Difference between revisions of "Annali del Seminario Romano"

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==Dei dati alla produzione d'informazioni==
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=='''I manoscritti'''==
L'abbondanza dei dati contenuti negli ''Annali del Seminario Romano'' del gesuita Girolamo Nappi (1584-1648), redatta negli anni 1640-1647, ha attirato l'attenzione di molti curiosi e ricercatori. Il progetto di edizione digitale vorrebbe essere di aiuto per la produzione di informazioni.  Secondo [https://en.wikipedia.org/wiki/Gregory_Bateson Gregory Bateson] l'informazione è la notizia di una differenza, oppure, "la differenza che produce differenza". Per tanto, l'informazione non si trova nel documento ma si produce nel sistema, individuo o società, che osserva a partire da determinate distinzioni.<lb/>
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[[File:APUG 2801 frontespice.jpg|120px|link=Annali del Seminario Romano. Parte seconda]]
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|[[Annali del Seminario Romano. Parte prima|PARTE PRIMA DELLI ANNALI DEL SEMINARIO ROMANO]] Quale contiene VARII CATALOGI De Nomi, Cognomi, Patria, Anni, de Giovani di Semin. In oltre Alcune Regole e Consuetudini antiche et Moderne dello stesso Seminario. Di più alcune Vite de Giovani che si sono educati nel medesimo || [[Annali del Seminario Romano. Parte seconda|PARTE SECONDA DELLI ANNALI DEL SEMINARIO ROMANO]] Quale contiene l'Historia che commincia dall'Anno 1563 nel quale fu fatto il Decreto de Seminarii dal Concilio Tridentino || [[Annali del Seminario Romano. Parte terza|PARTE TERZA DELLI ANNALI DEL SEMINARIO ROMANO]] Nella quale si contiene una scelta degl'Huomini Illustri ch'hanno fatto grandi Riuscite doppo esser stati educati nel medesimo Seminario
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===Descrizione materiale===
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L'opera è suddivisa in tre volumi manoscritti di formato in ottavo (misure: ca. 280 x 210 mm) con una legatura rigida in pieno cuoio e una cucitura su quattro nervi. [[File:APUG 2801 Nappi coperta.jpg|thumb|right|APUG 2081, coperta in cuoio]]
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Tutti i volumi si aprono con una carta finemente decorata che riporta: in testa il titolo complessivo dell'opera ''Annali del Seminario''. Sotto la [https://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_(araldica) basilica papale], a destra: "S. Ignatio Confessore & Fundatore Della Compagnia di Giesu AUTORE Del Seminario Romano", con l'insegna della Compagnia di Gesù IHS tra le mani; a sinistra: "P.G. LAYNEZ Il Generale Della Compagnia di Giesu INSTITUTORE Del Seminario Romano" con un volume delle ''Regole del Seminario Romano'' tra le mani; in basso al centro il motto: "POMIS SUA NOMINA SERVANT".<br>
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In tutti i volumi, il nome dell'autore è stato aggiunto successivamente, sotto il titolo delle parti: ''Composta dal P. Girolamo Nappi della Compagnia di Gesù essendo confessore nel Sem.o Romano l’anno 1640''.
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<p>Contiene elenchi dei chierici e dei convittori (secondo l’anno di ingresso), biografie, statuti, regolamenti, avvisi, consuetudini e documenti vari sulle attività svolte all’interno dell’istituzione romana. <lb/>
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I volumi pur presentandosi essenzialmente omogenei nella composizione dei fascicoli e con una mano che redige i testi, contengono anche testi a stampa, un bando e una pianta di grande formato. Inoltre scorrendo la numerazione coeva vi sono omissioni ed errori nella paginazione che lasciano dedurre una composizione non così fluida come potrebbe apparire a prima vista.
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==Dai dati alla produzione d'informazioni==
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[[File:APUG 2801 frontespice.jpg|thumb|Sant'Ignazio di Loyola e Diego Laínez sotto la basilica papale. Frontespizio della seconda parte.]]
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L'abbondanza dei dati contenuti negli ''Annali del Seminario Romano'' del gesuita Girolamo Nappi (1584-1648), redatta negli anni 1640-1647, ha attirato l'attenzione di molti curiosi e ricercatori. Il progetto di edizione digitale vorrebbe essere di aiuto per la produzione di informazioni.  Secondo [https://en.wikipedia.org/wiki/Gregory_Bateson Gregory Bateson] l'informazione è la notizia di una differenza, oppure, "la differenza che produce differenza". Pertanto, l'informazione non si trova nel documento ma si produce nel sistema, individuo o società, che osserva a partire da determinate distinzioni.<lb/>
 
Di fatto per il Nappi, come si vedrà, solo alcuni dati costituiscono informazioni e meritano di essere registrati; molti altri sono consegnati all'oblio. L'edizione integrale degli ''Annali'' sarà un modo per considerare, non tanto la storia del Seminario Romano, quanto la selezione di eventi che la costituiscono.
 
Di fatto per il Nappi, come si vedrà, solo alcuni dati costituiscono informazioni e meritano di essere registrati; molti altri sono consegnati all'oblio. L'edizione integrale degli ''Annali'' sarà un modo per considerare, non tanto la storia del Seminario Romano, quanto la selezione di eventi che la costituiscono.
 
<p>Gli ''Annali del Seminario Romano'' sono una ricostruzione della storia di questo istituto affidato alla Compagnia di Gesù in seguito a ciò che era stato sancito nella ventitreesima sessione del Concilio di Trento (canone XVIII) sul sacramento dell’ordine che istituiva i seminari per la formazione sacerdotale: “Per educazione della Gioventù ciascuna Chiesa Cattedrale à misura dell’entrate e del Distretto fosse tenuta d’alimentare in un Seminario un certo numero di Giovanetti ò natij della Città, o della Diocesi […] s’istituissero ivi nella disciplina ecclesiastica” (p. 818, APUG 586 esemplare con note manoscritte di Pallavicino Sforza).</p><lb/>
 
<p>Gli ''Annali del Seminario Romano'' sono una ricostruzione della storia di questo istituto affidato alla Compagnia di Gesù in seguito a ciò che era stato sancito nella ventitreesima sessione del Concilio di Trento (canone XVIII) sul sacramento dell’ordine che istituiva i seminari per la formazione sacerdotale: “Per educazione della Gioventù ciascuna Chiesa Cattedrale à misura dell’entrate e del Distretto fosse tenuta d’alimentare in un Seminario un certo numero di Giovanetti ò natij della Città, o della Diocesi […] s’istituissero ivi nella disciplina ecclesiastica” (p. 818, APUG 586 esemplare con note manoscritte di Pallavicino Sforza).</p><lb/>
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==''Pomis sua nomina servant'': selezioni e gerarchie==
 
==''Pomis sua nomina servant'': selezioni e gerarchie==
 
[[File:Pomis sua emblema.png|thumb|''Pomis sua nomina servant''. Incisione presente nelle carte preliminari del volume III degli Annali del Seminario Romano, APUG 2802]]
 
[[File:Pomis sua emblema.png|thumb|''Pomis sua nomina servant''. Incisione presente nelle carte preliminari del volume III degli Annali del Seminario Romano, APUG 2802]]
 
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<i>Da una gran moltitudine di Giovani, che come tante Piante, si sono allevate nel Seminario Romano dall’Anno che fu fondato, e poi dal detto Seminario furono transpiantate e sparse nel bel Giardino di questo nostro mondo, havendone io scelte alcune, ch’hanno dato frutti meravigliosi, ho stimato dover esser cosa molto grata alla Gioventù seminariana darne una breve notitia con una scelta d’alquanti più segnalati, che però mi son pigliato fatica di ridurli insieme alcuni, con distinguerli in quattro classi: la prima quelli che si sono dimostrati illustri nelle Dignità Ecclesiastiche; seconda, coloro che sono stati conspicui in nobiltà et titoli signalati; terza, quelli che in vita virtuosa sono stati insegni; e finalmente coloro che in Dottrina e libri stampato si sono fatti famosi. Con questa scelta così distinta penso che si sarà molto ben esplicato il significato di quel Motto Virgiliano posto sopra l’Impresa del Seminario Romano, che dice, ‘Pomis sua nomina servant’<ref>Questo motto trova la sua origine nel secondo libro delle ''Georgiche'' di Virgilio (v.240): ''salsa autem tellus et quae perhibetur amara, frugibus infelix — ea nec mansuescit arando, nec Baccho genus aut pomis sua nomina servat''. L'adattamento del verso virgiliano al motto impiegato per il Seminario Romano, secondo il gesuita [https://fr.wikipedia.org/wiki/Silvester_Petra_Sancta Silvestro da Pietrasanta] (1590-1647) è dovuto al suo maestro Famiano Strada SJ (1572-1649). Vedi S. Pietrasanta, [https://archive.org/details/symbolaheroica00piet/page/n512/mode/1up Symbola heroica].</ref>. Poiché questa scelta di tale huomini illustri, da benissima ad intendere quali siano quelli Pomi che s’aspettano dalle Piante seminate nel Romano Seminario, quali piante formano il Corpo della loro Impresa.</i> (APUG 2802, III, 4.)<lb/>
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<i>Da una gran moltitudine di Giovani, che come tante Piante, si sono allevate nel Seminario Romano dall’Anno che fu fondato, e poi dal detto Seminario furono transpiantate e sparse nel bel Giardino di questo nostro mondo, havendone io scelte alcune, ch’hanno dato frutti meravigliosi, ho stimato dover esser cosa molto grata alla Gioventù seminariana darne una breve notitia con una scelta d’alquanti più segnalati, che però mi son pigliato fatica di ridurli insieme alcuni, con distinguerli in quattro classi: la prima quelli che si sono dimostrati illustri nelle Dignità Ecclesiastiche; seconda, coloro che sono stati conspicui in nobiltà et titoli signalati; terza, quelli che in vita virtuosa sono stati insegni; e finalmente coloro che in Dottrina e libri stampato si sono fatti famosi. Con questa scelta così distinta penso che si sarà molto ben esplicato il significato di quel Motto Virgiliano posto sopra l’Impresa del Seminario Romano, che dice, ‘Pomis sua nomina servant’<ref>Questo motto trova la sua origine nel secondo libro delle ''Georgiche'' di Virgilio (v.240): ''salsa autem tellus et quae perhibetur amara, frugibus infelix — ea nec mansuescit arando, nec Baccho genus aut pomis sua nomina servat''. L'adattamento del verso virgiliano al motto impiegato per il Seminario Romano, secondo il gesuita [https://fr.wikipedia.org/wiki/Silvester_Petra_Sancta Silvestro da Pietrasanta] (1590-1647) si deve al suo maestro Famiano Strada SJ (1572-1649). Vedi S. Pietrasanta, [https://archive.org/details/symbolaheroica00piet/page/n512/mode/1up Symbola heroica].</ref>. Poiché questa scelta di tale huomini illustri, da benissima ad intendere quali siano quelli Pomi che s’aspettano dalle Piante seminate nel Romano Seminario, quali piante formano il Corpo della loro Impresa.</i> (APUG 2802, [[Page:APUG_2802_004r.pdf/1|Parte III, c. 4]])<lb/>
 
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Gli ''Annali'' possono essere considerati come una determinata osservazione della realtà storica. Vale a dire, un modo possibile non tanto di rispondere alla domanda di ''che cosa è successo'' ma ''come è stato narrato ciò che è successo''.  Questa prospettiva storiografica permette di accedere non solo alla visione di un singolo autore o di una determinata opera, ma è un modo per considerare come un determinato sistema storiografico si rapportava con il proprio passato.</p>
 
Gli ''Annali'' possono essere considerati come una determinata osservazione della realtà storica. Vale a dire, un modo possibile non tanto di rispondere alla domanda di ''che cosa è successo'' ma ''come è stato narrato ciò che è successo''.  Questa prospettiva storiografica permette di accedere non solo alla visione di un singolo autore o di una determinata opera, ma è un modo per considerare come un determinato sistema storiografico si rapportava con il proprio passato.</p>
<p>Uno degli assi portanti degli ''Annali'' è la selezione gerarchica dei nomi. La descrizione del "mondo" e della società stessa, in un sistema sociale gerarchico come quello del secolo XVII, si realizzava dal vertice della gerarchia. Nel testo del Nappi la selezione dei nomi risponde al criterio di identificare gli ''huomini illustri'', i ''più segnalati'', distinti in quattro classi: Nel vertice si trovano membri della gerarchia ecclesiastica, all'interno dalla quale sono considerati solo l'''illustri''.<ref>Una raccolta di [https://www.biblicalcyclopedia.com/A/adami-annibale.html Annibale Adami] SJ con le vite degli alunni del seminario diventati cardinali: ''[https://books.google.it/books?id=mByXMcHi-eMC&hl=it&pg=PP9#v=onepage&q&f=false Seminarii romani Pallas purpurata, sive Eminentissimi S. R. E. cardinales qui ad haec vsque tempora à Seminario Romano prodiere imaginibus expressi epigrammatis illustrati Hannibal Adamus Firmanus Societatis Iesu scribebat]''. Romae, 1659. </ref> Poi si annoverano li appartenenti alla nobiltà. Il citato motto del Seminario starebbe a significare il ruolo dell'educazione che non farebbe altro rinsaldare il concetto di nobiltà. Come ricorda il gesuita Solverò Pietrasanta nella sua ''Simbolica heroica'', è l'educazione che nobilita la nobiltà. Se la terra dove si cresce, o vi si educa, è salmastra, non è adatta, (''salsa'' nel testo di Virgilio), non può diventare fertile né essere ammaestrata con l'aratro (''mansuescit arando''), nemmeno la qualità naturale del vino, che sarebbe l'equivalente a la nobiltà, riesce a mantenere la sua rinomata fama (''pomis sua nomina servat'').<ref>Vedi n.1. Si veda anche il commento di E. Stampini, ''[https://archive.org/details/LeGeorgicheDiVirgilioCommentateDaEttoreStampiniPartePrimaLibriIEIi/page/n97/mode/2up Le Georgiche di Virgilio, commentate da Ettore Stampini parte prima libri I e II].''</ref>: ''Questi germogli non sono notevoli per la gloria né delle foglie, né dei fiori, né dei frutti, prima di raccogliere la linfa nelle nell'orto [del Seminario]. Così teneri adolescenti, ancora pressoché sconosciuti, vengono posti in questo luogo come germogli, dove una volta cresciuti nella linfa della virtù, giunti all'onore del loro nome, nobiliteranno la loro nobiltà e conseguiranno lodi immortali.''<lb/>La terza classe è composta da coloro che si sono distinti nella ''vita virtuosa'', che implicherà una delimitazione alla nobiltà di lignaggio. Per ultimo quelli diventati ''famosi'' per aver stampato dei libri.  Da questa ultima categoria è possibile considerare la tecnologia della stampa come un mezzo per stabilire la fama o il suo contrario.</p>
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<p>Un secondo asse dell'opera del Nappi è narrare ciò che si è considerato ''degno di memoria''. Questo implica che il concetto di verità si riferisce a quello che la società non ha dimenticato o non doveva dimenticare. Non si trova nell'ordine dell'empiricità, nè appartiene a una concezione "scientifica" della storia. Questo concetto di verità non gravita attorno al binomio verità/non verità, ma piuttosto è determinato da un senso morale della verità (ἀλήθεια) in quanto qualcosa "non dimenticata", perché "buona" e "bella". Come afferma lo stesso Nappi si tratta di una ''honorata memoria a' fine d'eccitare li posteri all'imitatione dell'antipassati''.<lb/>
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<p>Il primo degli assi portanti degli ''Annali'' è la selezione gerarchica dei nomi. La descrizione del "mondo" e della società stessa, in un sistema sociale gerarchico come quello del secolo XVII, si realizzava dal vertice della gerarchia. Nel testo del Nappi la selezione dei nomi risponde allo scopo di identificare gli ''huomini illustri'', i ''più segnalati'', distinti in quattro classi: Nel vertice si trovano membri della gerarchia ecclesiastica, all'interno dalla quale sono considerati solo l'''illustri''.<ref>Una raccolta di [https://www.biblicalcyclopedia.com/A/adami-annibale.html Annibale Adami] SJ con le vite degli alunni del seminario diventati cardinali: ''[https://books.google.it/books?id=mByXMcHi-eMC&hl=it&pg=PP9#v=onepage&q&f=false Seminarii romani Pallas purpurata, sive Eminentissimi S. R. E. cardinales qui ad haec vsque tempora à Seminario Romano prodiere imaginibus expressi epigrammatis illustrati Hannibal Adamus Firmanus Societatis Iesu scribebat]''. Romae, 1659. </ref> Poi si annoverano gli appartenenti alla nobiltà. Il citato motto applicato al Seminario starebbe a significare il ruolo dell'educazione che non farebbe altro che rinsaldare il concetto di nobiltà. Come ricorda il gesuita Silvestro da Pietrasanta (1590-1647) nella sua ''Symbolica heroica'', è l'educazione che nobilita la nobiltà. Se la terra dove si cresce, o ci si educa, è salmastra, non è adatta, (''salsa'' nel testo di Virgilio), non può diventare fertile né essere ammaestrata con l'aratro (''mansuescit arando''). Nemmeno la qualità naturale del fruto della vite, che sarebbe l'equivalente alla nobiltà, riesce a mantenere la sua rinomata fama (''pomis sua nomina servat'')<ref>Vedi n.1. Si veda anche il commento di E. Stampini, ''[https://archive.org/details/LeGeorgicheDiVirgilioCommentateDaEttoreStampiniPartePrimaLibriIEIi/page/n97/mode/2up Le Georgiche di Virgilio, commentate da Ettore Stampini parte prima libri I e II].''</ref>: ''Questi germogli non sono notevoli per la gloria né delle foglie, né dei fiori, né dei frutti, prima di raccogliere la linfa nell'orto [del Seminario]. Così teneri adolescenti, ancora pressoché sconosciuti, vengono posti in questo luogo come germogli, dove una volta cresciuti nella linfa della virtù, giunti all'onore del loro nome, nobiliteranno la loro nobiltà e conseguiranno lodi immortali.'' Il cambiamento da ''servat'' a ''servant'' (mantenere, conservare) potrebbe riferirsi all'insieme di ''genus'' e ''nomina''. Per tanto, i frutti della vigna, i nobili, se non coltivati adeguatamente, non meritano più il nome che portano.<lb/>La terza classe è composta da coloro che si sono distinti nella ''vita virtuosa'', che implicherà una delimitazione alla nobiltà di lignaggio. Per ultimo si trovano quelli diventati ''famosi'' per aver stampato dei libri.  Da questa ultima categoria è possibile considerare la tecnologia della stampa come mezzo per stabilire la fama o il suo contrario.</p>
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<p>Un secondo asse dell'opera del Nappi è narrare ciò che si è considerato ''degno di memoria''. Questo implica che il concetto di verità si riferisce a quello che la società non ha dimenticato o non deve dimenticare. Questa verità non si trova nell'ordine dell'empiricità, nè appartiene a una concezione "scientifica" della storia. Questo concetto non gravita attorno al binomio verità/non verità, ma piuttosto è determinato da un senso morale della verità (ἀλήθεια), in quanto qualcosa "non dimenticata", perché "buona" e "bella". Come afferma lo stesso Nappi si tratta di una ''honorata memoria a' fine d'eccitare li posteri all'imitatione dell'antipassati''.<lb/>
 
Alla selezione dei nomi segue una scelta delle cose successe in Seminario, dopo le cose accadute a Roma e infine p''er tutto il mondo''. La selezione di queste ''cose principali accadute nel mondo'' alimenteranno non solo la verità moralizzante della storia, ma le composizioni drammaturgiche degli studenti del seminario. </p>
 
Alla selezione dei nomi segue una scelta delle cose successe in Seminario, dopo le cose accadute a Roma e infine p''er tutto il mondo''. La selezione di queste ''cose principali accadute nel mondo'' alimenteranno non solo la verità moralizzante della storia, ma le composizioni drammaturgiche degli studenti del seminario. </p>
<p>Il terzo asse narrativo è la cronologia. La cronologia è una delle tante forme possibili di organizzare il discorso. Le cronologie tentano di creare nel lettore la percezione che nella sfilza di date e di eventi non ci sia una narrazione, vale a dire, un io narrante, bensì che siano gli avvenimenti a parlare da soli. La cronologia, in questo modo, pretende di essere oggettiva nei confronti della narrazione che spesso è sospettata di essere soggettiva. Malgrado non riusciendo a riempire tutte le frazioni in cui il tempo può essere diviso, operano con la distinzione continuità/discontinuità. Le cronologie emergono a partire da un determinato tipo di ''temporalizzazione''. La realtà alla quale si riferivano, per esempio, le cronologie medievali procedevano da un ''tempus'' contrapposto alla ''aeternitas''. La scrittura degli ''Annali'' appartiene a un tempo osservato attraverso la distinzione ''tempus/aeternitas''. Questa osservazione presuppone una totalità, di conseguenza, ogni tassello, presente o no nell'elenco degli avvenimenti s'ingloba in una "storia senza tempo".
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Altre distinzioni temporali sorgeranno nell'età moderna.<lb/>
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<p>Il terzo asse narrativo è la cronologia. La cronologia è una delle tante forme possibili di organizzare il discorso. Le cronologie tentano di creare nel lettore la percezione che nella sfilza di date e di eventi non ci sia una narrazione, vale a dire, un io narrante, bensì che siano gli avvenimenti a parlare da soli. La cronologia, in questo modo, pretende di essere oggettiva nei confronti della narrazione che spesso è sospettata di essere soggettiva. Malgrado non riusciendo a riempire tutte le frazioni in cui il tempo può essere diviso, operano con la distinzione continuità/discontinuità. Le cronologie emergono a partire da un determinato tipo di ''temporalizzazione''. La realtà alla quale si riferivano, per esempio, le cronologie medievali era considerata da un ''tempus'' contrapposto alla ''aeternitas''. La scrittura degli ''Annali'' appartiene ancora a un tempo osservato attraverso la distinzione ''tempus/aeternitas''. Questa osservazione presuppone una totalità, di conseguenza, ogni tassello, presente o no nell'elenco degli avvenimenti s'ingloba in una "storia senza tempo". Altre distinzioni temporali sorgeranno nell'età moderna avanzata.<lb/>
 
Le cronologie sono frutto anche di determinate selezioni.  Tracciano un limite tra il presente e il suo passato, per poi elencare ciò che deve essere ricordato, il resto andrà consegnato all'oblio. Si creano così i periodi temporali (antico, medievale, moderno, ecc) che sono altro rispetto al presente dell'osservatore. Il testo degli ''Annali'' si presenta come un scrittura tipica della modernità incipiente che pone di manifesto la rottura tra passato e futuro.
 
Le cronologie sono frutto anche di determinate selezioni.  Tracciano un limite tra il presente e il suo passato, per poi elencare ciò che deve essere ricordato, il resto andrà consegnato all'oblio. Si creano così i periodi temporali (antico, medievale, moderno, ecc) che sono altro rispetto al presente dell'osservatore. Il testo degli ''Annali'' si presenta come un scrittura tipica della modernità incipiente che pone di manifesto la rottura tra passato e futuro.
 
L'origine arbitraria della cronologia è nel discorso stesso. Questa operazione cronologica, differenziando passato e presente, occulta la simultaneità del tempo.</p>
 
L'origine arbitraria della cronologia è nel discorso stesso. Questa operazione cronologica, differenziando passato e presente, occulta la simultaneità del tempo.</p>
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<p>Come ricorda Michel de Certeau, la scrittura della storia interroga il «reale» da due posizioni diverse. La prima è il reale conosciuto dallo storico, il suo oggetto di studio, l'altra è il reale in cui lo scrittore è implicato mentre realizza la sua operazione di scrittura. Nel primo caso il reale è il ''risultato'' dell'operazione storiografica, nel secondo è il suo ''postulato'': ''La scienza storica sta proprio nel loro rapporto, e ha come suo obiettivo di svilupparlo in un discorso''<ref>M. de Certeau, ''La scrittura della storia'', p. 44.</ref>. L'analisi degli ''Annali'' potrebbe permettere questa doppia osservazione di primo e secondo ordine.</p>
 
<p>Come ricorda Michel de Certeau, la scrittura della storia interroga il «reale» da due posizioni diverse. La prima è il reale conosciuto dallo storico, il suo oggetto di studio, l'altra è il reale in cui lo scrittore è implicato mentre realizza la sua operazione di scrittura. Nel primo caso il reale è il ''risultato'' dell'operazione storiografica, nel secondo è il suo ''postulato'': ''La scienza storica sta proprio nel loro rapporto, e ha come suo obiettivo di svilupparlo in un discorso''<ref>M. de Certeau, ''La scrittura della storia'', p. 44.</ref>. L'analisi degli ''Annali'' potrebbe permettere questa doppia osservazione di primo e secondo ordine.</p>
  
==Descrizione materiale==
 
L'opera è suddivisa in tre volumi contiene elenchi dei chierici e dei convittori secondo l’anno di ingresso, biografie, statuti, regolamenti, avvisi, consuetudini e documenti vari sulle attività svolte all’interno dell’istituzione romana. <lb/>
 
I volumi pur presentandosi essenzialmente omogenei nella composizione dei fascicoli e con un’unica mano che redige i testi contengono testi manoscritti e a stampa inseriti, un bando e una pianta di grande formato. Inoltre scorrendo la numerazione coeva vi sono omissioni ed errori nella paginazione che lasciano dedurre una composizione non così fluida come potrebbe apparire a prima vista
 
== Manuscripts ==
 
* Parte prima. [[Annali del Seminario Romano. Parte prima|APUG 2800]]
 
* Parte seconda. [[Annali del Seminario Romano. Parte seconda|APUG 2801]]
 
* Parte terza. [[Annali del Seminario Romano. Parte terza|APUG 2802]]
 
  
== Bibliography ==
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<!--Categorie da inserire nelle pagine di Index (metadati):
* Relazione scritta ad un'amico delle feste celebrate nel Collegio Romano della Compagnia di Gesù per l'anno centesimo dopo la fondazione di essa (In Roma, Grignani, 1640). [https://books.google.it/books?id=NCfMYEjx7U4C&newbks=1&newbks_redir=0&dq=%22collegio%20romano%22&hl=it&pg=PR1#v=onepage&q=%22collegio%20romano%22&f=false Link]
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[[Category:Nappi Parte Seconda]]
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[[Category:Nappi Annali del Seminario Romano]]
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[[Category:APUG 2801 Metadata]]
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[[Category:Metadata]]
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Categorie da inserire nelle pagine Pages (trascrizione a fronte):
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[[Category:Nappi Parte Seconda Pages]]-->
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===Stato di conservazione===
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I volumi si presentano in pessimo stato e necessitano di restauro urgente.<br>
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Le legature con cuciture rotte in più punti hanno numerosi fascicoli e carte staccati. <br>
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Le carte hanno danni alla piega in corrispondenza del dorso a causa di un attacco entomologico dovuto alla presenza di colla a base di gelatina animale. Il danno più grave resta comunque quello provocato dagli inchiostri acidi che in alcune carte hanno prodotto rotture del supporto scrittorio e la perdita del testo.
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==Bibliografia==
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* Patrignani, G.A., ''[https://books.google.it/books?id=F0ul7xBEaQkC&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Vite d'alcuni nobili convittori stati e morti nel Seminario Romano]''. Napoli, 1720.
 +
* Testa, L., ''Fondazione e primo sviluppo del Seminario romano (1565-1608)''. Gregorian Biblical BookShop, 2002.
 +
* Mezadri, L., ''Il Seminario Romano: storia di un'istituzione di cultura e di pietà''. Roma, 2001.
 +
* ''[https://books.google.it/books?id=_EYBAAAAYAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PA1#v=onepage&q&f=false Cenni cronologici della storia del Pontificio Seminario Romano e descrizione della festa centenaria celebrata in S. Apollinare compiendosi il terzo secolo dalla fondazione del seminario medesimo]''. Tipografia Salviucci, 1864 .
 +
* ''[https://books.google.it/books?id=mwJFAAAAcAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PP5#v=onepage&q&f=false Alla sagra congregazione della visita del Ven. Seminario Romano deputata dalla Santità di nostro signore PP. Clemente XIV ... romana praetensae redditionis rationis]''. Bernabò, 1773.
 +
* ''[https://books.google.it/books?id=SGJbAAAAcAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PR1#v=onepage&q&f=false The Religion of Rome described by a Roman]''. Bailliere, 1873.
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* ''[https://books.google.it/books?id=GVqF3_D3F4sC&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PP3#v=onepage&q&f=false Statuti e regole per gli alunni e convittori del pontificio Seminario Romano]''.  Tip. delle Belle Arti, 1869.
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==Il teatro al Seminario Romano==
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* Stefonio, Bernardino; [https://books.google.it/books?id=X_Hor1KgM_MC&newbks=1&newbks_redir=0&dq=%22Argomento%22&hl=it&pg=PA1#v=onepage&q&f=false ''Argomento della tragedia nomata Flauia''], appresso Giacomo Mascardi, Roma, 1621.
 +
* [Stefonio, Bernardino] ''[https://books.google.it/books?id=eLH83aG53BkC&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Argomento del Crispo tragedia latina da recitarsi in Seminario Romano l'anno 1628. Disteso da D. Ansaldo Grimaldi conuittore del Seminario Romano]''.  Roma, 1628.
 +
* Lomellini, Stefano M.; ''[https://books.google.it/books?id=FA-yO4eFf18C&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PA1#v=onepage&q&f=false Scenario del Teodoberto tragedia latina da recitarsi nel Seminario Romano nelle correnti vacanza del Carneuale presentato all'eminentiss. ... cardinale Francesco Barberini ... da Stefano Maria Lomellini conuittore nel medesimo seminario]''. Francesco Corbelletti, 1634.
 +
* della Porta, Francesco; ''[https://books.google.it/books?id=tPRvUO_Y3wkC&hl=it&pg=PA249#v=onepage&q&f=false Isacco attione sacra da rappresentarsi nel Seminario Romano nella distributione de premii, che si fa nelle vacanza di questo carneuale 1637. Distesa in atti, e scene da Carlo Francesco della Porta conuittore del medesimo seminario]''. Francesco Corbelletti, 1637.
 +
* Saluzzo, Giulio, ''[https://books.google.it/books?id=rn2-QqvFm1MC&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Prologo e cori del S. Ermenegildo tragedia da rappresentarsi in Seminario Romano nel Carneuale del presente anno 1644. Dedicati all'eminent.mo ... card. Francesco Barberino ... Da Giulio Saluzzo genouese conuittore dell'istesso seminario]''.  Corbeletti, 1644.
 +
* Giattini, Giovanni Battista; ''[https://books.google.it/books?id=xOOno6v_tWIC&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PA1#v=onepage&q&f=false Argomento dell'Errico tragedia latina].'' Appresso gl'eredi del Corbelletti, Roma, 1651.
 +
* Grassi, G.M.; ''[https://books.google.it/books?id=g-ZmAAAAcAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PA1#v=onepage&q&f=false Scenario del Leone tragedia latina da recitarsi nel Seminario Romano]''. Ignatio de'Lazari, 1653.
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* Santi, Leone, ''[https://books.google.it/books?id=k4zMbNTqZ7sC&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PA1#v=onepage&q&f=false Scenario de Filippi tragedia latina da recitarsi nel seminario romano nelle correnti vacanze di Carneuale. Presentato all'eminentissimo e reuerendissimo signor prencipe Gio. Carlo card. de Medici]''. Ignatio de' Lazari, 1656.
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* ''[https://books.google.it/books?id=FMedw3JeKXwC&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Argomento e scenario dell'Isacco attione sacra da recitarsi nel corrente carneuale dalle quattro camere minori de conuittori del seminario romano]''. Roma, 1661.
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* ''[https://books.google.it/books?id=GDD2xIxnkz4C&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Argomento e scenario del Cosroe tragedia italiana da recitarsi nel seminario romano nelle correnti vacanze del carneuale da conuittori delle camere maggiori]''.  Roma, 1662.
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* ''[https://books.google.it/books?id=as-FEA84tRsC&newbks=1&newbks_redir=0&dq=scenario%20seminario%20romano&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Argomento e scenario dell'innocenza risorta cioȩ S. Idda tragicommedia da recitarsi nel seminario romano nelle correnti vacanze del carneuale dalli conuittori delle camere minori].'' Roma, 1662.
 +
* ''[https://books.google.it/books?id=1AsZ9bgkf3wC&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false La frode delusa argomento e scenario del Ariadna Augusta tragedia morale da recitarsi nelle correnti vacanze del carneuale da chierici del seminario romano nel anno 1662]''. Roma, 1662.
 +
* ''[https://books.google.it/books?id=fGjPIAQzTq8C&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Argomento, e scenario dell'Antigono tragedia da rappresentarsi nel Seminario Romano dalli conuittori delle camere maggiori nelle presenti vacanze di carneuale]''.  Roma, 1666.
 +
* ''[https://books.google.it/books?id=sqyBKJDCupkC&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Argomento, e scenario del Zenone imperatore tragedia volgare da rappresentarsi nel Seminario Romano nelle correnti vacanze del carneuale, dalle Camere de' Chierici]''. Roma, 1666.
 +
* ''[https://books.google.it/books?id=QnLxDZDeosgC&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Argomento, e scenario dell'Ermenegildo tragedia italiana da recitarsi nel Seminario romano nelle correnti vacanze del carneuale dalli conuittori delle camere maggiori]''. Ignatio de'Lazari, 1668.
 +
* ''[https://books.google.it/books?id=kTQ5qFMaGfIC&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Scenario dell'Eugenia [tragedia italiana da recitarsi nel seminario romano nelle correnti vacanze del carneuale dalli conuittori delle camere minori]''. Ignatio de'Lazari, 1669.
 +
* ''[https://books.google.it/books?id=0XqGuYvmndgC&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Scenario di d. Chisciotte della Mancia commedia da recitarsi nel Seminario Romano nelle correnti vacanze del carneuale 1692. Da sig. conuittori delle camere mezzane]''.  Roma, 1692.
 +
* ''[https://books.google.it/books?id=zrovLA4IXuAC&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Scenario del Diarbech comedia da recitarsi dalli signori conuittori delle camere piccole del Seminario Romano nelle presenti vacanze del carneuale dell'anno 1692]''. Roma, 1692.
 +
* Pollioni, Alessandro; ''[https://books.google.it/books?id=goSCLbsZ8HwC&newbks=1&newbks_redir=0&dq=scenario%20seminario%20romano&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Scenario dell'Eudossia opera posta in musica dal sig. Bernardo Pasquino, e fatta rapresentare dalli signori conuittori delle camere maggiori nel Seminario Romano l'anno 1692]''.  Roma, 1692.
 +
* ''[https://books.google.it/books?id=7vLKEPJskKwC&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Scenario dell'Adriano tragedia volgare da recitarsi nel Seminario Romano nelle correnti vacanze del carneuale 1693. da' signori conuittori delle Camere Piccole]''. Roma, 1693.
 +
* ''[https://books.google.it/books?id=nQf0G_JenD8C&newbks=1&newbks_redir=0&dq=scenario%20seminario%20romano&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Scenario di Plauto alla moderna comedia da recitarsi dalli signori conuittori delle camere piccole del Seminario Romano nelle presenti vacanze del carneuale del 1693]''. Roma, 1693.
 +
* ''[https://books.google.it/books?id=Nt2IhRzBKHkC&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Scenario dell'Alfonso. Opera da recitarsi nel Seminario Romano da' signori conuittori delle camere piccole nelle correnti vacanze del carneuale]''. Francesco de' Lazari, figlìo d'Ignatio, 1695.
 +
* ''[https://books.google.it/books?id=qyCZ4pH6K5IC&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Scenario del Tiridate ouero Il re da scena nel giuoco della fortuna. Opera da recitarsi nel Seminario Romano nelle correnti vacanze del carneuale 1695]''.  Francesco de' Lazari, figlio d'Ignatio, 1695.
 +
* ''[https://books.google.it/books?id=MK-FOXwWjV8C&newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Scenario della comedia intitolata Al fin medica il tempo ogni pazzia da recitarsi nel Seminario Romano da' signori conuittori delle camere piccole nelle correnti vacanze del carneuale 1695].'' Roma, 1695.
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== References ==
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Latest revision as of 07:11, 21 September 2024

I manoscritti


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PARTE PRIMA DELLI ANNALI DEL SEMINARIO ROMANO Quale contiene VARII CATALOGI De Nomi, Cognomi, Patria, Anni, de Giovani di Semin. In oltre Alcune Regole e Consuetudini antiche et Moderne dello stesso Seminario. Di più alcune Vite de Giovani che si sono educati nel medesimo PARTE SECONDA DELLI ANNALI DEL SEMINARIO ROMANO Quale contiene l'Historia che commincia dall'Anno 1563 nel quale fu fatto il Decreto de Seminarii dal Concilio Tridentino PARTE TERZA DELLI ANNALI DEL SEMINARIO ROMANO Nella quale si contiene una scelta degl'Huomini Illustri ch'hanno fatto grandi Riuscite doppo esser stati educati nel medesimo Seminario

Descrizione materiale

L'opera è suddivisa in tre volumi manoscritti di formato in ottavo (misure: ca. 280 x 210 mm) con una legatura rigida in pieno cuoio e una cucitura su quattro nervi.

APUG 2081, coperta in cuoio

Tutti i volumi si aprono con una carta finemente decorata che riporta: in testa il titolo complessivo dell'opera Annali del Seminario. Sotto la basilica papale, a destra: "S. Ignatio Confessore & Fundatore Della Compagnia di Giesu AUTORE Del Seminario Romano", con l'insegna della Compagnia di Gesù IHS tra le mani; a sinistra: "P.G. LAYNEZ Il Generale Della Compagnia di Giesu INSTITUTORE Del Seminario Romano" con un volume delle Regole del Seminario Romano tra le mani; in basso al centro il motto: "POMIS SUA NOMINA SERVANT".
In tutti i volumi, il nome dell'autore è stato aggiunto successivamente, sotto il titolo delle parti: Composta dal P. Girolamo Nappi della Compagnia di Gesù essendo confessore nel Sem.o Romano l’anno 1640.

Contiene elenchi dei chierici e dei convittori (secondo l’anno di ingresso), biografie, statuti, regolamenti, avvisi, consuetudini e documenti vari sulle attività svolte all’interno dell’istituzione romana.
I volumi pur presentandosi essenzialmente omogenei nella composizione dei fascicoli e con una mano che redige i testi, contengono anche testi a stampa, un bando e una pianta di grande formato. Inoltre scorrendo la numerazione coeva vi sono omissioni ed errori nella paginazione che lasciano dedurre una composizione non così fluida come potrebbe apparire a prima vista.

Dai dati alla produzione d'informazioni

Sant'Ignazio di Loyola e Diego Laínez sotto la basilica papale. Frontespizio della seconda parte.

L'abbondanza dei dati contenuti negli Annali del Seminario Romano del gesuita Girolamo Nappi (1584-1648), redatta negli anni 1640-1647, ha attirato l'attenzione di molti curiosi e ricercatori. Il progetto di edizione digitale vorrebbe essere di aiuto per la produzione di informazioni. Secondo Gregory Bateson l'informazione è la notizia di una differenza, oppure, "la differenza che produce differenza". Pertanto, l'informazione non si trova nel documento ma si produce nel sistema, individuo o società, che osserva a partire da determinate distinzioni.
Di fatto per il Nappi, come si vedrà, solo alcuni dati costituiscono informazioni e meritano di essere registrati; molti altri sono consegnati all'oblio. L'edizione integrale degli Annali sarà un modo per considerare, non tanto la storia del Seminario Romano, quanto la selezione di eventi che la costituiscono.

Gli Annali del Seminario Romano sono una ricostruzione della storia di questo istituto affidato alla Compagnia di Gesù in seguito a ciò che era stato sancito nella ventitreesima sessione del Concilio di Trento (canone XVIII) sul sacramento dell’ordine che istituiva i seminari per la formazione sacerdotale: “Per educazione della Gioventù ciascuna Chiesa Cattedrale à misura dell’entrate e del Distretto fosse tenuta d’alimentare in un Seminario un certo numero di Giovanetti ò natij della Città, o della Diocesi […] s’istituissero ivi nella disciplina ecclesiastica” (p. 818, APUG 586 esemplare con note manoscritte di Pallavicino Sforza).


Pomis sua nomina servant: selezioni e gerarchie

Pomis sua nomina servant. Incisione presente nelle carte preliminari del volume III degli Annali del Seminario Romano, APUG 2802


Da una gran moltitudine di Giovani, che come tante Piante, si sono allevate nel Seminario Romano dall’Anno che fu fondato, e poi dal detto Seminario furono transpiantate e sparse nel bel Giardino di questo nostro mondo, havendone io scelte alcune, ch’hanno dato frutti meravigliosi, ho stimato dover esser cosa molto grata alla Gioventù seminariana darne una breve notitia con una scelta d’alquanti più segnalati, che però mi son pigliato fatica di ridurli insieme alcuni, con distinguerli in quattro classi: la prima quelli che si sono dimostrati illustri nelle Dignità Ecclesiastiche; seconda, coloro che sono stati conspicui in nobiltà et titoli signalati; terza, quelli che in vita virtuosa sono stati insegni; e finalmente coloro che in Dottrina e libri stampato si sono fatti famosi. Con questa scelta così distinta penso che si sarà molto ben esplicato il significato di quel Motto Virgiliano posto sopra l’Impresa del Seminario Romano, che dice, ‘Pomis sua nomina servant’[1]. Poiché questa scelta di tale huomini illustri, da benissima ad intendere quali siano quelli Pomi che s’aspettano dalle Piante seminate nel Romano Seminario, quali piante formano il Corpo della loro Impresa. (APUG 2802, Parte III, c. 4)

Gli Annali possono essere considerati come una determinata osservazione della realtà storica. Vale a dire, un modo possibile non tanto di rispondere alla domanda di che cosa è successo ma come è stato narrato ciò che è successo. Questa prospettiva storiografica permette di accedere non solo alla visione di un singolo autore o di una determinata opera, ma è un modo per considerare come un determinato sistema storiografico si rapportava con il proprio passato.

Il primo degli assi portanti degli Annali è la selezione gerarchica dei nomi. La descrizione del "mondo" e della società stessa, in un sistema sociale gerarchico come quello del secolo XVII, si realizzava dal vertice della gerarchia. Nel testo del Nappi la selezione dei nomi risponde allo scopo di identificare gli huomini illustri, i più segnalati, distinti in quattro classi: Nel vertice si trovano membri della gerarchia ecclesiastica, all'interno dalla quale sono considerati solo l'illustri.[2] Poi si annoverano gli appartenenti alla nobiltà. Il citato motto applicato al Seminario starebbe a significare il ruolo dell'educazione che non farebbe altro che rinsaldare il concetto di nobiltà. Come ricorda il gesuita Silvestro da Pietrasanta (1590-1647) nella sua Symbolica heroica, è l'educazione che nobilita la nobiltà. Se la terra dove si cresce, o ci si educa, è salmastra, non è adatta, (salsa nel testo di Virgilio), non può diventare fertile né essere ammaestrata con l'aratro (mansuescit arando). Nemmeno la qualità naturale del fruto della vite, che sarebbe l'equivalente alla nobiltà, riesce a mantenere la sua rinomata fama (pomis sua nomina servat)[3]: Questi germogli non sono notevoli per la gloria né delle foglie, né dei fiori, né dei frutti, prima di raccogliere la linfa nell'orto [del Seminario]. Così teneri adolescenti, ancora pressoché sconosciuti, vengono posti in questo luogo come germogli, dove una volta cresciuti nella linfa della virtù, giunti all'onore del loro nome, nobiliteranno la loro nobiltà e conseguiranno lodi immortali. Il cambiamento da servat a servant (mantenere, conservare) potrebbe riferirsi all'insieme di genus e nomina. Per tanto, i frutti della vigna, i nobili, se non coltivati adeguatamente, non meritano più il nome che portano.
La terza classe è composta da coloro che si sono distinti nella vita virtuosa, che implicherà una delimitazione alla nobiltà di lignaggio. Per ultimo si trovano quelli diventati famosi per aver stampato dei libri. Da questa ultima categoria è possibile considerare la tecnologia della stampa come mezzo per stabilire la fama o il suo contrario.

Un secondo asse dell'opera del Nappi è narrare ciò che si è considerato degno di memoria. Questo implica che il concetto di verità si riferisce a quello che la società non ha dimenticato o non deve dimenticare. Questa verità non si trova nell'ordine dell'empiricità, nè appartiene a una concezione "scientifica" della storia. Questo concetto non gravita attorno al binomio verità/non verità, ma piuttosto è determinato da un senso morale della verità (ἀλήθεια), in quanto qualcosa "non dimenticata", perché "buona" e "bella". Come afferma lo stesso Nappi si tratta di una honorata memoria a' fine d'eccitare li posteri all'imitatione dell'antipassati.
Alla selezione dei nomi segue una scelta delle cose successe in Seminario, dopo le cose accadute a Roma e infine per tutto il mondo. La selezione di queste cose principali accadute nel mondo alimenteranno non solo la verità moralizzante della storia, ma le composizioni drammaturgiche degli studenti del seminario.

Il terzo asse narrativo è la cronologia. La cronologia è una delle tante forme possibili di organizzare il discorso. Le cronologie tentano di creare nel lettore la percezione che nella sfilza di date e di eventi non ci sia una narrazione, vale a dire, un io narrante, bensì che siano gli avvenimenti a parlare da soli. La cronologia, in questo modo, pretende di essere oggettiva nei confronti della narrazione che spesso è sospettata di essere soggettiva. Malgrado non riusciendo a riempire tutte le frazioni in cui il tempo può essere diviso, operano con la distinzione continuità/discontinuità. Le cronologie emergono a partire da un determinato tipo di temporalizzazione. La realtà alla quale si riferivano, per esempio, le cronologie medievali era considerata da un tempus contrapposto alla aeternitas. La scrittura degli Annali appartiene ancora a un tempo osservato attraverso la distinzione tempus/aeternitas. Questa osservazione presuppone una totalità, di conseguenza, ogni tassello, presente o no nell'elenco degli avvenimenti s'ingloba in una "storia senza tempo". Altre distinzioni temporali sorgeranno nell'età moderna avanzata.
Le cronologie sono frutto anche di determinate selezioni. Tracciano un limite tra il presente e il suo passato, per poi elencare ciò che deve essere ricordato, il resto andrà consegnato all'oblio. Si creano così i periodi temporali (antico, medievale, moderno, ecc) che sono altro rispetto al presente dell'osservatore. Il testo degli Annali si presenta come un scrittura tipica della modernità incipiente che pone di manifesto la rottura tra passato e futuro. L'origine arbitraria della cronologia è nel discorso stesso. Questa operazione cronologica, differenziando passato e presente, occulta la simultaneità del tempo.

Dalla materia indigesta alla Historia più colta

Secondo Hayden White[4], la doxa dello establishment storiografico moderno suppone che ci siano tre forme possibili di rappresentazione storica: gli annali, la cronica e la storia propriamente detta. L'imperfezione delle due prime forme radicherebbe nella sua fallimentare narratività degli avvenimenti che annoverano tra le loro righe. Questa posizione è stata sostenuta anche da Benedetto Croce: dove non c'è narrativa non c'è storia. Queste distinzioni presuppongo un determinato concetto di realtà o di fattualità e la possibilità di una sua rappresentazione.

Una prima distinzione la stabilisce il Nappi stesso quando ammette che la fatica del suo lavoro, di notar anno per anno le cose occorse in tutti gl'Anni dalla fondatione del Seminario, ha prodotto una «materia indigesta» con la quale poter fabbricare una «historia più colta».
Questa forma narrativa presentando "semplicemente" gli eventi senza glosa potrebbe creare l'illusione che si trasmette la realtà in quanto tale, senza fare sentire la scrittura di un autore interprete dei fatti. Questa concezione storiografica potrebbe essere analizzata da prospettive più astratte.

Come ricorda Michel de Certeau, la scrittura della storia interroga il «reale» da due posizioni diverse. La prima è il reale conosciuto dallo storico, il suo oggetto di studio, l'altra è il reale in cui lo scrittore è implicato mentre realizza la sua operazione di scrittura. Nel primo caso il reale è il risultato dell'operazione storiografica, nel secondo è il suo postulato: La scienza storica sta proprio nel loro rapporto, e ha come suo obiettivo di svilupparlo in un discorso[5]. L'analisi degli Annali potrebbe permettere questa doppia osservazione di primo e secondo ordine.


Stato di conservazione

I volumi si presentano in pessimo stato e necessitano di restauro urgente.
Le legature con cuciture rotte in più punti hanno numerosi fascicoli e carte staccati.
Le carte hanno danni alla piega in corrispondenza del dorso a causa di un attacco entomologico dovuto alla presenza di colla a base di gelatina animale. Il danno più grave resta comunque quello provocato dagli inchiostri acidi che in alcune carte hanno prodotto rotture del supporto scrittorio e la perdita del testo.

Bibliografia

Il teatro al Seminario Romano

References

  1. Questo motto trova la sua origine nel secondo libro delle Georgiche di Virgilio (v.240): salsa autem tellus et quae perhibetur amara, frugibus infelix — ea nec mansuescit arando, nec Baccho genus aut pomis sua nomina servat. L'adattamento del verso virgiliano al motto impiegato per il Seminario Romano, secondo il gesuita Silvestro da Pietrasanta (1590-1647) si deve al suo maestro Famiano Strada SJ (1572-1649). Vedi S. Pietrasanta, Symbola heroica.
  2. Una raccolta di Annibale Adami SJ con le vite degli alunni del seminario diventati cardinali: Seminarii romani Pallas purpurata, sive Eminentissimi S. R. E. cardinales qui ad haec vsque tempora à Seminario Romano prodiere imaginibus expressi epigrammatis illustrati Hannibal Adamus Firmanus Societatis Iesu scribebat. Romae, 1659.
  3. Vedi n.1. Si veda anche il commento di E. Stampini, Le Georgiche di Virgilio, commentate da Ettore Stampini parte prima libri I e II.
  4. The Content of the Form: Narrative Discourse and Historical Representation. Johns Hopkins University Press, 1990.
  5. M. de Certeau, La scrittura della storia, p. 44.