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Latest revision as of 16:41, 6 December 2024
Ill.mo e R.mo Sig.r Padrone e Sig.r nostro col.mo
Gravi sono le discordie tra questa nostra città di Sessa et il nostro Vescovo[1], ma non però tante et tali che non potessero compor si quando esso prelato si facesse capace di ragione, essendo stata sempre la città devotissima e reverentissima delle persone ecclesiastiche, massimamente de'suoi prelati, da quali per lunga memoria è stata sempre amata, favorita et particolarmente governata. Ma perche il detto Monsignore è insuperabile ne'suoi interessi (il che sia detto con ogni riverenza) e nelle impressioni è tenacissimo con muoversi solamente à i consigli sinistri, i quali lusinghino le sue voglie, nasce che noi tratta non da figliuoli, ma da capitalissimi nemici, anzi non da fedelissimi christiani, ma da meno che Turchi; e di qui viene che ogni giorno crescono le differenze e s'incrudeliscono gl'animi generalmente di ciascuno con mille disordini, danni e pericoli. Però diffidando d'accordo e confidando nella celebrata dottrina e santità di V.S. Ill.ma, humilissimamente la supplichiamo degnarsi per maggiore accrescimento di meriti appresso sua divina Maestà di raccomandarsi à Sua Beatitudine, in maniera che come buon pastore e vicario di Christo rendesse a queste anime la quiete christiana, con proveder loro di tal prelato che facesse il vero officio di padre, potendo esso vescovo con risegnamento e riserva di pensione procurare à se medesimo il riposo. E quando Nostro Signore si degnasse di far questa gratia à questa città, ne senteriamo tutti sommamente favoriti, se ne desse per governo il padre Felice Milensio[2], maestro Agostino e prior di questo monasterio di Sessa, la qualità di governo bontà e dottrina son note generalmente et in particolare à noi; dal cui zelo e dalla cui prudenza sarebbe composto e fenito ogni disparere. E se sua Santità non fosse inchinata alla mutazione di prelato, la quale è del tutto necessaria, sarebbe almeno mediocre rimedio il mandare un Vicario Apostolico che acque tasse in parte tanti rumori. Ma speriamo che Nostro Signore consolarà
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