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− | Don Pompeo d'Angelo di Prossimo passerà à miglior vita, essendo la sua infirmità gravissima: vacarà il suo canonicato sacerdotale; et è l'istesso et con la istessa prebenna che mi diede la buona memoria del Signor cardinale di Sermoneta in di {di} San Giovan Battista à Cisterna, con cento et dieci scudi di moneta di pensione dell'anno 1681, et io col mio denaro estinsi la pensione, et sino ad hoggi vive uno de pensionarii. Questa vacanza vene à V.S.Ill.ma per opera mia, poiche,essendo stato ricercato Don Pompeo da molti Capoani à far nova coadiutoria con partiti grassissimi, lui se ne consultò con me come suo amico et vicino: gli diedi conseglio fidele che non dovesse farla, poiche possea con buona coscienza tirare tutte l'intrate del canonicato, et se liberava dal pericolo di havere un altro coadiutore come il Gravante, dal quale havea ricevuti infiniti | + | Don Pompeo d'Angelo di Prossimo passerà à miglior vita, essendo la sua infirmità gravissima: vacarà il suo canonicato sacerdotale; et è l'istesso et con la istessa prebenna che mi diede la buona memoria del Signor cardinale di Sermoneta in di {di} San Giovan Battista à Cisterna, con cento et dieci scudi di moneta di pensione dell'anno 1681, et io col mio denaro estinsi la pensione, et sino ad hoggi vive uno de pensionarii. Questa vacanza vene à V.S. Ill.ma per opera mia, poiche, essendo stato ricercato Don Pompeo da molti Capoani à far nova coadiutoria con partiti grassissimi, lui se ne consultò con me come suo amico et vicino: gli diedi conseglio fidele che non dovesse farla, poiche possea con buona coscienza tirare tutte l'intrate del canonicato, et se liberava dal pericolo di havere un altro coadiutore come il Gravante, dal quale havea ricevuti infiniti disgusti: Non nego che io habbi mira ancora alla prossima vacanza, ô che succedesse in mese di Monsignore Arcivescovo, et in tal caso ne forria stato provisto D. Giolonardo Perrotta sacristano della Nuntiata, che lasciò in capo de lista delli providendi al Sig.r Cardinale Caetano, quandò parti per Spagna; ô fusse nelli mesi di V.S. Ill.ma, et in tal caso havea speranza ne fusse provisto don Lorenzo Farina mio nipote, proposto altre volte da me à V.S. Ill.ma con il requisiti della sufficiente litteratura, della bontà della vita, de honorato nascimento et carrico di sorelle et fratelli poveri, con padre et madre vecchi, che non hanno altra speranza che in questo figlio. Vengo dunque con questa à supplicarne instantissimamente V.S.Ill.ma che voglia haverlo per raccomandato, havendomene data piú volte intentione di volermi far questa gratia, ponendoci quella pensione che parerà à V.S. Ill.ma. Io non hò altri mezzi per supplicarli questa gratia, solo che li miei amici et, se ci fusse il Signor Abbate, sò che ne supplicarlia V.S. Ill.ma con molta efficacia, et facendo la gratia in sua assenza, ne renderà infinite |
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Ill.mo o R.mo Sig.re Padrone mio col.mo
Don Pompeo d'Angelo di Prossimo passerà à miglior vita, essendo la sua infirmità gravissima: vacarà il suo canonicato sacerdotale; et è l'istesso et con la istessa prebenna che mi diede la buona memoria del Signor cardinale di Sermoneta in di {di} San Giovan Battista à Cisterna, con cento et dieci scudi di moneta di pensione dell'anno 1681, et io col mio denaro estinsi la pensione, et sino ad hoggi vive uno de pensionarii. Questa vacanza vene à V.S. Ill.ma per opera mia, poiche, essendo stato ricercato Don Pompeo da molti Capoani à far nova coadiutoria con partiti grassissimi, lui se ne consultò con me come suo amico et vicino: gli diedi conseglio fidele che non dovesse farla, poiche possea con buona coscienza tirare tutte l'intrate del canonicato, et se liberava dal pericolo di havere un altro coadiutore come il Gravante, dal quale havea ricevuti infiniti disgusti: Non nego che io habbi mira ancora alla prossima vacanza, ô che succedesse in mese di Monsignore Arcivescovo, et in tal caso ne forria stato provisto D. Giolonardo Perrotta sacristano della Nuntiata, che lasciò in capo de lista delli providendi al Sig.r Cardinale Caetano, quandò parti per Spagna; ô fusse nelli mesi di V.S. Ill.ma, et in tal caso havea speranza ne fusse provisto don Lorenzo Farina mio nipote, proposto altre volte da me à V.S. Ill.ma con il requisiti della sufficiente litteratura, della bontà della vita, de honorato nascimento et carrico di sorelle et fratelli poveri, con padre et madre vecchi, che non hanno altra speranza che in questo figlio. Vengo dunque con questa à supplicarne instantissimamente V.S.Ill.ma che voglia haverlo per raccomandato, havendomene data piú volte intentione di volermi far questa gratia, ponendoci quella pensione che parerà à V.S. Ill.ma. Io non hò altri mezzi per supplicarli questa gratia, solo che li miei amici et, se ci fusse il Signor Abbate, sò che ne supplicarlia V.S. Ill.ma con molta efficacia, et facendo la gratia in sua assenza, ne renderà infinite
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