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Rome, 4 ja^^ier 1603.
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Ill.mo e Rev.mo Sig.r mio osservandmo<lb/>
 
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Ho allegrezza che, rallegrandomi io di cose del suo bene e del profitto che si fa nell'animo costì, participarò del merito come di cose proprie. Ne benedico il Signore, e così pregherò Dio gli accreschi vita per posser più giovar alla S. Chiesa. Del resto li travagli che pressano, tutti sono come sigilli, quali sigillano le opere buone, mostrando che piacciano a Dio. E così è stato solito far sempre sua divina Maestà. Stia pur allegro, perchè da ogni banna tibi respondent oracula cuncta, con il bon ricordo di S.Pietro: Satagite ut per bona opera certam faciatis vestram vocationem. Così, perseverando fin'al fine, quid est quod possit nocere nibis, si boni aemulatores fueritis? Però si concentri nel profondo della santa umiltà, e exultate cum tremore, come ella ben scrive, e ben sa molto meglio ch'io non so dire.<lb/>
Baronius � Bellarmin.
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In quanto alla difensione de nostri Beati, si è fatta una informazione storica molto copiosa; ma più mi gioverà parlare liberamente con sua Santità, il che non ho mancato di fare e così farò per 1'avvenire. Io ne ho buonissima speranza, e così spero che Dio sia per riportarene la vittoria in esaltar l'onore dei servitori. Non sono più lungo. Gli bacio le mani e me gli offero. Di Roma, li 4 di gennaro 1603.<lb/>
 
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Di V.S. Ill.ma e Rev.ma<lb/>
315
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umilissimo servitore<lb/>
 
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Ces. Card. Baronio.<lb/>
/ 111^^ et Rev^^ Sig^ mio osservandmo
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Card. Belarmino.
 
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Ho allegrezza che, rallegrandomi io di cose del suo bene et del profitto che si fa nell'animo cost�, participar� del merito co me di cose proprie. Ne benedico il Signore, et cos� pregar� D�o jT gli accresch� vita per posser piu giovar alla S. Chiesa. Del resto li travagli che pressano, tutti sono come sigilli, quali sigillano le opere bone, mostrando che piacciano Dio. Et cosi � stato solit^^ar sempre sua divina Maest�. "1" Stia pur allegro, perche da ogni banna tib� respondent oracula cuncta, con il bon ricordo di S.Pietro: Satag�ta ut per bona opera certam faciat�s vestram vocat�onem. Cos�, perseverando fin'al fine, quid est quod possit nocere ^nbis, s� boni aemulatores fuer�tis? Per� si concentri nel profondo della santa humilt�, et exultate cum tremore, come ella ben scrive, et ben sa molto meglio ch'io non so dire. /y* In quanto alla d�fens�one de nostri Beati, si fatta una informat�one historica molto copiosa; ma piu mi giover� parlarq/ l�4 heramente con sua Santit�, il che non ho mancato di fare et cos� far� per 1'avenire. Io ne ho bon�ss�ma speranza, et cos� spero che D�o s�a per riportarene la vittoria in esaltar l'honore de servi^^7 tori. Non sono piu lungo. Gli basc�o le mani et me gli offero. D� Roma, li 4 di gennaro 1603.
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All'Ill.mo e Rev.mo Si.r mio osserv.mo, Il Sig.r Caed. Bellarmino
D� V. S. 111^^ e Rev^^ hum�lissimo servitore Ces. Card. Baronie.
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[sigillum]
Card. Belarm�no.
 
 
 
Adr.: All.111"� e Eev"� Si.f
 
 
 
o.rd.B.lardino.
 
 
 
[s�gillum]
 
 
 
[ F. B. 3, f.l2. Autogr. Ful�gatt�, c.XXV, p.214. Fragments dans Bartoli,lib.II,c.VI, et Petrasanta,l�b.IV,cp.5 ]
 
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Ill.mo e Rev.mo Sig.r mio osservandmo
Ho allegrezza che, rallegrandomi io di cose del suo bene e del profitto che si fa nell'animo costì, participarò del merito come di cose proprie. Ne benedico il Signore, e così pregherò Dio gli accreschi vita per posser più giovar alla S. Chiesa. Del resto li travagli che pressano, tutti sono come sigilli, quali sigillano le opere buone, mostrando che piacciano a Dio. E così è stato solito far sempre sua divina Maestà. Stia pur allegro, perchè da ogni banna tibi respondent oracula cuncta, con il bon ricordo di S.Pietro: Satagite ut per bona opera certam faciatis vestram vocationem. Così, perseverando fin'al fine, quid est quod possit nocere nibis, si boni aemulatores fueritis? Però si concentri nel profondo della santa umiltà, e exultate cum tremore, come ella ben scrive, e ben sa molto meglio ch'io non so dire.
In quanto alla difensione de nostri Beati, si è fatta una informazione storica molto copiosa; ma più mi gioverà parlare liberamente con sua Santità, il che non ho mancato di fare e così farò per 1'avvenire. Io ne ho buonissima speranza, e così spero che Dio sia per riportarene la vittoria in esaltar l'onore dei servitori. Non sono più lungo. Gli bacio le mani e me gli offero. Di Roma, li 4 di gennaro 1603.
Di V.S. Ill.ma e Rev.ma
umilissimo servitore
Ces. Card. Baronio.
Card. Belarmino.
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All'Ill.mo e Rev.mo Si.r mio osserv.mo, Il Sig.r Caed. Bellarmino [sigillum]