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Molto illustre et R.mo Signor. Intendo, che in Duai un certo dottore Georgie Colvenerio censore de libri, si porta molto male contro delli Padri della Compagnia di Giesu, et forse (il che piu importa) contra li ordini della Santa Sede Apostolica. Lei deve sapere, che un libro del F. Molina due, o piu volte accusato in Spagna, et in Portugallo, sempre è stato per publico giuditio liberato. Et poi accusato appreso la santa memoria di Papa Clemente VIII si è disputato longo tempo non solo avanti Papa Clemente, ma anco avani la Santità di Nostro Signore Papa Paolo V, et no è stato quel libro ne prohibito, ne sospeto. Et finalmente quest'anno è stato fatto un grande espurgatorio in Spagna di tutti i libri dal 1515 in qua; et il Molina non e stato corretto in cosa nessuna. Et nondimeno il sopradetto censore con li suoi academici non permettano che quasto libro sia letto, ò tenuto da loro scholari, come se fusse libro heretico. Di piu volendo uno stampatore tornare à profano certe meditationi dal P. Buseo, parve al suddetto censore di levare quelle parole (quasi sufficientia auxilia non dederit) dicendo esser heretica propositione, che Dio à tutti doni aiuti sufficienti per salvarsi. Nel che il censore ha fatto due errori, uno di haver censurato quella propositione de auxiliis, contro l'espresso decreto di Nostro Signore; l'altro di haver notato di heretica una propositione, che è la piu comune, et la piu pia, et concetta anco delli Padri di Santo Domenico. Appresso volendo un stampatore ristampare certe orationi latine del P.Francisco Raimondo, piu volte stampate con plauso de gl'huomini dotti, non ha voluto dar licenza, non allegando altra ragione, se non sic volo, sic iubeo. Altre incurie ha fatto à libri del P.Francisco Suarez, autore celebratissimo, et di altri della Compagnia. Io prego V.S. R.ma che s'informi, se queste cose sono vere; et trovando che siano vere, ò lei con la sua autorità reprimi l'insolentia di cotesti et faccia servare la giustizia, ò ne dia aviso alla Santità di Nostro Signore à ciò
Rome, fin 1612. Bellarmin au Nonce(de Bruxelles?)
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Molto illustre et R.mo Signor. Intendo, che in Duai un certo dottore Georgie Colvenerio censore de libri, si porta molto male contro delli Padri della Compagnia di Giesu, et forse (il che piu importa) contra li ordini della Santa Sede Apostolica. Lei deve sapere, che un libro del F. Molina due, o piu volte accusato in Spagna, et in Portugallo, sempre è stato per publico giuditio liberato. Et poi accusato appreso la santa memoria di Papa Clemente VIII si è disputato longo tempo non solo avanti Papa Clemente, ma anco avani la Santità di Nostro Signore Papa Paolo V, et no è stato quel libro ne prohibito, ne sospeto. Et finalmente quest'anno è stato fatto un grande espurgatorio in Spagna di tutti i libri dal 1515 in qua; et il Molina non e stato corretto in cosa nessuna. Et nondimeno il sopradetto censore con li suoi academici non permettano che quasto libro sia letto, ò tenuto da loro scholari, come se fusse libro heretico. Di piu volendo uno stampatore tornare à profano certe meditationi dal P. Buseo, parve al suddetto censore di levare quelle parole (quasi sufficientia auxilia non dederit) dicendo esser heretica propositione, che Dio à tutti doni aiuti sufficienti per salvarsi. Nel che il censore ha fatto due errori, uno di haver censurato quella propositione de auxiliis, contro l'espresso decreto di Nostro Signore; l'altro di haver notato di heretica una propositione, che è la piu comune, et la piu pia, et concetta anco delli Padri di Santo Domenico. Appresso volendo un stampatore ristampare certe orationi latine del P.Francisco Raimondo, piu volte stampate con plauso de gl'huomini dotti, non ha voluto dar licenza, non allegando altra ragione, se non sic volo, sic iubeo. Altre incurie ha fatto à libri del P.Francisco Suarez, autore celebratissimo, et di altri della Compagnia. Io prego V.S. R.ma che s'informi, se queste cose sono vere; et trovando che siano vere, ò lei con la sua autorità reprimi l'insolentia di cotesti et faccia servare la giustizia, ò ne dia aviso alla Santità di Nostro Signore à ciò
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