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Ill.mo et E.mo Sig.r padron nostro colendiss.mo. Con incredibili consolatione haviamo inteso, che V.S. Ill.ma et R.ma si sia risoluta favorirci, che in questa Chiesa da noi si seguiti servire per hebdomada, nel modo avvisato, e che lo mettera nelle constitutioni, di che noi si come gli restiamo obligatassimi sempre, cosi la sicuriamo, che di continuo pregharemo Dio, che le conceda ogni bene, et a noi dia gratia di servirla, et poterla con effetto mostrare quanto per hora teniamo in cuore. Fra tanto degnesi lei favorirci sempre della sua protettione senza la quale ci ritrovaremmo certo affatto destituti e resti servita di riguardare per quiete nostra, e bene essere di questa chiesa, con non meno affettuosa carità il negotio de cappellani che habbia fatto quello del le hebdomade, poi che quanto al cantarai le messe le Domeniche, et altre feste, et che li munuscoli vadino sempre in bonificamento del capitolo piace a tutti rimettendoci in ciò, et in ogni altra cosa al suo giusto beneplacito; solo desideriamo per tal fatto, e perche non possa mai nascere controversia fra li canonici e cappellani eh' ella per bene publico di tutti voglia restar servita di contentarsi anco di assegnare nelle constitutioni alli cappellani salario fermo di vinti quattro stata di grano l'anno et massime che venendo allegieriti loro delle messe cantate le Domeniche,et altre feste che prima toccavano a loro conseguiscono piu di quello che fin qua han no hauto, et del dimidio di quello, che hanno li canonici, perche quanto alli munuscoli loro non ci hanno havuto mai che fare e se contentano li canonici, che conforme alla constitutione vadino a bonificamento del capitolo, oltre che ne anco mancano preti che si offeriscono servire per questo salario, come di tutto si se piace potrà informarsi a pieno dal Sig.r Vicario, ne pare che meglio si possa conchiudere per la vera pace, e bene di questa povera Chiesa. Con che tutti devotissimi suoi servitori reverentemente le basciamo la veste, et le preghiamo da chi può darla vera felicità. Per la
Montepulciano,5 janv.l6l4. Le chap�tre de la cath�drale �
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/ Ill/mo et E/mo Sig/r padron nostro colendiss/mo. Con incredibili consolatione Laviamo inteso, che V.S.Ill/ma et
 
^/ma si sia risoluta favorirci, che in questa Chiesa da noi si se guiti servire per hebdomada,nel modo avvisato, e che lo metter� nelJ^le constivutioni, di che noi si come gli restiamo o^ligat^ssimi sem pre, cosi la sicuriamo, che di continuo pregharemo Dio, che le con ceda ogni cene, et a noi dia gratia di servirla,et poterla con ef fetto mostrare quanto per hora teniamo in cuore. Fra tanto degnesi lei favorirci sempre della sua protettione senza la quale ci ^ritro/^varemmo certo affatto destituti e resti servita di riguardare per quiete nostra, e bene essere di questa chiesa, con non meno affettuosaee carit� il negotio de cappellani che Labbia fatto quello del le hebdomade, poi che quanto al cantarsi le messe le Domeniche,et altre feste, e t c h e li munusc^^i vadino sempre in bonificamento del /y*capitolo piace a tutti rimettendoci in ci�,et in ogni altra cosa al suo giusto beneplacito; solo desideriamo per tal fatto, e perche non possa mai nascere controversia fra li canonici e cappellani eh' ella per bene publico di tutti voglia restar servita di contentarsi anco di assegnare nelle constitutioni alli cappellani salario fermo di vinti quattro stata di grano l'anno et massime che venendo allegieriti loro delle messe cantate le Domeniche,et altre feste che prima toccavano a loro conseguiscono piu di quello che fin qua han no hauto, et del dimidio di quello,che hanno li canonici, perche quanto alli munuscoli loro non ci hanno havuto mai che fare e se ^^^contenta^no li canonici, che conforme alla constitutione vadino a bonificamento del capitolo, oltre che ne anco mancano preti che si offeriscono servire per questo salario, come di tutto si se piace potr� informarsi a pieno dal Sig/r Vicario, ne pare che meglio si possa conchiudere per la vera pace,e bene di questa povera Chiesa. ^^^Con che tutti devotissimi suoi servitori reverentemente le basciamo la veste, et le preghiamo da chi pu� darla vera felicit�. Per la
 
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Ill.mo et E.mo Sig.r padron nostro colendiss.mo. Con incredibili consolatione haviamo inteso, che V.S. Ill.ma et R.ma si sia risoluta favorirci, che in questa Chiesa da noi si seguiti servire per hebdomada, nel modo avvisato, e che lo mettera nelle constitutioni, di che noi si come gli restiamo obligatassimi sempre, cosi la sicuriamo, che di continuo pregharemo Dio, che le conceda ogni bene, et a noi dia gratia di servirla, et poterla con effetto mostrare quanto per hora teniamo in cuore. Fra tanto degnesi lei favorirci sempre della sua protettione senza la quale ci ritrovaremmo certo affatto destituti e resti servita di riguardare per quiete nostra, e bene essere di questa chiesa, con non meno affettuosa carità il negotio de cappellani che habbia fatto quello del le hebdomade, poi che quanto al cantarai le messe le Domeniche, et altre feste, et che li munuscoli vadino sempre in bonificamento del capitolo piace a tutti rimettendoci in ciò, et in ogni altra cosa al suo giusto beneplacito; solo desideriamo per tal fatto, e perche non possa mai nascere controversia fra li canonici e cappellani eh' ella per bene publico di tutti voglia restar servita di contentarsi anco di assegnare nelle constitutioni alli cappellani salario fermo di vinti quattro stata di grano l'anno et massime che venendo allegieriti loro delle messe cantate le Domeniche,et altre feste che prima toccavano a loro conseguiscono piu di quello che fin qua han no hauto, et del dimidio di quello, che hanno li canonici, perche quanto alli munuscoli loro non ci hanno havuto mai che fare e se contentano li canonici, che conforme alla constitutione vadino a bonificamento del capitolo, oltre che ne anco mancano preti che si offeriscono servire per questo salario, come di tutto si se piace potrà informarsi a pieno dal Sig.r Vicario, ne pare che meglio si possa conchiudere per la vera pace, e bene di questa povera Chiesa. Con che tutti devotissimi suoi servitori reverentemente le basciamo la veste, et le preghiamo da chi può darla vera felicità. Per la
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