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Ser.mo Sig.or mio oss.mo<lb/>
Rome,3 ju�llet 1610. Bellarmin au due de Parme.
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Se bene V.A. S.ma non mi favorisce mai de suoi comandamenti, come desiderarsi per fargli conoscere col servirla qualche effetto dell'osservanza mia; nondimeno non posso lasciare di supplicarla delle sue grazie come hora farò per l'instanza che mi si fa da persona a me gratissima. Però presupponendomisi che Giuseppe Pulcino dottore di legge et vassallo di V.A.S. habbia fatto molti offitii nello stato di V.A.S. cioè in civita di Penna, città di castelli di Abruzzo, Borbone et altri, et sempre con sodisfattione di V.A.S. et delli suoi popoli, vengo a supplicarla che gli sia raccomandato il soddetto Pulcino per servitore o nelli sedetti governi, o altri simili, che oltre si crede servirà fedelmente, io anche restarò di tal gratia obligatissimo all'A.V.S. alla quale faccio riverenza pregandogli da Dio vera felicità. Di Roma il di 3 di luglio 1610.<lb/>
 
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Il Card.le Bellarmino.
/ Ser"^ Sig�^ mio oss^� Se bene V.A.S^^ non mi favorisce mai de suoi comandamenti, co
 
me desiderarsi per fargli conoscere col servirla qualche effetto dell'osservanza mia; nondimeno non posso lasciare di supplicarla delle sue gratie come hora far� per 1'instanza che mi si f� da persona me gratissima. Per� presupponendomisi che Giuseppe Pul cino dottore di legge et vassallo di V.A.S. habbia fatto molti offitii nell� stato di V.A.S. cio� in civit� di Penna, citt� di ca stelli di Abruzzo,Borbone et altri, et sempre con sodisfattione di V.A.S. et delli suoi popoli, vengo supplicarla che gli sia raccomandato il soddetto Pulcino per servitore nelli sedetti go verni,altri simili, che oltre si crede servir� fedelmente, io anche restar� di tal gratin obligatissimo all'A.V.S. alla quale faccio riverenza pregandogli da Dio vera felicit�. Di Roma il di ,/^^3 di luglio 1610.
 
Di V.A.S. ma Devotissimo servitore Il Card.le Bellarmino.
 
 
 
Napoli.Arch.di Stato.Carte Farnes.460, fase.7. Origin.
 
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Ser.mo Sig.or mio oss.mo
Se bene V.A. S.ma non mi favorisce mai de suoi comandamenti, come desiderarsi per fargli conoscere col servirla qualche effetto dell'osservanza mia; nondimeno non posso lasciare di supplicarla delle sue grazie come hora farò per l'instanza che mi si fa da persona a me gratissima. Però presupponendomisi che Giuseppe Pulcino dottore di legge et vassallo di V.A.S. habbia fatto molti offitii nello stato di V.A.S. cioè in civita di Penna, città di castelli di Abruzzo, Borbone et altri, et sempre con sodisfattione di V.A.S. et delli suoi popoli, vengo a supplicarla che gli sia raccomandato il soddetto Pulcino per servitore o nelli sedetti governi, o altri simili, che oltre si crede servirà fedelmente, io anche restarò di tal gratia obligatissimo all'A.V.S. alla quale faccio riverenza pregandogli da Dio vera felicità. Di Roma il di 3 di luglio 1610.
Di V.A.S.ma
Devotissimo servitore
Il Card.le Bellarmino.