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Ser.mo Sig.re mio oss.mo.
La perdita che si è fatta del capo della chiesa non poteva esser maggiore per infiniti rispetti, ma poichè non si può altro preghiamo Dio che l'abbia in cielo, e ci dia grazia che quanto prima si faccia un successore conforme al bisogno della sua
S.ta chiesa e al pio desiderio di V.A. S.ma alla quale si come rendo in finite grazie di quanto si è degnata passar con me con l'umaniss.ma sua lettera, e con la viva voce del Cav.le Vinta; così l'assicuro che abbracciare sempre volentieri tutte le occasioni di servirla come devo, e desidero. In tanto mi rimetto alla relazione che farà a V.A. S.ma il sudd.to Cav.re della devozione mia verso di lei, e umiliss.te me le racc.do in grazia pregandole ogni felicità. Di Roma il di 13 di marzo 1605.
Di V.A.Ser.ma
umiliss.o e devotiss.o servitor
Il Cardinal Bellarmino.
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Al Ser.mo Sig.r mio oss.mo il Gran Duca di Toscana.