Difference between revisions of "Page:EBC 1609 05 09 0873.pdf/1"

From GATE
(→‎Not proofread: Created page with "Category:EBC_Letters Category:EBC_Not proofread Rome,9 mai 1609* Bellarmin � la grande duch.de Toscane (Christin^^^ / Ser"^ Sig^^ mia oss^^ Essendo V.A.S,ma padrona...")
 
m (→‎top: added Template:TurnPage, replaced: <references/> → <references/> {{TurnPage}})
 
(3 intermediate revisions by 2 users not shown)
Page statusPage status
-
Not proofread
+
Proofread
Page body (to be transcluded):Page body (to be transcluded):
Line 1: Line 1:
 
[[Category:EBC_Letters]]
 
[[Category:EBC_Letters]]
[[Category:EBC_Not proofread]]
+
[[Category:EBC Proofread]][[Category:EBC Pages]]
 
+
Ser.ma Sig.ra mia oss.ma<lb/>
Rome,9 mai 1609* Bellarmin � la grande duch.de Toscane (Christin^^^
+
Essendo V.A.S.ma padrona di Montepulciano, e avendo io in assenza del vescovo la sopraintendenza di quella chiesa datami da N. S., ho giudicato essere utile al bene comune di quella città dar conto a V.A.S. dello stato del monastero di S.ta Chiara. Sappia dunque come il suddetto monastero è fuori delle mura della città, e però esposto a vari pericoli, per il che sempre si è desiderato tirarlo dentro. Ora è occorso che la fabbrica del monastero abbia cominciato a minacciare rovina; e essendosi considerato da più architetti il sito, si è giudicato molto difficile il rimediarvi, ancorchè si facesse grossa spesa. Questo accidente ci ha fatto desiderare che le monache si tirassero dentro, con fabbricargli un altro monastero in sito conveniente; ma perchè le monache avvezze a stare fuori con qualche più libertà che non avrebbero dentro, non si possono inclinare a quello che è dovere, e a me non è parso usare violenza, ho preso per espediente di proibirgli il vestire, a ciò per questa via s'inducessero ad obbedire a quelli che cercano il bene loro. Ma finora stanno ostinate nel parere loro. Però vengo a pregare V.A.S. con questa a fare officio con le dette monache per quella via che più gli parerà espediente, a ciò si risolvano di obbedire, sperando che con l'esortazione e comandamenti di V.A.S.ma siano finalmente per cedere amorevolmente, senza che si venga a usare termini più rigorosi. Con che facendo umilissima riverenza a V.A.S. gli prego da Dio ogni desiderata felicità. Di Roma il di 9 di Maggio 1609.<lb/>
/ Ser"^ Sig^^ mia oss^^ Essendo V.A.S,ma padrona di Montepulciano, et havendo io in as
+
Di V.A.S.ma<lb/>
senza del vescovo la supraintendenza di quella chiesa datami da N. S., h� giudicato essere utile al ben'commune di quella citt� dar' d^conto V.A.S. dello stato del monasterio di St& Chiara. Sappia dunque come il suddetto monasterio � fuora delle mura della citt�, et per� esposto � varii pericoli, per il che sempre si � deside rato tirarlo dentro. Bora � occorso che la fabrica del monasterio habbia cominciato � minacciar'ruina; et essendosi considerato da pi� architetti il sito, si giudicato molto difficile il rimedi arvi, ancorch� si facesse grossa spesa. Questo accidente ci h� fatto desiderare che le monache si tirassero dentro, con fabricargli un'altro monasterio in sito conveniente; ma perche le monache avezze � star'fuora con qualche pi� libert� che non havrebbono /^dentro, non si possono inclinare quello che dovere, et � me non parso usar'violenza, h� preso per espediente di prohibirgli il vestire, � ci� per questa via s'inducessero ad obedire � quelli che cercano il ben'loro. Ma fin'hora stanno ostinate nel parer'loro. Per� vengo pregare V.A.S. con questa fare offitio con le dette monache per quella via che pi� gli parer� espediente,� ci� si risolvine di obedire, sperando che con l'essortatione et comman damenti di V.A.S^^ siano finalmente per cedere amorevolmente,senza che si venghi � usar'termini pi� rigorosi. Con che facendo humilissima riverenza V.A.S. gli prego da Dio ogni desiderata felicit�. ^y^Di Roma il di 9 di Maggio 1609.
+
umiliss.o e devotiss.o servitore <lb/>
Di V.A.Sma humiliss� et devotiss� servitore Il Card^^ Bellarmino.
+
Il Card.le Bellarmino.
Firenze.Archivio Mediceo.6047. fol.198. Origin. finale autogr.
 
Footer (noinclude):Footer (noinclude):
Line 1: Line 1:
<references/>
+
<references/> {{TurnPage}}

Latest revision as of 13:43, 6 May 2020

This page has been proofread

Ser.ma Sig.ra mia oss.ma
Essendo V.A.S.ma padrona di Montepulciano, e avendo io in assenza del vescovo la sopraintendenza di quella chiesa datami da N. S., ho giudicato essere utile al bene comune di quella città dar conto a V.A.S. dello stato del monastero di S.ta Chiara. Sappia dunque come il suddetto monastero è fuori delle mura della città, e però esposto a vari pericoli, per il che sempre si è desiderato tirarlo dentro. Ora è occorso che la fabbrica del monastero abbia cominciato a minacciare rovina; e essendosi considerato da più architetti il sito, si è giudicato molto difficile il rimediarvi, ancorchè si facesse grossa spesa. Questo accidente ci ha fatto desiderare che le monache si tirassero dentro, con fabbricargli un altro monastero in sito conveniente; ma perchè le monache avvezze a stare fuori con qualche più libertà che non avrebbero dentro, non si possono inclinare a quello che è dovere, e a me non è parso usare violenza, ho preso per espediente di proibirgli il vestire, a ciò per questa via s'inducessero ad obbedire a quelli che cercano il bene loro. Ma finora stanno ostinate nel parere loro. Però vengo a pregare V.A.S. con questa a fare officio con le dette monache per quella via che più gli parerà espediente, a ciò si risolvano di obbedire, sperando che con l'esortazione e comandamenti di V.A.S.ma siano finalmente per cedere amorevolmente, senza che si venga a usare termini più rigorosi. Con che facendo umilissima riverenza a V.A.S. gli prego da Dio ogni desiderata felicità. Di Roma il di 9 di Maggio 1609.
Di V.A.S.ma
umiliss.o e devotiss.o servitore
Il Card.le Bellarmino.