel de Certeau, « Le mythe des origines », in La faiblesse de croire, Paris, Seuil, 1987.
- François Hartog, Régimes d’historicité. Présentisme et expériences du temps. Paris, Seuil, 2003
- Remo Bodei, La vita delle cose. Laterza, 2011
- Salvador Muñoz Viñas, Teoría contemporánea de la restauración. Sintesis, 2004
- Margaret Holben Ellis, Historical Perspectives in the Conservation of Works of Art on Paper (Readings in Conservation). Getty Conservation Institute, 2015
- Rossana Lista, Proprietà e improprietà della conservazione e della restaurazione. First seminar: Lucubrationes diurne. APUG, Rome, September 30, 2022.