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Rome, 1617-1622 ? Bellarmin au vice-ro� de Sicile.
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Ill.mo et Ecc.mo Signore<lb/>
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Prego con ogni affetto l'E.V. che sia servita dare un salvo
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condotto al Sig.r Don Vincenzo Mastr'Antonio Bardi, Palermitano, bandito dal regno di Sicilia circa nove anni per causa degnissima di compassione: et questo salvo condotto si desidera a cio possa venire à pigliare la sua moglie et una sua figliola, che stanno con licenza del Papa nel monasterio della badia nuova di Palermo; per che cosi esso desidera vivere con sua moglie et la sua moglie desidera vivere con suo marito, essendo già stati separati per nove anni. Et perche li fratelli della moglie non stanno bene con lui, à cio nell'uscire della moglie non nasce qualche inconveniente, si desidera et se ne supplica V.B. che nel tempo dell'uscire faccia che vi si trovino secretamente li ministri di giustitia ò altri fino all'imbarco, et al luogo dove starà il suddetto Don Vincenzo per riceverla, senza mettere esso pur un piede in terra, se non fusse per pura necessità di tempesta di mare. Finalmente si supplica S.E. di tener secreto questo trattato et farlo tenere secreto dalli suoi ministri, atteso li pericoli et danni che ne potriano succedere, se si scoprisse. Ne essendo questa per altro, confido nella sua molta carità et pietà che farà quest'opera buona, et io gli restarà obligato, come se il benefitio et favore fusse fatto alla persona mia propria etc.<lb/>
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Questa lettera si scrive al Sig.r Conte di Castro Vice Re di Sicilia.<lb/>
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Per il Sig.r D.Vincenzo Mastr'Antonio Bardi.
  
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/ Ill/mo et Ecc/mo Signore Prego con ogni affetto l'E.V. che sia servita dare un salvo
 
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Questa lettera si scrive al Sig/r Conte di Castro Vice Re di Sicilia.
 
Per il Sig/r D.Vincenzo Mastr'Antonio Bardi.
 
  
Arch.Vatic.Gesuiti 19 fol.62. Minute autogr.( cf.6 mars 1614) ( ^t lettre ^ipr�c�d.)
 
  
 
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Ill.mo et Ecc.mo Signore
Prego con ogni affetto l'E.V. che sia servita dare un salvo condotto al Sig.r Don Vincenzo Mastr'Antonio Bardi, Palermitano, bandito dal regno di Sicilia circa nove anni per causa degnissima di compassione: et questo salvo condotto si desidera a cio possa venire à pigliare la sua moglie et una sua figliola, che stanno con licenza del Papa nel monasterio della badia nuova di Palermo; per che cosi esso desidera vivere con sua moglie et la sua moglie desidera vivere con suo marito, essendo già stati separati per nove anni. Et perche li fratelli della moglie non stanno bene con lui, à cio nell'uscire della moglie non nasce qualche inconveniente, si desidera et se ne supplica V.B. che nel tempo dell'uscire faccia che vi si trovino secretamente li ministri di giustitia ò altri fino all'imbarco, et al luogo dove starà il suddetto Don Vincenzo per riceverla, senza mettere esso pur un piede in terra, se non fusse per pura necessità di tempesta di mare. Finalmente si supplica S.E. di tener secreto questo trattato et farlo tenere secreto dalli suoi ministri, atteso li pericoli et danni che ne potriano succedere, se si scoprisse. Ne essendo questa per altro, confido nella sua molta carità et pietà che farà quest'opera buona, et io gli restarà obligato, come se il benefitio et favore fusse fatto alla persona mia propria etc.
Questa lettera si scrive al Sig.r Conte di Castro Vice Re di Sicilia.
Per il Sig.r D.Vincenzo Mastr'Antonio Bardi.