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Rome, 28 dicembre 1603<
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Venerabilis Frater. Riceviamo l'officio fatto da lei con noi nell'occasione di questo Natale con grandissimo affetto di cuore; ma con maggiore l'avremmo ricevuto, se ella uscendo dell'affetto quasi [[Semantic content::Cortegiano|cortigianesco]], avesse osservato i mancamenti nell'anno passato commessi da noi, e ce li avesse rammemorati, ed insegnato, come potevamo nel seguente rimediarli, e supplire, e servir meglio S.D. Maestà di quello che abbiamo fatto sin'ora. Ci rallegriamo con lei della pace che gode con i Ministri regi, i quali avendo buon capo, del quale siamo molto soddisfatti, ci giova di sperare che V.S. non durerà fatica a conservarla. Gli invidiamo (se si può usar questo termine in questa materia) l'intrinseco desiderio che se le augumenta ogni giorno, di servire a quell'anime credute alla sua cura; il qual pensiero ogni giorno ci cuoce, e ci spaventa maggiormente: e se Dio benedetto, il quale conosce figmentum et debilitatem nostram, non ci facesse qualche volta considerare la beningità sua certamente desponderemus animum. V.S. stia sana, e si ricordi di noi nei santi sacrifici e orazioni sue. Dato nel nostro Palazzo Apostolico, il giorno dei Santi Innocenti 1603.
 
 
Cl�ment Vili � Bellarmin.
 
 
 
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/ Venerabilis Frater. Riceviamo l'officio fatto da lei con noi nell'occasione di questo Natale con grandissimo affetto di cuore; ma con maggiore l'avremmo ricevuto, se ella uscendo dell'affetto quasi cortigianesco, avesse^osservato i mancamenti nell'anno passay/
 
j^to commessi da noi, e ce li avesse rammemorati, ed insegnato,come
 
potevamo nel seguente rimediarli, e supplire, e servir meglio 8 . D.
 
Maest� di quello che abbiamo fatto sin'ora. Ci rallegriamo con lei della pace che gode con i Ministri regi, i quali avendo buon capo, del quale siamo molto sodisfatti, ci giova di sperare che V. S. non durer� fatica a conservarla. Gl'invidiamo (se si pu� usar ques to termine in questa materia) l'intrinseco desiderio che se le augumenta ogni giorno, di servire a quell'anime credute alla sua cu ra; il qual pensiero ogni giorno ci cuoce, e ci spaventa maggior mente: e se Dio benedetto, il quale conosce figmentum et debilita/^^tem nostram, non ci facesse qualche volta considerare la beningit� sua^ certamente desponderemus animum. V. S. stia sana, e si ricordi di noi nei santi sacrifici e orationi sue. Dato nel nostro Palazzo Apostolico, il giorno de'Santi Innocenti 1603.
 
 
 
[ F. B . 8, copie; Ms. Cervini, 54, f.l94t copie. Fubli�e par Fuligatti,c.XXIV; Bartoli, 1.Ili,c.XIV; en latin. Pietra Sancta l.IV,c.4.]
 
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Venerabilis Frater. Riceviamo l'officio fatto da lei con noi nell'occasione di questo Natale con grandissimo affetto di cuore; ma con maggiore l'avremmo ricevuto, se ella uscendo dell'affetto quasi cortigianesco, avesse osservato i mancamenti nell'anno passato commessi da noi, e ce li avesse rammemorati, ed insegnato, come potevamo nel seguente rimediarli, e supplire, e servir meglio S.D. Maestà di quello che abbiamo fatto sin'ora. Ci rallegriamo con lei della pace che gode con i Ministri regi, i quali avendo buon capo, del quale siamo molto soddisfatti, ci giova di sperare che V.S. non durerà fatica a conservarla. Gli invidiamo (se si può usar questo termine in questa materia) l'intrinseco desiderio che se le augumenta ogni giorno, di servire a quell'anime credute alla sua cura; il qual pensiero ogni giorno ci cuoce, e ci spaventa maggiormente: e se Dio benedetto, il quale conosce figmentum et debilitatem nostram, non ci facesse qualche volta considerare la beningità sua certamente desponderemus animum. V.S. stia sana, e si ricordi di noi nei santi sacrifici e orazioni sue. Dato nel nostro Palazzo Apostolico, il giorno dei Santi Innocenti 1603.