Difference between revisions of "Page:EBC 1607 05 25 0670.pdf/1"

From GATE
Page body (to be transcluded):Page body (to be transcluded):
Line 1: Line 1:
[[Category:EBC_Proofread]][[Category:EBC_Letters]]
+
[[Category:EBC Proofread]][[Category:EBC Pages]][[Category:EBC_Letters]]
 
Sacra Maestà Cattolica.<lb/>
 
Sacra Maestà Cattolica.<lb/>
 
Dal Sig.r Duca di Feria mandato da V.M. a rendere l'obbedienza solita alla S.tà di N.S., ho ricevuta la lettera, e la visita fattami in nome della M.V. e come riconosco il tutto per favore particolare, e per segno che conserva memoria dell'osservanza, che gli porto, così ne rendo a V.M. tutte le dovute grazie. Nel resto mi rimetto a quanto di più ho discorso con lo stesso Sig.re duca, dal quale potrà V.M. intendere ch'io non cedo a nessun servitore che ella abbia in questa corte in desiderio di servirla, e obbedirla sempre. Con che facendo riverenza a V.M. gli prego da Dio ogni desiderata felicità. Di Roma il di 25 di maggio 1607. <lb/>
 
Dal Sig.r Duca di Feria mandato da V.M. a rendere l'obbedienza solita alla S.tà di N.S., ho ricevuta la lettera, e la visita fattami in nome della M.V. e come riconosco il tutto per favore particolare, e per segno che conserva memoria dell'osservanza, che gli porto, così ne rendo a V.M. tutte le dovute grazie. Nel resto mi rimetto a quanto di più ho discorso con lo stesso Sig.re duca, dal quale potrà V.M. intendere ch'io non cedo a nessun servitore che ella abbia in questa corte in desiderio di servirla, e obbedirla sempre. Con che facendo riverenza a V.M. gli prego da Dio ogni desiderata felicità. Di Roma il di 25 di maggio 1607. <lb/>

Revision as of 16:19, 8 May 2019

This page has been proofread

Sacra Maestà Cattolica.
Dal Sig.r Duca di Feria mandato da V.M. a rendere l'obbedienza solita alla S.tà di N.S., ho ricevuta la lettera, e la visita fattami in nome della M.V. e come riconosco il tutto per favore particolare, e per segno che conserva memoria dell'osservanza, che gli porto, così ne rendo a V.M. tutte le dovute grazie. Nel resto mi rimetto a quanto di più ho discorso con lo stesso Sig.re duca, dal quale potrà V.M. intendere ch'io non cedo a nessun servitore che ella abbia in questa corte in desiderio di servirla, e obbedirla sempre. Con che facendo riverenza a V.M. gli prego da Dio ogni desiderata felicità. Di Roma il di 25 di maggio 1607.
Di V.M. Cat.ca
umiliss.o e devotiss.o
il Card. Bellarmino.