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Ser.mo Sig.<sup>re</sup> mio oss.<sup>mo</sup>. <br />
Rome,30 juin 1 6 1 3 . Bellarmin au card. Gonzague.
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Essendo di nuovo uscito dalla stampa un'libro mio de [[Work::De scriptoribus ecclesiasticis|Scriptoribus ecclesiasticis]], ne fatto consegnare uno à questo Agente di V. A. S.<sup>ma</sup> acciò con occ.ne gli lo mandi; la supp.co di gradirlo non come cosa degna di lei, ma come fatica di ser.re devoti.<sup>mo</sup> dell'A. V. S.<sup>ma</sup> che vivo qua desiderosiss.mo di servirla, et obedirla sempre, et pregandogli da Dio ogni desiderata felicità gli faccio hum.a riverenza. Di Roma il di 30 di Giugno 1613.<br />
/ Ser.mo Sig.r mio oss.mo. Essendo di nuovo uscito dalla stampa un'libro mio de Scriptori-
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Di V.S.S.<sup>ma</sup> et R.<sup>ma</sup><br />
bus ecclesiasticis, ne h� fatto consegnare uno questo Agente di V.A.S.ma acci� con occ.ne gli lo mandi; la supp.co di gradirlo non ^Tcome cosa degna di lei, ma come fatica di ser.re devoti.mo dell'A. ^ V.S.ma che vivo qua desiderosiss.mo di servirla,et obedirla sem pre, et pregandogli da Dio ogni desiderata felicit� gli faccio hum.a riverenza. Di Roma il di 30 di Giugno 1 6 1 3 .
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So che V. A. ha altri pensieri, che leggere i mie libretti, però non la supplico di altro, che di tenergli nella sua libraria per testimonio dell'osservanza mia verso la persona sua, della quale sono humiliss.o et devotiss.o servitore<br />
Di V.S.S.ma et R.ma So che V.A. ha altri pensieri, che leggere i mie libretti, pero non la supplico di altro, che di tenergli nella sua libraria per testimonio dell'osservanza mia verso la persona sua, della qua le sono humiliss.o et devotiss.o servitore
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R. Card.le Bellarmino.
R.Card.le Bellarmino.
 
,^^^'Mantoue.Archiv.Stor.Gonzaga.Lett.di Card.li, 1613
 
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Ser.mo Sig.re mio oss.mo.
Essendo di nuovo uscito dalla stampa un'libro mio de Scriptoribus ecclesiasticis, ne hò fatto consegnare uno à questo Agente di V. A. S.ma acciò con occ.ne gli lo mandi; la supp.co di gradirlo non come cosa degna di lei, ma come fatica di ser.re devoti.mo dell'A. V. S.ma che vivo qua desiderosiss.mo di servirla, et obedirla sempre, et pregandogli da Dio ogni desiderata felicità gli faccio hum.a riverenza. Di Roma il di 30 di Giugno 1613.
Di V.S.S.ma et R.ma
So che V. A. ha altri pensieri, che leggere i mie libretti, però non la supplico di altro, che di tenergli nella sua libraria per testimonio dell'osservanza mia verso la persona sua, della quale sono humiliss.o et devotiss.o servitore
R. Card.le Bellarmino.