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Rome,3o novembre 1607. Bellarmin � son fr�re Thomas.
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Molto illustre signor fratello. Ho parlato a N.S. della collegiata di Santa Maria di S.Biagio, e Sua Santità si mostra molto inclinata a compiacere la città. Mi ha detto, che faccia venire il privilegio, che la città tiene da Papa Leone X del iuspatronato. V.S. potrà avvisare a chi tocca, che lo mandino, e sebbene simili iuspatronati ex privilegio sono abrogati dal concilio, e da alcuni Pontifici, tuttavia S.S.tà si mostra pronta a confermalo. Il negozio andrà alla congregazione del concilio, e qui si esamineranno i capitoli, ma già che il Papa non vi ha molta difficoltà, spero che anche la congregazione ci vorrà bene. La spedizione per via segreta è al tutto impossibile. La spesa della bolla sarà di duecento ducati, per la compositione sarà più o meno secondo la narrativa della supplica, et secondo la grazia che vorrà fare la dataria. Mi si dice da periti, che vi andrà in tutto almeno un migliaio di scudi. Quando V.S. abbia riscosso i 500 scudi d'oro, non si scordi del debito di Ms. Bartoletto quanto a frutti decorsi, come ho scritto altre volte. A Natale, o prima si manderà per la retta delle figliole, e per seguitare il risarcimento della casa, e avrò caro sapere, quanto si avrà da mandare per la fabbrica, che per la retta lo sappiamo. Iddio sia con lei, e tutti di casa. Di Roma li 30 di novembre 1607.<lb/>
 
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/ Molto illustre signor fratello. Ho parlato N.S. della col legiata di Santa Maria di S.Biagio, et Sua Santit� si mostra mol to inclinata compiacere la citt�. Mi ha detto, che faccia venire il privilegio, che la citt� tiene da Papa Leone X del iuspatronato. V.S. potr� avisare � chi tocca, che lo mandino, et se bene simili iuspatronati ex privilegio sono abrogati dal concilio, et da alcu ni Pontifici,tuttavia S.S^^ si mostra pronta a confirmalo. Il negotio andara alla congregatione del concilio, et qui si essaminaranno i capitoli, ma gi� che il Papa non vi ha molta difficult�, spero che anco la congregatione ci vorr� bene. La speditione per via secreta � al tutto impossibile. La spesa della bolla sar� di ducento ducati, per la compositiones sar� pi� � meno secondo la narrativa della supplica, et secondo la gratia che vorr� fare la dataria. Mi si dice da periti, che vi andar� in tutto almeno un migliano di scudi. Quando V.S. habbia riscosso li 500 scudi d'oro, non si scordi del debito di Ms.Bartoletto quanto frutti decorsi, come ho scritto altre volte. A Natale,prima si mandar� per la retta delle figliole, et per seguitare il resarcimento della casa, et bavero caro sapere, quanto si haver� da mandare per la fabrica, che per la retta lo sappiamo^ Iddio sia con lei,et tutti di casa. Di Roma li 30 di novembre 1607. fratello aff^^ di V.S. il Card. Bellarmino.
 
 
 
F.B.1. Lettere originali ; sans adresse.
 
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Molto illustre signor fratello. Ho parlato a N.S. della collegiata di Santa Maria di S.Biagio, e Sua Santità si mostra molto inclinata a compiacere la città. Mi ha detto, che faccia venire il privilegio, che la città tiene da Papa Leone X del iuspatronato. V.S. potrà avvisare a chi tocca, che lo mandino, e sebbene simili iuspatronati ex privilegio sono abrogati dal concilio, e da alcuni Pontifici, tuttavia S.S.tà si mostra pronta a confermalo. Il negozio andrà alla congregazione del concilio, e qui si esamineranno i capitoli, ma già che il Papa non vi ha molta difficoltà, spero che anche la congregazione ci vorrà bene. La spedizione per via segreta è al tutto impossibile. La spesa della bolla sarà di duecento ducati, per la compositione sarà più o meno secondo la narrativa della supplica, et secondo la grazia che vorrà fare la dataria. Mi si dice da periti, che vi andrà in tutto almeno un migliaio di scudi. Quando V.S. abbia riscosso i 500 scudi d'oro, non si scordi del debito di Ms. Bartoletto quanto a frutti decorsi, come ho scritto altre volte. A Natale, o prima si manderà per la retta delle figliole, e per seguitare il risarcimento della casa, e avrò caro sapere, quanto si avrà da mandare per la fabbrica, che per la retta lo sappiamo. Iddio sia con lei, e tutti di casa. Di Roma li 30 di novembre 1607.
fratello aff.mo di V.S.
il Card. Bellarmino.