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Rome,$6septembre 1619. Bellarmin aux Anelane de la r�publ.de Lucques
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Ill.mi et Ecc.mi Signori. Hò conosciuto che la mia lettera
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scritta all'EE.VV. per l'accomodamento con il Vescovo loro sia stata vana, se bene era conforme al trattato che io qui in Roma havevo tenuto con il Sig.re Ambasciator loro. Et vedendo da una parte, quanto più hò considerato, che le raggioni che io le hò apportate, sono molto efficaci, et dall'altra che la lor dispositione è più tosto alterata, che altrimente da quel che mi fu rappresentata da principio, non posso fare di non dolermene, et principalmente con me medesimo, attribuendo al poco merito mio l'esserli forse mancato il concorso della divina grafia, che bisognava per disponerli all'accomodamento di questo negotio, nel qual perche mi sono intromesso per sola gloria sua col beneplacito della Santità di Nostro Signore, à benefitio commune delle parti con affetto veramente naturale; non voglio perdere ancora la speranza, et son risoluto scrivere la presente per assicurare l'EE.VV. di
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quanto le dico con ogni sincerità et affetto di vera carità. Et prima, perche mi è stato accennato che forsi l'haver trattenuto quella mia prima lettera habbia apportato qualche sospetto, et gli animi si siano alterati, le dico in verità che la lettera, dopò che io la scrissi, fù trattenuta per quella causa che io le rappresentai per l'altra, mia, cioè che il Vescovo, intesa quella publicatione fatta costà, li parve bene che si trattenesse; alla quale cosa io non concorrevo, perchè non mi pareva che s'havesse attendere à qualche voce de i particolari, dove havevo inteso che derivava la detta publicatione; et per questo mi lasciai intendere in quella congiuntura al Signor Martino Gigli, che non restavo sodisfatto del Vescovo, dal quale havendo poi ricevuta una lettera molto buona, che si rimetteva à me ampiamente con molto affetto et pietà, feci risolutione di mandarla subito con l'altra mia nella maniera che seguì, con accennarle tutto questo nel generale, che io pretendevo (come dissi) che al fine che havevo in questo
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scritta all'EE.VV. per l'accomodamento con il Vescovo loro sia
 
 
 
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Ill.mi et Ecc.mi Signori. Hò conosciuto che la mia lettera scritta all'EE.VV. per l'accomodamento con il Vescovo loro sia stata vana, se bene era conforme al trattato che io qui in Roma havevo tenuto con il Sig.re Ambasciator loro. Et vedendo da una parte, quanto più hò considerato, che le raggioni che io le hò apportate, sono molto efficaci, et dall'altra che la lor dispositione è più tosto alterata, che altrimente da quel che mi fu rappresentata da principio, non posso fare di non dolermene, et principalmente con me medesimo, attribuendo al poco merito mio l'esserli forse mancato il concorso della divina grafia, che bisognava per disponerli all'accomodamento di questo negotio, nel qual perche mi sono intromesso per sola gloria sua col beneplacito della Santità di Nostro Signore, à benefitio commune delle parti con affetto veramente naturale; non voglio perdere ancora la speranza, et son risoluto scrivere la presente per assicurare l'EE.VV. di quanto le dico con ogni sincerità et affetto di vera carità. Et prima, perche mi è stato accennato che forsi l'haver trattenuto quella mia prima lettera habbia apportato qualche sospetto, et gli animi si siano alterati, le dico in verità che la lettera, dopò che io la scrissi, fù trattenuta per quella causa che io le rappresentai per l'altra, mia, cioè che il Vescovo, intesa quella publicatione fatta costà, li parve bene che si trattenesse; alla quale cosa io non concorrevo, perchè non mi pareva che s'havesse attendere à qualche voce de i particolari, dove havevo inteso che derivava la detta publicatione; et per questo mi lasciai intendere in quella congiuntura al Signor Martino Gigli, che non restavo sodisfatto del Vescovo, dal quale havendo poi ricevuta una lettera molto buona, che si rimetteva à me ampiamente con molto affetto et pietà, feci risolutione di mandarla subito con l'altra mia nella maniera che seguì, con accennarle tutto questo nel generale, che io pretendevo (come dissi) che al fine che havevo in questo
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