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Rome,? mare 1620. Bellarmin � Antoine Cervini.
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Molto ill.re Sig.or Cugino, Mi dispiace, che il Sig.or Marcello sia venuto à dar fastidio à V.S. perche poteva far di meno. Un' altra volta volse venire, et io lo pregai, che non venisse, considerando,che non era bene, perche non serviva per altro, che per travagliare V.S. Ma gia che è voluto venire, è necessario, che io dica à V.S. che se il Sig.or Marcello voglia stare in casa mia come parente, et non si voglia intrigar del governo, ne dir male delli offitiali, ogni uno lo stimarà, et amara, et potrà fare li suoi negotii proprii con molta pace. Ma se voglia mettersi à resistere al Mastro di casa in cose, che io gli comando, non sarà maraviglia, che habbia del li disgusti. Non è molto, che il Mastro di casa per ordine mio espresso mandò via un'aiutante di camera, un cochiero et un palafreniere. Il Sig.or Marcello si lamentò con me di quest'ordine, et bisognò che io gli desse conto delle qualità di questi servitori; il che dispiacque cosi à me come al Mastro di casa; come non potiamo disporre de nostri servitori senza darne conto al Sig.or Marcello. Un giorno parlando con me disse male del Mastro di camera, et di un suo nipote; et per divino volere il Mastro di camera sentì ugni cosa dalli buchi della porta; et V.S. s'imagini, quanto gli spiacque, si che è necesserio, che il Sig.or Marcello se vele star quieto, et essere amato da tutti, faccia il fatto suo, non dica male di nessuno, non favorisca uno centra l'altro. Quando tornò dal Vivo, venne da me piangendo la povertà di casa sua: et io, che m'indovinavo,che volesse qualche benefitio, et forte, come molti hanno pensato, che io gli rinuntiasse l'Abbadia di Capua, lo quietai con dirgli, che la sua casa era piu ricca di quello di mio fratello senza comparatione. Et veramente cosi è, perche il Cardinale S.ta Croce, che fu poi Papa Marcello, die de molti stabili al suo fratello, signor Alessandro, padre di V.S., et alli suoi nipoti da parte di padre; ma alle sorelle, et nipoti da diparte di sorelle non diede niente. Onde se io havesse voluto fare à quel modo, il Signor Marcello non haverebbe quello,che io gl'ho dato.
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cello sia venuto � dar fastidio � V.S. perche poteva far di meno. Un' altra volta volse venire, et io lo pregai, che non venisse, considerando,che non era bene, perche non serviva per altro, che per trajpvagliare V.S. Ma gi� che � voluto venire, � necessario, che io dica � V.S. che se il Sig/or Marcello voglia stare in casa mia come paren te, et non si voglia intrigar del governo, ne dir male delli offitiali, ogni uno lo stimar�,et amara, et potr� fare li suoi negotii proprii con molta pace. Ma se voglia mettersi � resistere al Mastro di /^casa in cose,che io gli comando, non sar� maraviglia, che h�bbia del li disgusti. Non � molto, che il Mastro di casa per ordine mio es presso mand� via un'aiutante di camera, un occhier� et un palafrenie re. Il Sig/or Marcello si lament� con me di quest'ordine, et bisogn� che io gli desse conto delle qualit� di questi servitori; il che dis^^Tpiacque cosi � me come al Mastro di casa; come non potiamo disporre de nostri servitori senza darne conto al Sig/or Marcello. Un giorno parlando con me disse male del Mastro di camera, et di un suo nipote; et per divino volere il Mastro di camera sent� ugni cosa dalli buchi della porta; et V.S. s'imagini, quanto gli spiacque, si che � necesserio, che il Sig/or Marcello se vele star quieto, et essere amato da tutti, faccia il fatto suo, non dica male di nessuno, non favor isca uno centra l'altro. Quando torn� dal Vivo, venue d a m a piangen do la povert� di casa sua: et io, che m'indovinavo,che volesse qualche benefitio,et forte, come molti hanno pensato, che io gli rinuntiesse 1'Abbadia di Oapua, lo quietai con dirgli,che la sua casa era piu ricca di quello di mio fratello senza comparatione. Et veramente cosi �, perche il Cardinale S/ta Croce, che fu poi Papa Marcello, die de molti stabili al suo fratello, signor Alessandro, padre di V.S., et alli suoi nipoti d� parte di padre; ma alle sorelle,et nipoti da diparte di sorelle non diede niente. Onde se io havesse voluto fare � quel modo, il Signor Marcello non haverebbe quello,che io gl'ho dato.
 
 
 
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Molto ill.re Sig.or Cugino, Mi dispiace, che il Sig.or Marcello sia venuto à dar fastidio à V.S. perche poteva far di meno. Un' altra volta volse venire, et io lo pregai, che non venisse, considerando,che non era bene, perche non serviva per altro, che per travagliare V.S. Ma gia che è voluto venire, è necessario, che io dica à V.S. che se il Sig.or Marcello voglia stare in casa mia come parente, et non si voglia intrigar del governo, ne dir male delli offitiali, ogni uno lo stimarà, et amara, et potrà fare li suoi negotii proprii con molta pace. Ma se voglia mettersi à resistere al Mastro di casa in cose, che io gli comando, non sarà maraviglia, che habbia del li disgusti. Non è molto, che il Mastro di casa per ordine mio espresso mandò via un'aiutante di camera, un cochiero et un palafreniere. Il Sig.or Marcello si lamentò con me di quest'ordine, et bisognò che io gli desse conto delle qualità di questi servitori; il che dispiacque cosi à me come al Mastro di casa; come non potiamo disporre de nostri servitori senza darne conto al Sig.or Marcello. Un giorno parlando con me disse male del Mastro di camera, et di un suo nipote; et per divino volere il Mastro di camera sentì ugni cosa dalli buchi della porta; et V.S. s'imagini, quanto gli spiacque, si che è necesserio, che il Sig.or Marcello se vele star quieto, et essere amato da tutti, faccia il fatto suo, non dica male di nessuno, non favorisca uno centra l'altro. Quando tornò dal Vivo, venne da me piangendo la povertà di casa sua: et io, che m'indovinavo,che volesse qualche benefitio, et forte, come molti hanno pensato, che io gli rinuntiasse l'Abbadia di Capua, lo quietai con dirgli, che la sua casa era piu ricca di quello di mio fratello senza comparatione. Et veramente cosi è, perche il Cardinale S.ta Croce, che fu poi Papa Marcello, die de molti stabili al suo fratello, signor Alessandro, padre di V.S., et alli suoi nipoti da parte di padre; ma alle sorelle, et nipoti da diparte di sorelle non diede niente. Onde se io havesse voluto fare à quel modo, il Signor Marcello non haverebbe quello,che io gl'ho dato.
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