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− | <center>Otto giorni inanzi il | + | <center>Otto giorni inanzi il Santo Natale nel 1658.</center><br> |
− | Ho fatto | + | Ho fatto <span style="color:Red">lesercitii</span> spirituali di Santo Ignatio, nella notte di Natale, che fù l'ultimo giorno dell'esercitii <span style="color:Green">sono stato nella mia camera legendo li libri spirituali</span> et ho fatto l'oratione cerca l'hora quando era menza notte, nell'oratione io viddi il Signore bambino nella mangiatura piangere, ho domandato perche Sigor mio piangete? mi dissi piango li vostri peccati. Mi maraviglia e l'ho detto voi sete piccolino come parlate? mi rispose io sono picculino ma parla l'anima sapientià e spari; mi lascò tormitato et affugato per suo amore, perche non mi sativi da quello Santissimo figliuolo in tanto l'uiddi da novo nelli <span style="color:Red">pracci</span> della Santissima Madre Maria infasciato et l'vergine coperta tutta mi ha dato il bambino Giesù diletto dell'anima mia nelli mei bracci, mentre egli stava nelli mei bracci faceva un moto come di chi succhia lo latte l'hò detto ò Signor che succhiate? mi risposi succhio lo latte della mia gratia. E spari, mi lasciò più tormentato più afflitto |
Revision as of 17:37, 19 November 2022
f. 96v
Ho fatto lesercitii spirituali di Santo Ignatio, nella notte di Natale, che fù l'ultimo giorno dell'esercitii sono stato nella mia camera legendo li libri spirituali et ho fatto l'oratione cerca l'hora quando era menza notte, nell'oratione io viddi il Signore bambino nella mangiatura piangere, ho domandato perche Sigor mio piangete? mi dissi piango li vostri peccati. Mi maraviglia e l'ho detto voi sete piccolino come parlate? mi rispose io sono picculino ma parla l'anima sapientià e spari; mi lascò tormitato et affugato per suo amore, perche non mi sativi da quello Santissimo figliuolo in tanto l'uiddi da novo nelli pracci della Santissima Madre Maria infasciato et l'vergine coperta tutta mi ha dato il bambino Giesù diletto dell'anima mia nelli mei bracci, mentre egli stava nelli mei bracci faceva un moto come di chi succhia lo latte l'hò detto ò Signor che succhiate? mi risposi succhio lo latte della mia gratia. E spari, mi lasciò più tormentato più afflitto