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<center>24. di Novembre 1658 che fu Dominica</center><br>
Ho fatto cotesta oratione dove il Sig.<sup>re</sup> mi ha fatto ricordare delli suoi gratie che ha fatto con me, come indigniss.<sup>o</sup> suo servo.<br>
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Ho fatto cotesta oratione dove il Signore mi ha fatto ricordare delli suoi gratie che ha fatto con me, come indignissimo suo servo.<br>
Quando il Sig.<sup>r</sup> há predicò questo S.<sup>to</sup> Evangelio di desolatione cum videritis desolatione<ref>Matteo 24,15</ref> etc. Sig.<sup>r</sup> mio Giesù Christo quanti anni l'anima mia campò desolata senza da voi, et il corpo quante volte voi havete castigato Sig.<sup>r</sup> desolato con qualche grave infermità insino che ho rivato nella morte puore l'ultima fù a Malta che mi dissi il medico quando io sanai voi havete sonato la porta della morte e mi dissi da nuovo se mi havessero detto li Sig.<sup>ri</sup> di Malta datimi tre picciuli pigliatelo, io l'haverei resposto tre picciuli mi serno per qualche cosa, et questo no mi servi più gia è Morto. Et ivi Sig.<sup>r</sup> mio doppo tante cose mi havete liberato non permetete che l'Anima mia sia persa nelle mani delli Demonij, ringratio Sig.<sup>r</sup> mio per tutta l'eternità di tanti gratie che mi havete fatto, quanto io sono obligato a voi Sig.<sup>re</sup> con quanto
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Quando il Signor há predicò questo Santo Evangelio di desolatione cum videritis desolatione<ref>Matteo 24,15</ref> etc. Signor mio Giesù Christo quanti anni l'anima mia campò desolata senza da voi, et il corpo quante volte voi havete castigato Signor desolato con qualche grave infermità insino che ho rivato nella morte puore l'ultima fù a Malta che mi dissi il medico quando io sanai voi havete sonato la porta della morte e mi dissi da nuovo se mi havessero detto li Signori di Malta datimi tre picciuli pigliatelo, io l'haverei resposto tre picciuli mi serno per qualche cosa, et questo no mi servi più gia è Morto. Et ivi Signor mio doppo tante cose mi havete liberato non permetete che l'Anima mia sia persa nelle mani delli Demonij, ringratio Signor mio per tutta l'eternità di tanti gratie che mi havete fatto, quanto io sono obligato a voi Signore con quanto
  
  

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f. 104r



24. di Novembre 1658 che fu Dominica


Ho fatto cotesta oratione dove il Signore mi ha fatto ricordare delli suoi gratie che ha fatto con me, come indignissimo suo servo.

Quando il Signor há predicò questo Santo Evangelio di desolatione cum videritis desolatione[1] etc. Signor mio Giesù Christo quanti anni l'anima mia campò desolata senza da voi, et il corpo quante volte voi havete castigato Signor desolato con qualche grave infermità insino che ho rivato nella morte puore l'ultima fù a Malta che mi dissi il medico quando io sanai voi havete sonato la porta della morte e mi dissi da nuovo se mi havessero detto li Signori di Malta datimi tre picciuli pigliatelo, io l'haverei resposto tre picciuli mi serno per qualche cosa, et questo no mi servi più gia è Morto. Et ivi Signor mio doppo tante cose mi havete liberato non permetete che l'Anima mia sia persa nelle mani delli Demonij, ringratio Signor mio per tutta l'eternità di tanti gratie che mi havete fatto, quanto io sono obligato a voi Signore con quanto

  1. Matteo 24,15