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la 2a hor studia la prima di Grammatica si vesti di longo per esser stato fatto Abbate di S. Chiarella nell'anno 1642. Da Nicastro Ferrante Blasco, figlio del signor francesco, studio la 2a per spatio d'un mese non trovandosi contento in Seminario. Di Fiandra Giovanni Dama Da Lieggi, figlio del signor Giovanni e signora Maria de Vivari, nipote di monsignor Egidio Orsino de Vivarij, Datario di N.S. e Patriarca di Gerusalem, studiò Retorica e Logica, hora studia fisica, fu canonico di Liegi, hora è Abbate di S. Maria in Napoli.
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Carnevale con l’Attioni
Nel tempo del carnevale di quest’anno che fu brevissimo essendo venuto alli 13 febraro il giorno delle cenere furono rappresentate quattro sole attioni in palco. La prima fu rappresentata dalla Camerata de’ chierici minori di Santa Caterina quali rappresentarono un dramma di Sant’Alessio romano compositione del padre Filippo Nappi che fu rettore del Seminario qual la compose essendo rettore di Siena con occasione del cardinale Bichi arcivescovo di Siena ch’era titolare di Sant’Alessio. Fu anco rappresentata in Modena presente il duca e principi. In Seminario fu fatta con bellissimi intermezzi musicali composti dal maestro di cappella Giovanni Battista Chiavarino d’Ascoli. Nel fine fu fatto un ballo di otto simiotti che riuscì molto ridicolo essendo li più piccoli della camera vestiti da simmia molto al naturale.
La 2a fu recetata dalla camera di San Michele de’ convittori minori che rappresentarono una comedia assai gratiosa e ben recetata con varii intermezzi di moresche, balli e musiche.
La 3a fu rappresentata dalla camera di San Gregorio de’ chierici maggiori quale recitò una comedia latina ridicola assai per un Pedante et Niboro(?) che ficero assai ridere. Fu recitata due volte, et alla 2a v’intervenne il cardinale Barberino, alla cui presenza furono distribuiti li premii con varii belli intermezzi di musica, fra gli altri una disputa fatta in musica dell’ente(?) di ragione componimento del padre Leone Santi.
L’ultima fu della camera di San Paolo de’ convittori quale rappresentò la tragedia detta Il Ciro composta latina dal padre Scipione Sgambata napolitano, alla qual attione vi furono il cardinale Sacchetti e Palotto, all’altri non vi furono cardinali perché hebbero cose migliori nel palazzo del