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Rome,1 septembre 1607. Bellarmin au grand due de Toscane.
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Ser.mo Sig.or mio oss.mo<lb/>
 
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Il Sig.or Card.le Tarugi per molti rispetti deve essere obbedito da me in tutto quello che posso servirlo; onde facendomi egli istanza ch'io aggiunga ai suoi prieghi con V.A. Ser.ma le mie suppliche in raccomandazione del Cav.re Tarugi suo nipote, che se ne viene così a fare l'obbedienza, vengo a fare questo officio, supplicando V.A. Ser.ma che per sua benignità si degni di riguardare piuttosto all'età e buona volontà di questo buon vecchio, che alla pazzia e mala natura di suo nipote; ch'io assicuro l'A.V. che oltre ogni benigna dimostrazione che gli userà in perdono dell'error suo, sarà in accrescimento di vita a questo buon card.le, io anche porrò quest'obbligo tra gli infiniti che devo alla benignità di V.A. S.ma alla quale faccio umilissima riverenza, e da Dio le prego il colmo di ogni felicità. Di Roma il di di settembre 1607.<lb/>
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/ Ser^^ S�g�^ mio oss^^
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Al Ser.mo Sig.or mio oss.mo, il Gran Duca di Toscana.
Il Sig�^ Card^^ Tarugi per molti rispetti deve essere obedito
 
 
 
da me in tutto quello che posso servirlo; onde facendomi egli in
 
 
 
stanza ch'io aggionga alli suoi prieghi con V.A.Ser^^ le mie sup-
 
 
 
plicationi in raccomandatione del Oav Tarugi suo nipote, che se
 
 
 
ne viene cost� � fare l'obedienza,vengo fare questo offitio,
 
 
 
supplicando V.A.Ser^^ che per sua benignit� si degni di riguarda
 
 
 
re pi� tosto all'et� e buona volont� di questo buon'vecchio, che
 
 
 
alla pazzia et mala natura di suo nipote; ch'io assicuro l'A.V.
 
 
 
che oltre ogni benigna d�mostratione che gl'user� in perdono dell'error'suo, sera in accrescimento di vita questo buon'card1 e ,
 
 
 
io anche porr� quest"obligo tra gl'infiniti che devo alla benigni
 
 
 
t� di V.A.S^^ alla quale faccio humilissima riverenza, et da Dio
 
 
 
le prego il colmo di ogni felicit�. Di Roma il di p� di settembre
 
 
 
/^T 1607.
 
 
 
Di V.A.Serma
 
humiliss� et divotiss� servitore Il Cardle Bellarmino.
 
 
 
Al Ser^^ 3ig�^ mio oss^^ ,il Gran'Duca di Toscana. (cachet enlev�)
 
 
 
Firenze, Archiv.Mediceo, 3783, fol.548.
 
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Ser.mo Sig.or mio oss.mo
Il Sig.or Card.le Tarugi per molti rispetti deve essere obbedito da me in tutto quello che posso servirlo; onde facendomi egli istanza ch'io aggiunga ai suoi prieghi con V.A. Ser.ma le mie suppliche in raccomandazione del Cav.re Tarugi suo nipote, che se ne viene così a fare l'obbedienza, vengo a fare questo officio, supplicando V.A. Ser.ma che per sua benignità si degni di riguardare piuttosto all'età e buona volontà di questo buon vecchio, che alla pazzia e mala natura di suo nipote; ch'io assicuro l'A.V. che oltre ogni benigna dimostrazione che gli userà in perdono dell'error suo, sarà in accrescimento di vita a questo buon card.le, io anche porrò quest'obbligo tra gli infiniti che devo alla benignità di V.A. S.ma alla quale faccio umilissima riverenza, e da Dio le prego il colmo di ogni felicità. Di Roma il di p° di settembre 1607.
Di V.A.Ser.ma
umiliss.o e divotiss.o servitore
Il Card.le Bellarmino.
Al Ser.mo Sig.or mio oss.mo, il Gran Duca di Toscana.