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| − | Molto Reverendo in Christo [[Name::Giovanni Battista Carminata|Padre]].<p>Ho quattro lettere di Vostra Reverenza, et ho risposto alle tre prime: hor rispondo alla quarta scritta da Monreale. Mi meraviglio che Vostra Reverenza si da in colpa di haver scritto la prima, perché così viene a pentirsi della buon' opera, et io non ho havuto la miglior lettera di quella in tante centinaia che ne ho havuto, dopo che sono in questa nuova religione<ref>Con nuova religione, Bellarmino si riferisce al ufficio di cardinale, ricevuto pochi mese fa</ref>, nella quale se ci fosse l'anno della probatione, dico certo a Vostra Reverenza che non farei la professione; ma qua si fa professione il primo giorno | + | Molto Reverendo in Christo [[Name::Giovanni Battista Carminata|Padre]].<p>Ho quattro lettere di Vostra Reverenza, et ho risposto alle tre prime: hor rispondo alla quarta scritta da Monreale. Mi meraviglio che Vostra Reverenza si da in colpa di haver scritto la prima, perché così viene a pentirsi della buon' opera, et io non ho havuto la miglior lettera di quella in tante centinaia che ne ho havuto, dopo che sono in questa nuova religione<ref>Con nuova religione, Bellarmino si riferisce al ufficio di cardinale, ricevuto pochi mese fa</ref>, nella quale se ci fosse l'anno della probatione, dico certo a Vostra Reverenza che non farei la professione; ma qua si fa professione il primo giorno. Ho ancor' io gran desiderio della canonizatione del Padre Nostro Ignatio; ma al tempo di questo papa non ci vedo speranza veruna, perché [[Name::Clemente VIII|Sua Santità]] dice chiaro che non si ci può inchinare. La canonizatione del Padre Xaviero saria più facile; ma pare che la Compagnia non voglia cominciare, se non dal Padre Nostro Ignatio<ref>Roberto Bellarmino parla sulle canonizzazioni di Sant'Ignazio di Loyola e San Francesco Saverio. Ritiene che sia più facile procedere con la canonizzazione di quest'ultimo perché Papa Clemente VIII è riluttante a favorire quella di Sant'Ignazio di Loyola. Tuttavia, la Compagnia vuole che il fondatore sia il primo. |
Ala fine, entrambe le canonizzazioni ebbero luogo contemporaneamente, il 12 marzo 1622. Per più informazione sul processo di canonizzazione si può andare a vedere questa opera fatta dai gesuiti nel 300 anniversario di entrambe canonizzazioni e disponibile online: https://www.fondazioneintorcetta.info/pdf/biblioteca-virtuale/documento322/Canonizzazione1.pdf </ref>. Io non mancarò, né ho mancato fare in questo il mio debito. Di [[Name::Ludovico II de Torres|Monsignore Reverendissimo di Monreale]] Vostra Reverenza non mi ha scritto cosa nuova, che già sapevo buona parte del zelo et liberalità verso poveri, et altre molte virtù sue. Solo gli manca al cumulo della liberalità di farmi limosina d'una buona mula; perché io vivo ancora di limosina, et mi servo della mula di Monsignore [[Name::Sallustio Tarugi|Salustio Tarugi]] Commendatore di [https://it.wikipedia.org/wiki/Arcispedale_di_Santo_Spirito_in_Saxia Santo Spirito], ben conosciuto da Monsignor Reverendissimo Arcivescovo di Monreale. Con questa occasione gli dico che trovandomi in questo stato pieno di distrattioni et di secularità, ho invidia alli Vescovi, perché mi pare che lo stato loro sia più sicuro et più spirituale, et trovo il Calendario pieno di Santi Vescovi, et non trovo nell'istesso Calendario se non un Cardinale che visse pochi giorni, cioè [https://it.wikipedia.org/wiki/Bonaventura_da_Bagnoregio Santo Bonaventura]<ref>All'epoca in cui Roberto Bellarmino scrisse questa lettera, c'era un solo cardinale canonizzato, San Bonaventura da Bagnoregio. Pertanto, Bellarmino, egli stesso cardinale, afferma di invidiare i vescovi, perché ci sono molti più vescovi canonizzati che cardinali, stando i loro giorni di festa elencati nel calendario. Durante la vita di San Roberto e dopo, ne furono canonizzati alcuni altri, come si può vedere qui: https://www.ewtn.com/es/catolicismo/santasede/cardenales/santos</ref>. <hi rend="underline">Miseremini mei saltem vos amici mei</hi><ref>Cit. dal libro di Giobbe 19, 21. Tradotto in italiano: ''Abbiate pietà di me, almeno voi amici miei.'' Bellarmino usa questa citazione della Bibbia per chiedere al destinatario della lettera di pregare per lui. </ref>: che certo non ha maggior speranza che nell'orationi di tanti miei amorevoli, parte vivi, parte morti. Ora pro me pater amandissime. Di Roma li 11 di Giugno 1599.</p> | Ala fine, entrambe le canonizzazioni ebbero luogo contemporaneamente, il 12 marzo 1622. Per più informazione sul processo di canonizzazione si può andare a vedere questa opera fatta dai gesuiti nel 300 anniversario di entrambe canonizzazioni e disponibile online: https://www.fondazioneintorcetta.info/pdf/biblioteca-virtuale/documento322/Canonizzazione1.pdf </ref>. Io non mancarò, né ho mancato fare in questo il mio debito. Di [[Name::Ludovico II de Torres|Monsignore Reverendissimo di Monreale]] Vostra Reverenza non mi ha scritto cosa nuova, che già sapevo buona parte del zelo et liberalità verso poveri, et altre molte virtù sue. Solo gli manca al cumulo della liberalità di farmi limosina d'una buona mula; perché io vivo ancora di limosina, et mi servo della mula di Monsignore [[Name::Sallustio Tarugi|Salustio Tarugi]] Commendatore di [https://it.wikipedia.org/wiki/Arcispedale_di_Santo_Spirito_in_Saxia Santo Spirito], ben conosciuto da Monsignor Reverendissimo Arcivescovo di Monreale. Con questa occasione gli dico che trovandomi in questo stato pieno di distrattioni et di secularità, ho invidia alli Vescovi, perché mi pare che lo stato loro sia più sicuro et più spirituale, et trovo il Calendario pieno di Santi Vescovi, et non trovo nell'istesso Calendario se non un Cardinale che visse pochi giorni, cioè [https://it.wikipedia.org/wiki/Bonaventura_da_Bagnoregio Santo Bonaventura]<ref>All'epoca in cui Roberto Bellarmino scrisse questa lettera, c'era un solo cardinale canonizzato, San Bonaventura da Bagnoregio. Pertanto, Bellarmino, egli stesso cardinale, afferma di invidiare i vescovi, perché ci sono molti più vescovi canonizzati che cardinali, stando i loro giorni di festa elencati nel calendario. Durante la vita di San Roberto e dopo, ne furono canonizzati alcuni altri, come si può vedere qui: https://www.ewtn.com/es/catolicismo/santasede/cardenales/santos</ref>. <hi rend="underline">Miseremini mei saltem vos amici mei</hi><ref>Cit. dal libro di Giobbe 19, 21. Tradotto in italiano: ''Abbiate pietà di me, almeno voi amici miei.'' Bellarmino usa questa citazione della Bibbia per chiedere al destinatario della lettera di pregare per lui. </ref>: che certo non ha maggior speranza che nell'orationi di tanti miei amorevoli, parte vivi, parte morti. Ora pro me pater amandissime. Di Roma li 11 di Giugno 1599.</p> | ||
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Revision as of 18:14, 11 December 2025
Molto Reverendo in Christo Padre.
Ho quattro lettere di Vostra Reverenza, et ho risposto alle tre prime: hor rispondo alla quarta scritta da Monreale. Mi meraviglio che Vostra Reverenza si da in colpa di haver scritto la prima, perché così viene a pentirsi della buon' opera, et io non ho havuto la miglior lettera di quella in tante centinaia che ne ho havuto, dopo che sono in questa nuova religione[1], nella quale se ci fosse l'anno della probatione, dico certo a Vostra Reverenza che non farei la professione; ma qua si fa professione il primo giorno. Ho ancor' io gran desiderio della canonizatione del Padre Nostro Ignatio; ma al tempo di questo papa non ci vedo speranza veruna, perché Sua Santità dice chiaro che non si ci può inchinare. La canonizatione del Padre Xaviero saria più facile; ma pare che la Compagnia non voglia cominciare, se non dal Padre Nostro Ignatio[2]. Io non mancarò, né ho mancato fare in questo il mio debito. Di Monsignore Reverendissimo di Monreale Vostra Reverenza non mi ha scritto cosa nuova, che già sapevo buona parte del zelo et liberalità verso poveri, et altre molte virtù sue. Solo gli manca al cumulo della liberalità di farmi limosina d'una buona mula; perché io vivo ancora di limosina, et mi servo della mula di Monsignore Salustio Tarugi Commendatore di Santo Spirito, ben conosciuto da Monsignor Reverendissimo Arcivescovo di Monreale. Con questa occasione gli dico che trovandomi in questo stato pieno di distrattioni et di secularità, ho invidia alli Vescovi, perché mi pare che lo stato loro sia più sicuro et più spirituale, et trovo il Calendario pieno di Santi Vescovi, et non trovo nell'istesso Calendario se non un Cardinale che visse pochi giorni, cioè Santo Bonaventura[3]. Miseremini mei saltem vos amici mei[4]: che certo non ha maggior speranza che nell'orationi di tanti miei amorevoli, parte vivi, parte morti. Ora pro me pater amandissime. Di Roma li 11 di Giugno 1599.
Di Vostra Reverenza
fratello e servo in Christo
Roberto Cardinale Bellarmino
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Al molto Reverendo in Christo Padre Giovanni Battista Carminata provinciale della Compagnia di Gesù. Sicilia.
- ↑ Con nuova religione, Bellarmino si riferisce al ufficio di cardinale, ricevuto pochi mese fa
- ↑ Roberto Bellarmino parla sulle canonizzazioni di Sant'Ignazio di Loyola e San Francesco Saverio. Ritiene che sia più facile procedere con la canonizzazione di quest'ultimo perché Papa Clemente VIII è riluttante a favorire quella di Sant'Ignazio di Loyola. Tuttavia, la Compagnia vuole che il fondatore sia il primo. Ala fine, entrambe le canonizzazioni ebbero luogo contemporaneamente, il 12 marzo 1622. Per più informazione sul processo di canonizzazione si può andare a vedere questa opera fatta dai gesuiti nel 300 anniversario di entrambe canonizzazioni e disponibile online: https://www.fondazioneintorcetta.info/pdf/biblioteca-virtuale/documento322/Canonizzazione1.pdf
- ↑ All'epoca in cui Roberto Bellarmino scrisse questa lettera, c'era un solo cardinale canonizzato, San Bonaventura da Bagnoregio. Pertanto, Bellarmino, egli stesso cardinale, afferma di invidiare i vescovi, perché ci sono molti più vescovi canonizzati che cardinali, stando i loro giorni di festa elencati nel calendario. Durante la vita di San Roberto e dopo, ne furono canonizzati alcuni altri, come si può vedere qui: https://www.ewtn.com/es/catolicismo/santasede/cardenales/santos
- ↑ Cit. dal libro di Giobbe 19, 21. Tradotto in italiano: Abbiate pietà di me, almeno voi amici miei. Bellarmino usa questa citazione della Bibbia per chiedere al destinatario della lettera di pregare per lui.