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Rome,22 aout 1609*
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Ser.mo Sig.r mio oss.mo
 
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La buona nuova, che V.A. Ser.ma si è degnata darmi del figlio maschio, che Dio N.S. ha concesso alla Ser.ma Infanta sua nuora è stata sentita da me con infinita contentezza, poichè per la servitù, e osservanza mia verso di cotesta Ser.ma casa, e di V.A. in particolare, godrà sempre tanto della loro prosperità, come se mi fossero proprie.<lb/>
Bellarmin au due de Modene.
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Mi rallegro però con V.A. della felicità accresciutagli, sperando che nell'animo de suoi servitori si rinnoveranno più volte questo contento. Con che rendendo a V.A. infinite grazie del conto che mi ha voluto dare di si felice parto, me gli raccomando in grazia, pregandogli da Dio ogni altra desiderata contentezza. Di Roma il di 22 d'Agosto 1609.<lb/>
 
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Di V.A. Ser.ma <lb/>
900
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Aff.mo Servitore<lb/>
 
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Il Card.le Bellarmino.<lb/>
/ Ser^^ Sig^ mio oss^^
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Ser.mo S.r Duca di Modena.
La buona nuova, che V.A.Ser^^ si degnata darmi del figlio maschio, che Dio N.S. h� concesso alla Ser^^ Infanta sua nuora stata sentita da me con infinita^ contentezza, poich� per la serJ^vith,et osservanza mia verso di cotesta Ser^^ casa, et di V.A. in particolare, godr� sempre tanto della loro prosperit�, come se mi fossero proprie.
 
Mi rallegro per� con V.A. della felicit� accresciutagli, spe rando che nell'animo de suoi servitori si rinovaranno pi� volte /^questo contento. Con che rendendo V.A. infinite gratie del conto che mi h� voluto dare di si felice parto, me gli raccommando in gratia, pregandogli da Dio ogn'altra desiderata contentezza. Di Roma il di 22 d'Agosto 1609.
 
Di V.A.Serma Aff^� Servitore Il Card.le Bellarmino.
 
 
 
Ser^^ Duca di Modena.
 
Modena. Archivio di Stato. Bellarmino... Lettere a Cesare d'Este etc. Origin. finale autogr.
 
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Ser.mo Sig.r mio oss.mo La buona nuova, che V.A. Ser.ma si è degnata darmi del figlio maschio, che Dio N.S. ha concesso alla Ser.ma Infanta sua nuora è stata sentita da me con infinita contentezza, poichè per la servitù, e osservanza mia verso di cotesta Ser.ma casa, e di V.A. in particolare, godrà sempre tanto della loro prosperità, come se mi fossero proprie.
Mi rallegro però con V.A. della felicità accresciutagli, sperando che nell'animo de suoi servitori si rinnoveranno più volte questo contento. Con che rendendo a V.A. infinite grazie del conto che mi ha voluto dare di si felice parto, me gli raccomando in grazia, pregandogli da Dio ogni altra desiderata contentezza. Di Roma il di 22 d'Agosto 1609.
Di V.A. Ser.ma
Aff.mo Servitore
Il Card.le Bellarmino.
Ser.mo S.r Duca di Modena.