Difference between revisions of "Page:EBC 1599 05 17 0039.pdf/1"

From GATE
m (→‎top: added Template:TurnPage, replaced: <references/> → <references/> {{TurnPage}})
 
(5 intermediate revisions by 2 users not shown)
Page statusPage status
-
Not proofread
+
Validated
Page body (to be transcluded):Page body (to be transcluded):
Line 1: Line 1:
[[Category:EBC_Not_proofread]][[Category:EBC_Letters]]
+
[[Category:EBC_Validated]][[Category:EBC_Letters]][[Category:EBC_Pages]]
I ^9
+
Ill.mo et Rev.mo Sig.re padrone mio colendissimo. <lb/>
 
+
In questa diocesi è radicata sifattamente una opinione per cagione d'una predica già fatta da un frate in questo luogo, per quanto mi viene detto, che essendoci molte inimicitie et molti in bando per homicidi, parte con ragione mondana, parte per malitia, parte per difesa di propria vita commessi, venendo doppo moltissimi anni et disagi patiti con le famiglie loro per tali esigli a chiedere perdono alle parti con ogni humiltà et con ogni promessa ancora per obligo di scrittura publica di recarli qualunque sodisfatione ragionevole vogliono, e senza già mai offender loro o dependenti di loro sangue et famiglie con cenni, parole et atto alcuno, con obbligo di severissima pena di robbe et persona ad arbitrio del vescovo et successori suoi, quando però eglino non fossero malitiosamente dalle parti provocati; che con tutto ciò non è possibile ad ammollire alcuno di questi intorno alla pace et vi sono donne vecchie che fanno le sante et passano li dieci anni di offese et solo dicano: "Io gli perdonavo col core, ma pace non la voglio fare in modo alcuno, perché basta questo; se lo vedessi dormire l'offenderei un tantino". Io ho tentati tutti li mezi possibili per indurre questi indurati a christianamente piegarsi ma poco o nulla giova. So esservi opinioni in questo dubio et so ancora la maggior parte et di più approvati auttori difendere asseverantemente cotali non doversi assolvere, non potendo io giudicare l'interno del cuore loro se non per alcun segno esterno. Anzi qui veggo il contrario, poiché sotto questa parola "Gl'ho perdonato col cuore" molti si sono confessati et comunicati, et fra tanto a parenti han minacciato et protestato male, se acconsentiranno a tale pace. So che santo Thomasso dottore angelico, nella seconda seconda, questione 83, articolo , dice espressamente ch'è tenuto l'inimico perdonare all'altro quando gli chiede perdono, anzi amarlo, anzi giovarli anco con segni speciali; et nel terzo delle Sentenze, dist. 30 quest. 1, art. 2 ad 5.um dice, che Negare homini familiaritatis signa, quando ipse veniam petit, quando hostis non simulate et irrisorie faciat, charitati est adversum. Io dico, se la carità è la stessa grazia d'Iddio reipsa, licet nomine differat, ergo questi sono senza gratia et de industria et forse ex malitia, ergo. So che
I - 1 5 9 9 - 39 L'eveque de Begnorea a Bellarmin.
+
<pb/>
Bagnorea, 17 Mai lb99.
 
 
 
I 39
 
7^.{t
 
 
 
/ 111"^ et Rev"*� Sig*^^ et padrone mio colendissimo. In questa diocesi e radicata sifattamente una opinione per cagione d'una pre
 
 
 
dica gi� fatta da un frate in questo Imago, per quanto mi viene detto, che essendoci
 
 
 
CK)lte inimicitie et molti in bando per homieidi, parte con ragione mondana, parte
 
 
 
per malitia, parte per difesa di propria vita commessi, venendo doppo moltissimi
 
 
 
anni et disaggi patiti con le famiglie loro per tali osigli a chiedere perdono alle
 
 
 
parti con ogni humilta et con ogni promessa ancora per
 
 
 
obligo di scrittura pu-
 
 
 
blica di recarli qualunque sodisfatione ragionevole vogliono, e senaa gi� mai offen
 
 
 
der loro o dependenti di loro sangue et famiglie con cenni, parole et atto alcuno,
 
 
 
con obligo di severissima pena di robbee et persona ed arbitrio del vescovo et suc
 
 
 
cessori suoi, quando pero eglino non fossero malitioaamente dalle parti provocati;
 
 
 
che con tutto ci� non e possibile ad ammollire alcuno di questi intorno alla pace
 
 
 
et vi sono donne vecchie che fanno le sante et passano li dieci anni di offese et
 
 
 
solo dicanotelo gli perdonavo col core, ma pace non la voglio fare in modo alcuno,
 
 
 
perche basta questo; ne se lo vedessi dormire l'offenderei un tantino. Io ho ten
 
 
 
tati tutti li mezi possibili per indurre questi indurati a christianamente piegarsi
 
 
 
ma poco o nulla giova. ^!o esservi opinioni in questo dubio et so ancora la maggior
 
 
 
parte et di piu approvati auttori difendere ass�verantemente cotaii non doversi as
 
 
 
solvere, non potendo io giudicare l'interno del cuore loro se non per alcum segno
 
 
 
^^7 esterno. Anzi qui veggo il contrario, poich� sotto questa parola 'Gl'ho perdonato
 
 
 
col cuore' molti si sono confessati et communicati, et fra tanto a parenti han mi
 
 
 
nacciato et protestato male, se acconsentiranno a tale pace. So che santo Thomasso
 
 
 
dottore angelico, nella seconda seconda,questione 83. articolo 8�, dice espressa
 
 
 
mente eh'e tenuto l'inimico perdonare all'altro quando gli chiede perdono, anzi a-
 
 
 
marlo, anzi giovarli anco con segni speciali; et nel terzo delle Sentenze, dist.30
 
 
 
quest.1, art.2 ad 5^"* dice, che Negare homini familiaritatis aigna, quando ipae
 
 
 
veniam petit, quando hostis non simulate et irrisorie faciat, charitati est adversum. Io dico, se la carit� e la stessa gratia d'iddio reipaa, licet nomine differat,
 
 
 
ergo questi sono senza gratta et de industria et forse ex malitia, ergo
 
 
 
So che
 
Footer (noinclude):Footer (noinclude):
Line 1: Line 1:
<references/>
+
<references/> {{TurnPage}}

Latest revision as of 12:19, 6 May 2020

This page has been validated

Ill.mo et Rev.mo Sig.re padrone mio colendissimo.
In questa diocesi è radicata sifattamente una opinione per cagione d'una predica già fatta da un frate in questo luogo, per quanto mi viene detto, che essendoci molte inimicitie et molti in bando per homicidi, parte con ragione mondana, parte per malitia, parte per difesa di propria vita commessi, venendo doppo moltissimi anni et disagi patiti con le famiglie loro per tali esigli a chiedere perdono alle parti con ogni humiltà et con ogni promessa ancora per obligo di scrittura publica di recarli qualunque sodisfatione ragionevole vogliono, e senza già mai offender loro o dependenti di loro sangue et famiglie con cenni, parole et atto alcuno, con obbligo di severissima pena di robbe et persona ad arbitrio del vescovo et successori suoi, quando però eglino non fossero malitiosamente dalle parti provocati; che con tutto ciò non è possibile ad ammollire alcuno di questi intorno alla pace et vi sono donne vecchie che fanno le sante et passano li dieci anni di offese et solo dicano: "Io gli perdonavo col core, ma pace non la voglio fare in modo alcuno, perché basta questo; né se lo vedessi dormire l'offenderei un tantino". Io ho tentati tutti li mezi possibili per indurre questi indurati a christianamente piegarsi ma poco o nulla giova. So esservi opinioni in questo dubio et so ancora la maggior parte et di più approvati auttori difendere asseverantemente cotali non doversi assolvere, non potendo io giudicare l'interno del cuore loro se non per alcun segno esterno. Anzi qui veggo il contrario, poiché sotto questa parola "Gl'ho perdonato col cuore" molti si sono confessati et comunicati, et fra tanto a parenti han minacciato et protestato male, se acconsentiranno a tale pace. So che santo Thomasso dottore angelico, nella seconda seconda, questione 83, articolo 8°, dice espressamente ch'è tenuto l'inimico perdonare all'altro quando gli chiede perdono, anzi amarlo, anzi giovarli anco con segni speciali; et nel terzo delle Sentenze, dist. 30 quest. 1, art. 2 ad 5.um dice, che Negare homini familiaritatis signa, quando ipse veniam petit, quando hostis non simulate et irrisorie faciat, charitati est adversum. Io dico, se la carità è la stessa grazia d'Iddio reipsa, licet nomine differat, ergo questi sono senza gratia et de industria et forse ex malitia, ergo. So che
---page break---