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Verone,20 dicembre 1618. Fr.Archange da Bergamo Cappuc.� Bell.4556 su^vi^de_la_mdnnte_autogr^_de_r�gonse^_
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Ill.mo et R.mo mio Signore padr.ne colendissimo<lb/>
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Io m'ho persuaso sempre che nelle messe votive della B.ta Vergine,che si dicono giornalmente, non dovesse dirsi la Gloria in exoelsis,se non solo ne'giorni di sabato, non solo per vigore delle rubriche riformate del messale, che lo dicono chiaramente, ma perche anco si costuna così nelle principali chiese, come costì in S.ta Maria Maggiore, nella S.ta casa di Loreto et altrove. Ma perche un certo nostro padre fra Giovan Battista da Martiruolo, Mantovano, semplice sacerdote, dicendo d'haver una lettera di V.S. Ill.ma, nella quale rispondendo ad una sua l'assicura che de ve dirsi ogni giorno quando si dice messa votiva della B.ta Vergine, tutto che non sia sabbato; et che tal'è il rito della corte romana, mi son risolto di chiarirmi del vero et liberar me stesso con molti altri insieme da questo scrupulo. Perche, se bene l'anno passato ne scrissi al molto r.do padre Procuratore nostro di corte, al presente Generale; ed egli mi rispose assolutamente che n non dee dirsi senon in giorno di sabbato, et che così costuma et intende tutto il mondo, essendo per se stessa la rubrica chiaris sima. L'auttorità nondimeno d'un Cardinale di s.ta Chiesa, qual'è V.S. Ill.ma mi rende assai perplesso. Et se ben credo che, è la lettera fosse scritta prima della riforma, ò pur che il frate non sa pesse esplicar bene il dubbio, come doveva, nondimeno,permia consolatione et di tutti i frati di questa provincia, supplico humilmente V.S. Ill.ma à restar servita di sincerarmi, dicendomi liberamente con la risposta di questa il parer suo. Mi rincresce à dar le questa briga, perche pur troppo ch'ella è occupata sempre in negotii maggiori; ma pure la molta benignità, ch'altro volte con fatti m'ha dimostrata, m'dato ardire di chiederle questa gratia; confidando anco ch'ella non sia per istimar tanto poco il rimediar'à simili dissensioni tra regolari, dalle quali puonno
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Ill.mo et R.mo mio Signore padr.ne colendissimo
Io m'ho persuaso sempre che nelle messe votive della B.ta Vergine,che si dicono giornalmente, non dovesse dirsi la Gloria in exoelsis,se non solo ne'giorni di sabato, non solo per vigore delle rubriche riformate del messale, che lo dicono chiaramente, ma perche anco si costuna così nelle principali chiese, come costì in S.ta Maria Maggiore, nella S.ta casa di Loreto et altrove. Ma perche un certo nostro padre fra Giovan Battista da Martiruolo, Mantovano, semplice sacerdote, và dicendo d'haver una lettera di V.S. Ill.ma, nella quale rispondendo ad una sua l'assicura che de ve dirsi ogni giorno quando si dice messa votiva della B.ta Vergine, tutto che non sia sabbato; et che tal'è il rito della corte romana, mi son risolto di chiarirmi del vero et liberar me stesso con molti altri insieme da questo scrupulo. Perche, se bene l'anno passato ne scrissi al molto r.do padre Procuratore nostro di corte, al presente Generale; ed egli mi rispose assolutamente che n non dee dirsi senon in giorno di sabbato, et che così costuma et intende tutto il mondo, essendo per se stessa la rubrica chiaris sima. L'auttorità nondimeno d'un Cardinale di s.ta Chiesa, qual'è V.S. Ill.ma mi rende assai perplesso. Et se ben credo che, è la lettera fosse scritta prima della riforma, ò pur che il frate non sa pesse esplicar bene il dubbio, come doveva, nondimeno,permia consolatione et di tutti i frati di questa provincia, supplico humilmente V.S. Ill.ma à restar servita di sincerarmi, dicendomi liberamente con la risposta di questa il parer suo. Mi rincresce à dar le questa briga, perche pur troppo sò ch'ella è occupata sempre in negotii maggiori; ma pure la molta benignità, ch'altro volte con fatti m'ha dimostrata, m'hà dato ardire di chiederle questa gratia; confidando anco ch'ella non sia per istimar tanto poco il rimediar'à simili dissensioni tra regolari, dalle quali puonno
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