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Rome,9 decembre 1605.
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Molto Ill.re Sig.re. Quando scrissi per l'altro ordinario che non si spediria commissari, lo scrissi per congettura, ma poi mi sono informato minutamente dal segretario della congregazione dei vescovi di quello che ci era, e mi disse che non ci era pensiero di mandar nessuno, ma solo di scrivere al vicario che s'informasse di alcune cose, che qua erano state rappresentate, e che rimediasse come gli pareva, e mi diede la lettera a ciò la mandasse, come la mando con una mia aggiunta. Onde tanto più resto meravigliato che il capitolo sia ricorso a Fiorenza senza aver certezza di niente, e abbia dimostrato tanto poca osservanza verso la S.ta Sede Apostolica. Non era meglio scriver una parola a me? Pensavo venire per ogni modo l'anno seguente a Montepulciano e farci qualche bene; ma questo atto mi ha fatto pigliare tanta eversione da cotesto clero che sono risoluto starne sempre lontano.<lb/>
 
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Ho fatto l'officio con il Sig.r Cardinal Tarugi, e l'ho trovato dispostissimo, e dice che gli piace assai il partito di dare la sua pronipote al Sig.r Giuseppe, e che gli darà tremila scudi di moneta di dote, e che ne scriverà al suo cavaliere, del quale non dubita che si contenterà. Gli par bene che si scriva allo stesso cavaliere padre della giovane dal Sig.r Cav.e Vignanese o da tutti due; e io scriverò domani al Sig.r Giuseppe di ogni cosa.<lb/>
Bellarmin � son fr�re Thomas.
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Ho aspettato ieri e oggi il Sig.r Valerio e non è comparso. Quando verrà, lo riceverò volentieri e manderò costà. Ligurio domani verrà a stare in casa. Con questo gli prego da Dio ogni bene. Di Roma li 9 dicembre 1605. <lb/>
 
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il Card. Bellarmino.
 
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Al molto ill.re sig.r fratello, il Sig.r Thomasso Bellarmini. Montepulciano.
 
 
/ Molto 111^^ S�g^^. Quando scrissi per l'altro Ardinario che non si spediria commissarii, lo scrissi per coniettura, ma poi mi sono informato minutamente dal segretario della congregatione de vescovi di quello che ci era, et mi disse che non ci era pensiero
 
.^*di mandar nessuno, ma solo di scrivere al vicario che s'informasse di alcune cose,che qua erano state rappresentate, et che rimedias se come gli pareva, et mi diede la lettera � ci� la mandasse,come la mando con una mia aggionta. Onde tanto piu resto maravigliato che il capitolo r�sia ricorso Fiorenza senza haver certezza di niente, et habbia dimostrato tanto poca osservanza verso la Sta Sede Apostolica. Non era meglio scriver una parola a me? Pensavo venire per ogni modo l'anno seguente Montepulciano et farci qual che bene; ma questo atto mi ha fatto pigliare tanta eversione da cotesto clero che sono risoluto starne sempre lontano.
 
/jT Ho fatto l'offitio con il Sig^ Cardinal Tarugi, et l'ho trova to dispostissimo, et dice che gli piace assai il partito di dare la sua pronipote al Sig^ Giuseppe, e che gli dar� tre milia scudi di moneta di dote, et che ne scriver� al suo cavaliere, del quale non duoita cne si contentar�. Gli par bene che si scriva alll'istesso cavaliere padre della giovane dal Sig^ CaT^ Vignanese da tutti due; et io scrivar� domani al Sig^ Giuseppe di ogni cosa. Ho aspettato hieri et hoggi il Sig^ Valerio et non �comparso. Quando verr�, lo ricever� volentieri et mandar� cost�. Ligurio do mani verr� � stare in casa. Con questo gli prego da Dio ogni bene. Di Roma li 9 decembre 1605. Aff^^ di V.S. il Card. Bellarmino. Adresse: Al molto ill^^ sig^ fratello,il Sig^ Thomasso Bellarmin!. Montepulciano. (cachet pap.)
 
F.B.1.
 
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Molto Ill.re Sig.re. Quando scrissi per l'altro ordinario che non si spediria commissari, lo scrissi per congettura, ma poi mi sono informato minutamente dal segretario della congregazione dei vescovi di quello che ci era, e mi disse che non ci era pensiero di mandar nessuno, ma solo di scrivere al vicario che s'informasse di alcune cose, che qua erano state rappresentate, e che rimediasse come gli pareva, e mi diede la lettera a ciò la mandasse, come la mando con una mia aggiunta. Onde tanto più resto meravigliato che il capitolo sia ricorso a Fiorenza senza aver certezza di niente, e abbia dimostrato tanto poca osservanza verso la S.ta Sede Apostolica. Non era meglio scriver una parola a me? Pensavo venire per ogni modo l'anno seguente a Montepulciano e farci qualche bene; ma questo atto mi ha fatto pigliare tanta eversione da cotesto clero che sono risoluto starne sempre lontano.
Ho fatto l'officio con il Sig.r Cardinal Tarugi, e l'ho trovato dispostissimo, e dice che gli piace assai il partito di dare la sua pronipote al Sig.r Giuseppe, e che gli darà tremila scudi di moneta di dote, e che ne scriverà al suo cavaliere, del quale non dubita che si contenterà. Gli par bene che si scriva allo stesso cavaliere padre della giovane dal Sig.r Cav.e Vignanese o da tutti due; e io scriverò domani al Sig.r Giuseppe di ogni cosa.
Ho aspettato ieri e oggi il Sig.r Valerio e non è comparso. Quando verrà, lo riceverò volentieri e manderò costà. Ligurio domani verrà a stare in casa. Con questo gli prego da Dio ogni bene. Di Roma li 9 dicembre 1605.
Aff.mo di V.S.
il Card. Bellarmino.
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Al molto ill.re sig.r fratello, il Sig.r Thomasso Bellarmini. Montepulciano.