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20 aout 1604.
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per quest'officio, che oggi sia in questo capitolo. Ma a questo modo si oppone, che forse non è lecito pigliare un beneficio con animo di lasciarlo subito, e tanti circoli di mutazioni, non pare che abbiano del buono.<lb/>
 
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Questo scrivo, a ciò V.S. pensi un poco, come si potrà aggiustare questo negozio con piena soddisfazione sua, e che la sedia arcidiaconale non stesse più vota, e vi sedesse persona degna, e insieme si compiacesse al canonico Macaro, amico comune, il quale più si contentaria di esser penitenziero con la prebanda di Noce, che arcidiacono, parendogli che ci avanzaria sessanta ducati. Questo servirà per dargli un poco di trattenimento in questi caldi, e con questo me li offro di buon cuore. Di Capua li 20 d'agosto 1604. <lb/>
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Sig.or Ant.o Angelucci.
 
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/ per quest'off�tio, che hoggi s�a in^questo cap�tolo. Ma questo .modo s� oppone, che forse non lecito pigliare un benef�tio con animo d� lassarlo subito, et tanti circuii di mutationi,non pare che habbino del buono. Questo scrivo, � ci� V.S. pensi un poco, come si potr�a ag giustare questo negotio con piena sod�sfatt�one sua, et che la se dia archid�aconale non stesse piu vota, et vi sedesse persona deg na, et insieme si compiacesse al canonico Macaro, amico commune, il quale piu si contentaria d� esser pen�tent�ero con la prebanda d� hoce, che arch�diacono, parendogli che ci avanzar�a sessanta ducati. Questo servir� per dargli un poco d� trattenimento in ques ti caldi, et con questo me l� offero d� buon cuore. Di Capua l� 20 d'agosto 1604. Come fratello di V.S. Il Card. Bellarmino.
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All'Ill.mo e m.to Rev. Sig.or come fr.ello il S.r Antonio Angelucci vic.o Apostolico di Parma.
 
 
S�g�^ Ant� Angelucc�.
 
 
 
Adr.: All'111^^ et m^� Rev. S�g�^ come fr�llo il Angejlucc� v�c� Apostolico d� Parma.
 
Parme, Archiv.d� Stato, Autogr.
 
 
 
[Antonio
 
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per quest'officio, che oggi sia in questo capitolo. Ma a questo modo si oppone, che forse non è lecito pigliare un beneficio con animo di lasciarlo subito, e tanti circoli di mutazioni, non pare che abbiano del buono.
Questo scrivo, a ciò V.S. pensi un poco, come si potrà aggiustare questo negozio con piena soddisfazione sua, e che la sedia arcidiaconale non stesse più vota, e vi sedesse persona degna, e insieme si compiacesse al canonico Macaro, amico comune, il quale più si contentaria di esser penitenziero con la prebanda di Noce, che arcidiacono, parendogli che ci avanzaria sessanta ducati. Questo servirà per dargli un poco di trattenimento in questi caldi, e con questo me li offro di buon cuore. Di Capua li 20 d'agosto 1604.
Come fratello di V.S.
Il Card. Bellarmino.
Sig.or Ant.o Angelucci.
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All'Ill.mo e m.to Rev. Sig.or come fr.ello il S.r Antonio Angelucci vic.o Apostolico di Parma.