Difference between revisions of "Historia domus FCR"
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<div style="text-align:justify">Nelle ''Ordinazioni dei Padre Generali'', nel capitolo destinato ai superiori provinciali, si dispone la redazione di una storia per ogni collegio e per ogni casa della Compagnia<ref>''Institutum Historicum Societatis Iesu''. Florentiae, 1893, III, 255.</ref>. Inoltre, nelle ''Regole per il socio del Provinciale'' si ricorda che la redazione delle ''litterae annuae'', delle storia delle case e dei collegi non si deve realizzare in occasione dell'invio dei procuratori a Roma, ma deve essere un lavoro continuo e permanente. In questo senso, il Provinciale dovrà insistere affinché i superiori locali provvedano a che in ogni casa ci sia un ''investigatorem'' e un ''adnotatorem'' delle ''rerum notabilium'', così come uno scrittore incaricato di redarre sia la storia che la ''littera annua'' dell'anno in corso<ref>''Institutum Historicum Societatis Iesu''. Florentiae, 1893, II, 93.</ref>.<lb/> | <div style="text-align:justify">Nelle ''Ordinazioni dei Padre Generali'', nel capitolo destinato ai superiori provinciali, si dispone la redazione di una storia per ogni collegio e per ogni casa della Compagnia<ref>''Institutum Historicum Societatis Iesu''. Florentiae, 1893, III, 255.</ref>. Inoltre, nelle ''Regole per il socio del Provinciale'' si ricorda che la redazione delle ''litterae annuae'', delle storia delle case e dei collegi non si deve realizzare in occasione dell'invio dei procuratori a Roma, ma deve essere un lavoro continuo e permanente. In questo senso, il Provinciale dovrà insistere affinché i superiori locali provvedano a che in ogni casa ci sia un ''investigatorem'' e un ''adnotatorem'' delle ''rerum notabilium'', così come uno scrittore incaricato di redarre sia la storia che la ''littera annua'' dell'anno in corso<ref>''Institutum Historicum Societatis Iesu''. Florentiae, 1893, II, 93.</ref>.<lb/> | ||
− | Dopo la restaurazione della Compagnia di Gesù, | + | Dopo la restaurazione della Compagnia di Gesù, la Congregazione Generale XXI (1829) chiese al padre generale di esortare ai provinciali di continuare con la redazione delle storia delle case, dei collegi e lettere annue. A partire da 1925 le ''Pratica Quaedam'', al capitolo II (''De scribendis documentis ad historia et aedificationem facientibus'') n. 40 § 2, stabilì che in ogni casa doveva esserci un ''scriptor historiae domus'' il quale doveva seguire un determinato ordine nella sua redazione: |
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"1. De vita religiosa Nostrorum, sii quid peculiarità notate dignum occurrat; 2. De vita intellettuali Nostrorum, ut de studios, bibliothecis, mmusaeis, etc; 3. De ministeriis Nostrorum, i.e. de ministeriis et operibus tam in ecclesia nostra et loco residente qua alibi, de scholis, de librorum conscriptione, etc; 4. De valetudine Nostrorum, si quid forte notatu dignum occurrat; 5. De contradictionibus, persecutionibus, aut de peculiari favore nobis exhibito." | "1. De vita religiosa Nostrorum, sii quid peculiarità notate dignum occurrat; 2. De vita intellettuali Nostrorum, ut de studios, bibliothecis, mmusaeis, etc; 3. De ministeriis Nostrorum, i.e. de ministeriis et operibus tam in ecclesia nostra et loco residente qua alibi, de scholis, de librorum conscriptione, etc; 4. De valetudine Nostrorum, si quid forte notatu dignum occurrat; 5. De contradictionibus, persecutionibus, aut de peculiari favore nobis exhibito." | ||
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− | + | Nell'edizione delle ''Practica Quaedam'' del 2015 si registrano ulteriori modifiche. La ''Historia domus'' è il risultato delle note riguardanti i principali eventi nella vita delle comunità e dovrà essere scritta verso la fine dell'anno. In essa si dovranno includere il rapporto riguardo la sua missione e la sua interazione con la Chiesa e con la società. Lo scrittore della ''Historia domus'' dovrà riferire le cose con la "massima oggettività" possibile, indicando il nome delle persone e le circostanze. Se un evento di natura confidenziale non dovesse essere incluso nella storia generale della casa, potrebbe essere inserito in una relazione separata. Si prescrive inoltre, che questa storia si conservi nell'archivio della casa e che una copia sia inviata al provinciale. | |
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Revision as of 10:38, 12 April 2024
Dopo la restaurazione della Compagnia di Gesù, la Congregazione Generale XXI (1829) chiese al padre generale di esortare ai provinciali di continuare con la redazione delle storia delle case, dei collegi e lettere annue. A partire da 1925 le Pratica Quaedam, al capitolo II (De scribendis documentis ad historia et aedificationem facientibus) n. 40 § 2, stabilì che in ogni casa doveva esserci un scriptor historiae domus il quale doveva seguire un determinato ordine nella sua redazione:
"1. De vita religiosa Nostrorum, sii quid peculiarità notate dignum occurrat; 2. De vita intellettuali Nostrorum, ut de studios, bibliothecis, mmusaeis, etc; 3. De ministeriis Nostrorum, i.e. de ministeriis et operibus tam in ecclesia nostra et loco residente qua alibi, de scholis, de librorum conscriptione, etc; 4. De valetudine Nostrorum, si quid forte notatu dignum occurrat; 5. De contradictionibus, persecutionibus, aut de peculiari favore nobis exhibito."
Nell'edizione delle Practica Quaedam del 2015 si registrano ulteriori modifiche. La Historia domus è il risultato delle note riguardanti i principali eventi nella vita delle comunità e dovrà essere scritta verso la fine dell'anno. In essa si dovranno includere il rapporto riguardo la sua missione e la sua interazione con la Chiesa e con la società. Lo scrittore della Historia domus dovrà riferire le cose con la "massima oggettività" possibile, indicando il nome delle persone e le circostanze. Se un evento di natura confidenziale non dovesse essere incluso nella storia generale della casa, potrebbe essere inserito in una relazione separata. Si prescrive inoltre, che questa storia si conservi nell'archivio della casa e che una copia sia inviata al provinciale.