Difference between revisions of "Page:EBC 1605 04 11 0456.pdf/1"

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Roma ,11 aprii.1605.
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Ser.mo Sig.or mio oss.mo<lb/>
 
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Se bene non h� veduto l'abbate Brunetti mandato qua da V.A., ma solo ebbi la lettera sua nell'entrare del Conclave, nondimeno devo rendere molte grazie a V.A. della memoria che si degna tenere della mia servitù, con assicurarla che se mi darà occasione ch'io possa servirla, le farò conoscere ch'io le sono vero e aff.mo servitore e però meritevole in parte delle grazie che mi fa, le quali saranno sempre stimate da me maggiormente se mi verranno accompagnate da suoi comandamenti, come ne la prego. Con che augurando a V.A. ogni vera felicità le bacio le mani. Di Roma il di XI d'aprile 1605.<lb/>
Bellarmin au due d'Urbino.
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Di V.A. S.ma <lb/>
 
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Aff.mo servitore<lb/>
/ S^ermo Sigor mi.o ossmo
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Il Card. Bellarmino.
Se bene non h� veduto l'abbate Brunetti mandato qu� da V.A., ma solo hebbi la lettera sua nel intrare del Conclave, nondimeno devo rendere molte gratie � V.A. della memoria che si degna tenere della mia servit�, con assicurarla che se mi dar� occasione ch'io possa servirla, le far� conoscere ch'io le sono vero et aff^^ servitore et per� meritevole in parte delle gratie che mi f�, le quali seranno sempre stimate da me maggiormente se mi verranno ac compagnate da suoi commandamenti, come ne la prego. Con che augu^ rande � V.A. ogni vera felicit� le bacio le mani. Di Roma il di XI d'aprile 1605.
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<pb/>
Di V.A.Sma Aff^o servitore Il Card. Bellarmino.
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Al Ser.mo Sig.r mio oss.mo il Sig.r Duca d'Urbino.
Adresse: Al Ser^^ Sig^ mio oss^^ il Sig^ Ducadd'Urbino. cachet.
 
 
 
Firenze, Archiv.di Stato. Urbano I G.124, fol.357.
 
 
 
Origin.
 
 
 
manu secret.
 

Revision as of 12:02, 26 April 2017

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Ser.mo Sig.or mio oss.mo
Se bene non h� veduto l'abbate Brunetti mandato qua da V.A., ma solo ebbi la lettera sua nell'entrare del Conclave, nondimeno devo rendere molte grazie a V.A. della memoria che si degna tenere della mia servitù, con assicurarla che se mi darà occasione ch'io possa servirla, le farò conoscere ch'io le sono vero e aff.mo servitore e però meritevole in parte delle grazie che mi fa, le quali saranno sempre stimate da me maggiormente se mi verranno accompagnate da suoi comandamenti, come ne la prego. Con che augurando a V.A. ogni vera felicità le bacio le mani. Di Roma il di XI d'aprile 1605.
Di V.A. S.ma
Aff.mo servitore
Il Card. Bellarmino.
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Al Ser.mo Sig.r mio oss.mo il Sig.r Duca d'Urbino.