Difference between revisions of "Page:EBC 1603 12 28 0379.pdf/1"

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Venerabilis Frater. Riceviamo l'officio fatto da lei con noi nell'occasione di questo Natale con grandissimo affetto di cuore; ma con maggiore l'avremmo ricevuto, se ella uscendo dell'affetto quasi cortigianesco, avesse osservato i mancamenti nell'anno passato commessi da noi, e ce li avesse rammemorati, ed insegnato, come potevamo nel seguente rimediarli, e supplire, e servir meglio S.D. Maestà di quello che abbiamo fatto sin'ora. Ci rallegriamo con lei della pace che gode con i Ministri regi, i quali avendo buon capo, del quale siamo molto soddisfatti, ci giova di sperare che V.S. non durerà fatica a conservarla. Gli invidiamo (se si può usar questo termine in questa materia) l'intrinseco desiderio che se le augumenta ogni giorno, di servire a quell'anime credute alla sua cura; il qual pensiero ogni giorno ci cuoce, e ci spaventa maggiormente: e se Dio benedetto, il quale conosce figmentum et debilitatem nostram, non ci facesse qualche volta considerare la beningità sua certamente desponderemus animum. V.S. stia sana, e si ricordi di noi nei santi sacrifici e orazioni sue. Dato nel nostro Palazzo Apostolico, il giorno dei Santi Innocenti 1603.
 
Venerabilis Frater. Riceviamo l'officio fatto da lei con noi nell'occasione di questo Natale con grandissimo affetto di cuore; ma con maggiore l'avremmo ricevuto, se ella uscendo dell'affetto quasi cortigianesco, avesse osservato i mancamenti nell'anno passato commessi da noi, e ce li avesse rammemorati, ed insegnato, come potevamo nel seguente rimediarli, e supplire, e servir meglio S.D. Maestà di quello che abbiamo fatto sin'ora. Ci rallegriamo con lei della pace che gode con i Ministri regi, i quali avendo buon capo, del quale siamo molto soddisfatti, ci giova di sperare che V.S. non durerà fatica a conservarla. Gli invidiamo (se si può usar questo termine in questa materia) l'intrinseco desiderio che se le augumenta ogni giorno, di servire a quell'anime credute alla sua cura; il qual pensiero ogni giorno ci cuoce, e ci spaventa maggiormente: e se Dio benedetto, il quale conosce figmentum et debilitatem nostram, non ci facesse qualche volta considerare la beningità sua certamente desponderemus animum. V.S. stia sana, e si ricordi di noi nei santi sacrifici e orazioni sue. Dato nel nostro Palazzo Apostolico, il giorno dei Santi Innocenti 1603.

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Venerabilis Frater. Riceviamo l'officio fatto da lei con noi nell'occasione di questo Natale con grandissimo affetto di cuore; ma con maggiore l'avremmo ricevuto, se ella uscendo dell'affetto quasi cortigianesco, avesse osservato i mancamenti nell'anno passato commessi da noi, e ce li avesse rammemorati, ed insegnato, come potevamo nel seguente rimediarli, e supplire, e servir meglio S.D. Maestà di quello che abbiamo fatto sin'ora. Ci rallegriamo con lei della pace che gode con i Ministri regi, i quali avendo buon capo, del quale siamo molto soddisfatti, ci giova di sperare che V.S. non durerà fatica a conservarla. Gli invidiamo (se si può usar questo termine in questa materia) l'intrinseco desiderio che se le augumenta ogni giorno, di servire a quell'anime credute alla sua cura; il qual pensiero ogni giorno ci cuoce, e ci spaventa maggiormente: e se Dio benedetto, il quale conosce figmentum et debilitatem nostram, non ci facesse qualche volta considerare la beningità sua certamente desponderemus animum. V.S. stia sana, e si ricordi di noi nei santi sacrifici e orazioni sue. Dato nel nostro Palazzo Apostolico, il giorno dei Santi Innocenti 1603.