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Sereniss.a Sig.a et padrona mia oss.a<lb/>
Rome,2 juin 1612.
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L'apportatore di questa sarà Gasparre Bellarminini, mio parente, il quale viene a V.A. Ser.ma come a padrone giustiss.a , et piisima per rimedio alla ruina della casa sua. Mi è parso accompagnarlo con queste quattro righe, a ciò V.A.S. ma più facilmente gli creda, essendo che io sono informato non solo della calamità di quella povera casa, per il mal governo del padre, ma anco posso testificare, che il suddetto Gasparre, che è il maggiore de fratelli suoi, è degno di fede. La supplico dunque con ogni instanza, che si degni dare presto, et efficace rimedio alla miseria di quella casa, a ciò non finisca di ruinare. Et con questo baciando humilissimamente la mano a V.A.S. ma, gli prego da Dio ogni prosperità. Di Roma, il di 2 di Giugno 1612.<lb/>
 
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Di V.A. Ser.ma <lb/>
Bellarmin
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il Card.le Bellarmino.
// la grande duch. Marie Mad. 2Q76
 
 
 
/ Sereniss^ Sig^ et padrona mia oss^ L'apportatore di questa sar� Gasparre Bellarmin!,mio paren
 
te, il quale viene a V.A.Ser^^ come a padrone giustiss^^et p^^sima per rimedio alla ruina della casa sua. Mi parso accompagnarlo J^con queste quattro righe, � ci� V.A.S^^ pi� facilmente gli creda, essendo che io sono informato non solo della calamit� di quella povera casa, per il mal governo del padre, ma anco posso testifi care, che il suddetto Gasparre, che il maggiore de fratelli suoi, degno di fede. La supplico dunque con ogni instanza, che si degni /y dare presto,et efficace rimedio alla miseria di quella casa, � ci� non finisca di ruinar�. Et con questo baciando humilissimamente la mano V.A.S^^, gli prego da Dio ogni prosperit�. Di Ro ma, il di 2 di Giugno 1612.
 
Di V.A.Serma humiliss� et devotiss^ servitore il Oard^^ Bellarmino.
 
 
 
Florence.Archiv.Mediceo.voi.6002. Arch.Vatic. Gesuit. 18 fol.149. Minute autogr.
 
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Sereniss.a Sig.a et padrona mia oss.a
L'apportatore di questa sarà Gasparre Bellarminini, mio parente, il quale viene a V.A. Ser.ma come a padrone giustiss.a , et piisima per rimedio alla ruina della casa sua. Mi è parso accompagnarlo con queste quattro righe, a ciò V.A.S. ma più facilmente gli creda, essendo che io sono informato non solo della calamità di quella povera casa, per il mal governo del padre, ma anco posso testificare, che il suddetto Gasparre, che è il maggiore de fratelli suoi, è degno di fede. La supplico dunque con ogni instanza, che si degni dare presto, et efficace rimedio alla miseria di quella casa, a ciò non finisca di ruinare. Et con questo baciando humilissimamente la mano a V.A.S. ma, gli prego da Dio ogni prosperità. Di Roma, il di 2 di Giugno 1612.
Di V.A. Ser.ma
humiliss.o et devotiss.o servitore
il Card.le Bellarmino.