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Rome,28 octobre 1606. Bellarmin au Nonce de Naples.
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Molto Ill.re et R.mo Sig.r come fratello. Mentre son stato alla residenza di Capua ho con l'aiuto di Dio rinnovata la pianta del monastero delle monache di Giovanni, e riempitolo del numero antico di monache. Ora perchè quelle verginelle nelle loro occasioni confidano, e ricorrono a me, non posso mancare di giovargli sempre, e massime potendo col mezzo di V.S. Ill.ma, che mi è tanto amorevole.<lb/>
 
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Le dette monache hanno bisogno di essere raccomandate al Commissario, che presto partirà di costi per Capua per la risegna dei grani, acciò egli voglia avere riguardo alle grosse spese loro avendo tante bocche, e necessità di fabbricare il monastero, di conservare la vita comune, e altri loro bisogni. Prego però V.S. Ill.ma con ogni affetto a fare questo officio di raccomandazione col detto commissario, che io l'assicuro di ricevere il tutto in me stesso, e restargliene obbligato. Con che offrendomeli all'incontro le prego da Dio ogni felicità. Di Roma il di 28 d'ottobre 1606.<lb/>
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Mons.r Nuncio di Napoli.
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tanto amorevole.
 
 
 
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Il Card^^ Bellarmino.
 
 
 
Mons Runcio di Napoli.
 
 
 
Capua, Archivio storico, annesso al Museo Campano, n.143.
 
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Molto Ill.re et R.mo Sig.r come fratello. Mentre son stato alla residenza di Capua ho con l'aiuto di Dio rinnovata la pianta del monastero delle monache di Giovanni, e riempitolo del numero antico di monache. Ora perchè quelle verginelle nelle loro occasioni confidano, e ricorrono a me, non posso mancare di giovargli sempre, e massime potendo col mezzo di V.S. Ill.ma, che mi è tanto amorevole.
Le dette monache hanno bisogno di essere raccomandate al Commissario, che presto partirà di costi per Capua per la risegna dei grani, acciò egli voglia avere riguardo alle grosse spese loro avendo tante bocche, e necessità di fabbricare il monastero, di conservare la vita comune, e altri loro bisogni. Prego però V.S. Ill.ma con ogni affetto a fare questo officio di raccomandazione col detto commissario, che io l'assicuro di ricevere il tutto in me stesso, e restargliene obbligato. Con che offrendomeli all'incontro le prego da Dio ogni felicità. Di Roma il di 28 d'ottobre 1606.
Di V.S. molto Ill.re et R.me
Aff.mo come fratello.
Il Card.le Bellarmino.
Mons.r Nuncio di Napoli.