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Ill.mo e Rev.mo Sig.re Padrone nostro Col.mo.<lb/>
Florence,/30 avril 1610.
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In questo nostro capitolo provinciale di Toscana, nel quale per bontà dei padri elettori siamo stati creati definitori per provvedere ai bisogni dei monasteri della provincia, ci è stato con molte cerimonie reclamato da tutta la provincia che le sia stato levato il convento di S. Bartolomeo di Monte Pulciano, qual'è priorato già da molti anni, nel quale vi solevano abitare più frati, e sia stato concesso al padre fr. Cristoforo da Pistoia in sua vita, con manifesto danno e perdita della libertà di questa provincia. Per il che , avendo noi inteso che detto padre col favore di V.S. Ill.ma e R.ma ha ottenuto quel monastero come fosse semplice parrocchia e beneficio, la qual cosa è molto lontana dal vero, umilissimamente la supplichiamo a non voler permettere che la provincia resti senza questa giurisdizione, e a quella chiesa manchi quell'onorevolezza di priorato e numero dei sacerdoti che ivi ad onor di Dio è utile di quelle anime solevano celebrare i santi uffici, assicurando V.S. Ill.ma e R.ma che tanto altro desiderio abbiamo noi che resti
 
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quel padre in quella parrocchia. E per fine devotissimamente le baciamo la veste e le preghiamo suprema felicità e esaltazione.<lb/>
Le Frovincial des Servites � Bell. *-de Toscane-*
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bont� de'padri elettori siamo stati creati difinitori per provedere
 
 
 
bisogni de'monasterii della provincia, ci stato con molte que-
 
 
 
.^"rimonie reclamato d� tutta la provincia che le sia stato levato il
 
 
 
convento di S.Bartholomeo di Monte Pulciano, qual'priorato gi� d�
 
 
 
molti anni, nel quale vi solevano habitare pi� frati, e sia stato
 
 
 
concesso al padre fr.Christoforo da Pistoia in sua vita, con mani
 
 
 
festo danno e perdita della libert� di questa provincia. Per il E
 
 
 
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ha ottenuto quel monasterio come fosse semplice parochia e be
 
 
 
neficio, la qual cosa molto lontana dal vero, humilissimamente
 
 
 
la supplichiamo non voler permettere che la provincia resti sen
 
 
 
za questa jurisdittione,et � quella chiesa manchi quell'honorevo-
 
 
 
/^"lezza di priorato e numero de"sacerdoti ch'ivi ad'honor di Dio et
 
 
 
uti^e di quell'anime solevano celebrare i santi ufficii, assicuran
 
 
 
do V.S.111^^ e R^^ che tant'altro desiderio habbiamo noi che resti
 
 
 
quel padre in quella parochia. E per fine devotissimamente le ba
 
 
 
ciamo la veste et le preghiamo soprema felicit� et essaltatione.
 
 
 
Fi�renza, li xxx d'aprile MDCX.
 
 
 
Di V.S.111^^ e R^^
 
 
 
Humil^^ et obl^^ servitori
 
 
 
Fra Franc� Rughesi Politiano Prov^^ de Servi.
 
 
 
Io fra Pietro uemmarj sotio generale di d^ provincia.
 
 
 
Io fra Piermaria da Scrofiano primo difinitor prego come sopra.
 
 
 
Io fra Aurelio da
 
 
 
Pulc� secondo difinitor supplico come di
 
 
 
sopra.
 
 
 
 
Io fra Andrea d'Arezzo quarto difinitore.
 
Io fra Andrea d'Arezzo quarto difinitore.
 
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<pb/>
Archiv.Vatic. Gesuiti 17 fol.275. Origin.
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All'Ill.mo e R. mo Sig.re Prone Col.mo il Sig.re Cardinal Bellarmino.<lb/>
 
 
Adresse:
 
 
 
All'Ill"^ e R,^m^o Sig.^r^e Prone Col,^m^o il Sig.^r"e Cardinal Bellarminio.
 
 
 
(cachet)
 
 
 
 
Roma.
 
Roma.
 
Au verso d� fol.275 suit la minute de la r�ponse de Bell.
 

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Ill.mo e Rev.mo Sig.re Padrone nostro Col.mo.
In questo nostro capitolo provinciale di Toscana, nel quale per bontà dei padri elettori siamo stati creati definitori per provvedere ai bisogni dei monasteri della provincia, ci è stato con molte cerimonie reclamato da tutta la provincia che le sia stato levato il convento di S. Bartolomeo di Monte Pulciano, qual'è priorato già da molti anni, nel quale vi solevano abitare più frati, e sia stato concesso al padre fr. Cristoforo da Pistoia in sua vita, con manifesto danno e perdita della libertà di questa provincia. Per il che , avendo noi inteso che detto padre col favore di V.S. Ill.ma e R.ma ha ottenuto quel monastero come fosse semplice parrocchia e beneficio, la qual cosa è molto lontana dal vero, umilissimamente la supplichiamo a non voler permettere che la provincia resti senza questa giurisdizione, e a quella chiesa manchi quell'onorevolezza di priorato e numero dei sacerdoti che ivi ad onor di Dio è utile di quelle anime solevano celebrare i santi uffici, assicurando V.S. Ill.ma e R.ma che tanto altro desiderio abbiamo noi che resti quel padre in quella parrocchia. E per fine devotissimamente le baciamo la veste e le preghiamo suprema felicità e esaltazione.
Fiorenza, lì xxx d'aprile MDCX.
Di V.S. Ill.ma e R.ma umil.mi e obl.mi servitori
Fra Franc.o Rughesi Politiano Prov.le de Servi.
Io fra Pietro Gemmarj sotio generale di d.a provincia.
Io fra Piermaria da Scrofiano primo difinitor prego come sopra.
Io fra Aurelio da M.te Pulc.o secondo difinitor supplico come di sopra.
Io fra Andrea d'Arezzo quarto difinitore.
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All'Ill.mo e R. mo Sig.re Prone Col.mo il Sig.re Cardinal Bellarmino.
Roma.