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_Bellarmin � C�sar d'Este,duc de Mod�nei^^^ / Serenissimo Signor mio oss/mo
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Serenissimo Signor mio oss.mo<lb/>
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Alla fine è piaciuto à Dio à restituire à V.S. S.ma il nostro buon' Padre Girolamo Buondenaro. Il che è successo con molta mia consolatione, essendo zuscito dal santo offitio con pienissima libertà senza abjura, et senza sorte alcuna di penitenza. Ma cosi molte volte occorre, che alcuni servi di Dio siano per maggior'loro merito travagliati. La causa, per la quale sia stato poi trattenuto in Roma tanti mesi, credo che V.A. la sappia meglio di me, perche à noi non detto altro, se non che per essere di et grave, et essendo cominciata l'estate, pareva poco sicuro mandarlo in viaggio, ancorchè per gratia di V.A. gli fusse apparechiata la lettiga, et ogni sorte di commodità. Io non posso non ringratiare V.A. grandemente dell'affetto, che mostrato verso questo suo servitore, che essendo mio fratello in Christo, tutto quello di sollecitudine, et gratia, che dimostrato verso di lui, io lo accetto,come mio proprio, et con questo con ogni riverenza gli bacio le mani, et prego à V.A. et è tutta la sua Ser.ma Casa da Dio ogni prosperità. Di Roma li 18 di Novembre 1619.<lb/>
Di V.A.Ser/ma devotissimo servitore il Card/le Bellarmdno.
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Di V.A. Ser.ma<lb/>
Modena.Arch.di Stato. Bellarmino...Lettere a Cesare d'Este etc. Orig.
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devotissimo servitore<lb/>
...
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il Card.le Bellarmino.
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Serenissimo Signor mio oss.mo
Alla fine è piaciuto à Dio à restituire à V.S. S.ma il nostro buon' Padre Girolamo Buondenaro. Il che è successo con molta mia consolatione, essendo zuscito dal santo offitio con pienissima libertà senza abjura, et senza sorte alcuna di penitenza. Ma cosi molte volte occorre, che alcuni servi di Dio siano per maggior'loro merito travagliati. La causa, per la quale sia stato poi trattenuto in Roma tanti mesi, credo che V.A. la sappia meglio di me, perche à noi non fù detto altro, se non che per essere di et grave, et essendo cominciata l'estate, pareva poco sicuro mandarlo in viaggio, ancorchè per gratia di V.A. gli fusse apparechiata la lettiga, et ogni sorte di commodità. Io non posso non ringratiare V.A. grandemente dell'affetto, che hò mostrato verso questo suo servitore, che essendo mio fratello in Christo, tutto quello di sollecitudine, et gratia, che hà dimostrato verso di lui, io lo accetto,come mio proprio, et con questo con ogni riverenza gli bacio le mani, et prego à V.A. et è tutta la sua Ser.ma Casa da Dio ogni prosperità. Di Roma li 18 di Novembre 1619.
Di V.A. Ser.ma
devotissimo servitore
il Card.le Bellarmino.