Difference between revisions of "Page:AKC 1665 04 18 562-056.pdf/1"
| Page body (to be transcluded): | Page body (to be transcluded): | ||
| Line 2: | Line 2: | ||
[[Category:AKC Pages]] | [[Category:AKC Pages]] | ||
[[Category:AKC Letters]] | [[Category:AKC Letters]] | ||
| − | + | Illustrissimo Signor mio, e Padron Colendissimo<lb/> | |
Stò aspettando con grandissimo desiderio la <unclear></unclear> di V. P. Kircheri e di<lb/> | Stò aspettando con grandissimo desiderio la <unclear></unclear> di V. P. Kircheri e di<lb/> | ||
co<unclear></unclear> <unclear></unclear> Botanici nel <unclear>prope</unclear> dell'opera della Dendrologia<lb/> | co<unclear></unclear> <unclear></unclear> Botanici nel <unclear>prope</unclear> dell'opera della Dendrologia<lb/> | ||
| Line 21: | Line 21: | ||
mii; e <unclear>seguice</unclear> il B.<hi rend="superscript">v</hi> de i frutti oleaginei, e così <unclear>signiando</unclear><lb/> | mii; e <unclear>seguice</unclear> il B.<hi rend="superscript">v</hi> de i frutti oleaginei, e così <unclear>signiando</unclear><lb/> | ||
mi <unclear>on</unclear> à gli altri usi, e commodità degli <unclear>stumini</unclear>, a <unclear></unclear> <unclear></unclear> <unclear></unclear><lb/> | mi <unclear>on</unclear> à gli altri usi, e commodità degli <unclear>stumini</unclear>, a <unclear></unclear> <unclear></unclear> <unclear></unclear><lb/> | ||
| − | |||
Revision as of 11:58, 5 March 2025
Illustrissimo Signor mio, e Padron Colendissimo
Stò aspettando con grandissimo desiderio la di V. P. Kircheri e di
co Botanici nel prope dell'opera della Dendrologia
dame conpita e porta in timine di dala alle stanpe: bene
neso, ed stò ancopiandola e ridvendola in altra forma col
levare tutte le memorie e citationi dell cioè mettendo
e lassiando da parte quelle portione et p et
di non assolutam questioni non mi nomano
dan disfattione e trattamiame l uno fatto il mio
antichissimo infraniamed io mi stanpei l'opera come
ia sé l' e così gli chiarisci ed
io pigli esommi i miei Lei ed gusti: già confisco
il quadragesimo anno della littura che nuondirlo che posso
lamen come dice il proverbio Giove ind lò fatto n
selizzo come pivichissimo dissegno del libro della
sua opera cioè degli Alberi in ute e di quelli che
frutt al panificio che de i frutti Potu=
mii; e seguice il B.v de i frutti oleaginei, e così signiando
mi on à gli altri usi, e commodità degli stumini, a