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Molto Ill.re sig.r fratello. Quando pensavo che ms. Pietro fosse a Siena, trovo che è assai lontano, poichè scrive da Torino alle 10 del presente e non pensa partire di la fin al 18. Ho cercato il cavalier Scarneto, che è qua ricevitore della religione di SS. Maurizio e Lazaro, e ho inteso che si trova a Farnese insieme con il principe suo padrone, e essendo a Farnese è più vicino a Montepulciano che a Roma. V.S. potrà vedere se a Siena o altro luogo più vicino si trovi qualche cavaliere con la croce riformata, e quello potrà chiamare a dare la croce e l'abito a Roberto. Se così vicino non ci sia nessuno, V.S. potrà chiamare il suddetto cavaliere Scarneto a darmi avviso a me, che gli scriverò di qua; e perchè è gentiluomo cortese, non dubito che farà il servizio volentieri. Delle altre cose di Turino mi rimetto alla lettera di ms. Pietro.<lb/>
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Molto Ill.re sig.r fratello. Quando pensavo che ms. Pietro fosse a Siena, trovo che è assai lontano, poichè scrive da Torino alle 10 del presente e non pensa partire di la fin al 18. Ho cercato il cavalier Scarneto, che è qua ricevitore della religione dei SS. Maurizio e Lazaro, e ho inteso che si trova a Farnese insieme con il principe suo padrone, e essendo a Farnese è più vicino a Montepulciano che a Roma. V.S. potrà vedere se a Siena o altro luogo più vicino si trovi qualche cavaliere con la croce riformata, e quello potrà chiamare a dare la croce e l'abito a Roberto. Se così vicino non ci sia nessuno, V.S. potrà chiamare il suddetto cavaliere Scarneto a darmi avviso a me, che gli scriverò di qua; e perchè è gentiluomo cortese, non dubito che farà il servizio volentieri. Delle altre cose di Turino mi rimetto alla lettera di ms. Pietro.<lb/>
 
A me pare che bisognava mandar subito i libri a Siena e parte a Perugia e anche ad Orvieto, perchè stanno meglio nelle librerie che nelle casse; e sebbene i librari non si arrischiano a pigliarne se non pochi, tuttavia non gli può nuocere tenerli in bottega senza esser obbligati a pagarli, se non si vendono.<lb/>
 
A me pare che bisognava mandar subito i libri a Siena e parte a Perugia e anche ad Orvieto, perchè stanno meglio nelle librerie che nelle casse; e sebbene i librari non si arrischiano a pigliarne se non pochi, tuttavia non gli può nuocere tenerli in bottega senza esser obbligati a pagarli, se non si vendono.<lb/>
 
Ho scritto al Sig.r card.le Madruzzo, pregandolo che metta Gasparre alla camera, atteso che da se non si può mantenere, e che io mantengo qua un suo fratello e non posso supplire a tanto. Se questa mia lettera non ha effetto, sarà stata una malandata questa sua a Trento. Con questo mi raccomando a tutti con dargli le buone feste. Di Roma, li 23 di dicembre 1606.<lb/>
 
Ho scritto al Sig.r card.le Madruzzo, pregandolo che metta Gasparre alla camera, atteso che da se non si può mantenere, e che io mantengo qua un suo fratello e non posso supplire a tanto. Se questa mia lettera non ha effetto, sarà stata una malandata questa sua a Trento. Con questo mi raccomando a tutti con dargli le buone feste. Di Roma, li 23 di dicembre 1606.<lb/>
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Molto Ill.re sig.r fratello. Quando pensavo che ms. Pietro fosse a Siena, trovo che è assai lontano, poichè scrive da Torino alle 10 del presente e non pensa partire di la fin al 18. Ho cercato il cavalier Scarneto, che è qua ricevitore della religione dei SS. Maurizio e Lazaro, e ho inteso che si trova a Farnese insieme con il principe suo padrone, e essendo a Farnese è più vicino a Montepulciano che a Roma. V.S. potrà vedere se a Siena o altro luogo più vicino si trovi qualche cavaliere con la croce riformata, e quello potrà chiamare a dare la croce e l'abito a Roberto. Se così vicino non ci sia nessuno, V.S. potrà chiamare il suddetto cavaliere Scarneto a darmi avviso a me, che gli scriverò di qua; e perchè è gentiluomo cortese, non dubito che farà il servizio volentieri. Delle altre cose di Turino mi rimetto alla lettera di ms. Pietro.
A me pare che bisognava mandar subito i libri a Siena e parte a Perugia e anche ad Orvieto, perchè stanno meglio nelle librerie che nelle casse; e sebbene i librari non si arrischiano a pigliarne se non pochi, tuttavia non gli può nuocere tenerli in bottega senza esser obbligati a pagarli, se non si vendono.
Ho scritto al Sig.r card.le Madruzzo, pregandolo che metta Gasparre alla camera, atteso che da se non si può mantenere, e che io mantengo qua un suo fratello e non posso supplire a tanto. Se questa mia lettera non ha effetto, sarà stata una malandata questa sua a Trento. Con questo mi raccomando a tutti con dargli le buone feste. Di Roma, li 23 di dicembre 1606.
fratello aff.mo di V.S.
il Card. Bellarmino.
Al molto ill.re sig.r fratello, il Sig.r Thomaso Bellarmini.
Montepulciano.