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1 90 Bellarmin au P.Virgile C�pari Rome,17 Octobre 1601.
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Molto Reverendo Patre mio. Di buona voglia soddisfare a quanto V.R. mi ricerca, parendomi, che appartenga alla gloria di Dio Nostro Signore, che si sappine i doni concessi da sua divina Maestà e servi suoi. Io ho confessato lungo tempo il nostro dolcissimo e santissimo fratello Luigi Gonzaga, e anche una volta l'ha confessato generalmente di tutta la vita, e mi serviva alla Messa, e praticava volentieri con me,trattando delle cose di Dio. Dalle predette confessioni, e dalla conversazione parmi con ogni verità potere affermare le cose seguenti. Prima, che non abbia mai fatto peccato mortale; e
 
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questo lo tengo per certo,quanto al tempo dai sette anni fino alla morte; quanto ai primi sette anni (nei quali non visse con quella cognizione di Dio,con la quale visse poi) lo tengo per congettura, perchè non è verosimile, che nella infanzia peccasse mortalmente, massime essendo preordinato da Dio a tanta purità. Secondo, che dal settimo anno di sua vita, nel quale (come esso mi diceva) si converti dal mondo a Dio, abbia vissuto vita perfetta. Terzo,che non abbia mai sentito stimolo carnale. Quarto, che nella orazione, e contemplazione (nella quale per lo più stava inginocchiato in terra senza appoggiarsi) per ordinario non abbia patito distrazione. Quinto, che sia stato uno specchio di obbedienza, umiltà, mortificazione, astinenza, prudenza, devozione, e purità. Negli ultimi giorni di sua vita ebbe una notte tanto eccessiva consolazione nel rappresentargli la gloria dei Beati, che pensava fosse durata meno d'un'quarto d'ora, essendo però durata quasi tutta la notte. Nello istesso tempo, essendo morto il Padre
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/ Molto Reverendo Patre mio. Di buona voglia sodisfar� � quan
 
 
 
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le cose seguenti. Prima,che non habbia mai fatto peccato mortale; et
 
 
 
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timo anno di sua vita,nel quale (come esso mi diceva) si converti dal
 
 
 
mondo Dio, habbia vissuto vita perfetta. Terzo,che non habbia. mai
 
 
 
sentito stimolo carnale. Quarto,che nella oratione,et contemplatione
 
 
 
(nella quale per lo pi� stava inginocchiato in terra senza appogiar-
 
 
 
si) per ordinario non habbia patito distrattione. Quinto,che sia sta-
 
 
 
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ti, che pensava fusse durata meno d'un'quarto d'hora, essendo per�
 
 
 
durata quasi tutta la notte.*Nell'istesso tempo,essendo morto il PaLodovico Corbinelli,et domandandogli io quello,che esso^ny^d^Va
 
di quelI^5m�ma^rlspose con gran sicurezza quest^^pa^�Te: E passata solo per il purgatorTht-^i^considerando^i^^la natura sua,che era con siderare sopramodo nel pa^laye^ et*Tfs^�^ato in affermare le cose dub bie, tenni per^n^rtolche l'havesse saputo per3TviAa^rivelatione,m� non.vp�&i^andare pi� oltre,per non gli dare occasione di vana^gd^ria^ rolteaaltre cose potrei dire,le quali taccio,per che non mi assicuro ��
 

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Molto Reverendo Patre mio. Di buona voglia soddisfare a quanto V.R. mi ricerca, parendomi, che appartenga alla gloria di Dio Nostro Signore, che si sappine i doni concessi da sua divina Maestà e servi suoi. Io ho confessato lungo tempo il nostro dolcissimo e santissimo fratello Luigi Gonzaga, e anche una volta l'ha confessato generalmente di tutta la vita, e mi serviva alla Messa, e praticava volentieri con me,trattando delle cose di Dio. Dalle predette confessioni, e dalla conversazione parmi con ogni verità potere affermare le cose seguenti. Prima, che non abbia mai fatto peccato mortale; e questo lo tengo per certo,quanto al tempo dai sette anni fino alla morte; quanto ai primi sette anni (nei quali non visse con quella cognizione di Dio,con la quale visse poi) lo tengo per congettura, perchè non è verosimile, che nella infanzia peccasse mortalmente, massime essendo preordinato da Dio a tanta purità. Secondo, che dal settimo anno di sua vita, nel quale (come esso mi diceva) si converti dal mondo a Dio, abbia vissuto vita perfetta. Terzo,che non abbia mai sentito stimolo carnale. Quarto, che nella orazione, e contemplazione (nella quale per lo più stava inginocchiato in terra senza appoggiarsi) per ordinario non abbia patito distrazione. Quinto, che sia stato uno specchio di obbedienza, umiltà, mortificazione, astinenza, prudenza, devozione, e purità. Negli ultimi giorni di sua vita ebbe una notte tanto eccessiva consolazione nel rappresentargli la gloria dei Beati, che pensava fosse durata meno d'un'quarto d'ora, essendo però durata quasi tutta la notte. Nello istesso tempo, essendo morto il Padre
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