Difference between revisions of "Page:EBC 1603 05 30 0345.pdf/1"

From GATE
Page statusPage status
-
Not proofread
+
Proofread
Page body (to be transcluded):Page body (to be transcluded):
Line 1: Line 1:
[[Category:EBC Not proofread]][[Category:EBC_Letters]]
+
[[Category:EBC_Proofread]][[Category:EBC_Letters]]
Capone, 30 mai 1603. Bellarmin � son fr�re Thomas.
+
.... Quello poi che ho scritto, di non voler arricchire parenti, se vi dispiace, è segno che vorreste vedere me dannato all'inferno, purchè voi steste bene di qua. Leggete il primo capitolo de Reformazione della sessione ultima del Concilio di Trento: "Omnino sacra synodus episcopis interdicit, ne ex reditibus Ecclesiae consanguineos, familiaresve suos augere studeant; cum et Apostolorum canones prohibeant, ne res ecclesiasticas, quae Dei sunt, consanguineis donent, sed si pauperes sint, iis ut pauperibus distribuant." E poco più a basso dice l'istesso concilio, che questo medesimo hanno da osservare i Cardinali. Se alcuni altri hanno fatto altrimenti, a me non importa. La mia legge sono i sacri Canoni, e non gli esempi degli altri. Il beato Lorenzo Giustiniani, patriarca di Venezia, più volte pregato dal fratello, che l'aiutasse a maritar le figliuole, gli rispose, che la roba della chiesa era dei poveri, e che in quella città v'erano de più poveri di lui. Se avrete l'animo composto e ben'ordinato verso Dio, Iddio vi aiuterà ed io non mancherò in quello, che sarà giusto e onesto, e che lo comporti la coscienza: se vi parrà di fare altrimenti, siate sicuro, che io non sono innamorato dei parenti, e già ho fatto quello che comanda l'istesso Concilio nell'istesso luogo dicendo: "quam maxime potest eos sanata Synodus monet, ut omnem humanum hunc erga fratres, nepotes, propinquosque, carnis affectum, unde multorum malorum in ec clesia seminarium extat, penitus deponant."
 
 
345
 
 
 
/ .... Quello poi che ho scritto, di non voler arricchire parenti, se vi dispiade, e segno che vorreste vedere me dannato all'inferno, purch� voi steste bene di qu�. Leggete il primo capitolo de Reformatione della sessione ultima del Concilio di Trento: "Omnino sa-
 
JT era synodus episcopis interdicit, ne ex reditibus Ecclesiae consanguineos, familiaresve suos augere studeant; cum et Apostolorum canones prohibeant, ne res ecclesiasticas,quae Dei sunt, consanguineis donent, sed si pauperes sint, iis ut pauperibus distribuant." E poco pid a basso dice l'istesso concilio, che questo medesimo hanno da osservare i Cardinali. Se alcuni altri hanno fatto altri menti, me non importa. La mia legge sono i sacri Canoni, e non gli esempi degli altri. Il beato Lorenzo Giustiniani,patriarca di Venezia, pi� volte pregato dal fratello, che l'ajutasse a maritar le figliuole, gli rispose, che la robba della dhiesa era de'poveri, e che in quella citt� v'erano de pi� poveri di lui. Se avrete l'animo composto e ben'ordinato verso Dio, Iddio vi aiutar� ed io non mancar� in quello, che sara giusto e onesto, e che lo comporti la coscienza: se vi parr� di fare altrimenti, siate sicuro, che io non sono innamorato de'parenti, e gi� ho fatto quello che comanda l'istesso Concilio nell'istesso luogo dicendo: "quam maxime potest eos sanata Synodus monet, ut omnem humanum hunc erga fratres, nepotes, propinquosque, carnis affectum, unde multorum malorum in ec clesia seminarium extat, penitus deponant."
 
 
 
[ Bartoli, Vita, lib.III,c.VI,p.310, d'apr�s l'originai; Positio ^^^t.II,pars II,p.132; Couderc, op.cit. t.II,p.230=231: trad.partiel-
 
le avec la date fautive du 3 mai.]
 

Revision as of 10:32, 30 March 2017

This page has been proofread

.... Quello poi che ho scritto, di non voler arricchire parenti, se vi dispiace, è segno che vorreste vedere me dannato all'inferno, purchè voi steste bene di qua. Leggete il primo capitolo de Reformazione della sessione ultima del Concilio di Trento: "Omnino sacra synodus episcopis interdicit, ne ex reditibus Ecclesiae consanguineos, familiaresve suos augere studeant; cum et Apostolorum canones prohibeant, ne res ecclesiasticas, quae Dei sunt, consanguineis donent, sed si pauperes sint, iis ut pauperibus distribuant." E poco più a basso dice l'istesso concilio, che questo medesimo hanno da osservare i Cardinali. Se alcuni altri hanno fatto altrimenti, a me non importa. La mia legge sono i sacri Canoni, e non gli esempi degli altri. Il beato Lorenzo Giustiniani, patriarca di Venezia, più volte pregato dal fratello, che l'aiutasse a maritar le figliuole, gli rispose, che la roba della chiesa era dei poveri, e che in quella città v'erano de più poveri di lui. Se avrete l'animo composto e ben'ordinato verso Dio, Iddio vi aiuterà ed io non mancherò in quello, che sarà giusto e onesto, e che lo comporti la coscienza: se vi parrà di fare altrimenti, siate sicuro, che io non sono innamorato dei parenti, e già ho fatto quello che comanda l'istesso Concilio nell'istesso luogo dicendo: "quam maxime potest eos sanata Synodus monet, ut omnem humanum hunc erga fratres, nepotes, propinquosque, carnis affectum, unde multorum malorum in ec clesia seminarium extat, penitus deponant."