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Molto illustre signor fratello. Mando uno de miei libri contro questi ostinati Veneziani. Mr. Pietro Guidetti mi scrive dell' otto di ottobre, che non ha ancora il placet per il possesso, ma che procura quanto può. Quando Angelo verrà qua tratterò sul negozio della sua roba; ma se ci sia fidei commisso vedo la cosa difficile, perchè io non ho da aver niente da lui, avendogli donato il debito di 500 scudi, che più non era, levata la pensione. Et V.S. si ricorderà, che io gli offersi questo credito, a ciò pigliasse alcuna parte delle robe di Angelo, e V.S. non volle. Potrebbe almeno lasciare che V.S. se li frutti, sin che esso vive, e poi se li può donare ai suoi nipoti, li doni; se non, pazienza. Con questo mi raccomando a tutti. Di Roma li 20 di ottobre 1606.
Di V.S.
fratello aff.mo
Il Card. Bellarmino.
Al m.to ill.re Sig.or fratello, il Sig.r Thomasso Bellarmini.
Montepulciano.