Difference between revisions of "Page:EBC 1605 12 26 0502.pdf/1"
(→Not proofread: Created page with "Category:EBC Not proofread Rome,26 SEptembre 1605-' Bellarmin � son neveu(g^bert?j 502 / Molto 111ro S�gr nipote. Ho mandato la settimana passata cento cinquanta pi...") |
ArchivesPUG (talk | contribs) m (→top: added Template:TurnPage, replaced: <references/> → <references/> {{TurnPage}}) |
||
(4 intermediate revisions by 3 users not shown) | |||
Page status | Page status | ||
- | + | Proofread | |
Page body (to be transcluded): | Page body (to be transcluded): | ||
Line 1: | Line 1: | ||
− | [[Category:EBC | + | [[Category:EBC Proofread]][[Category:EBC Pages]][[Category:EBC_Letters]] |
− | + | Molto ill.re Sig.r nipote. Ho mandato la settimana passata cento cinquanta piastre al Sig.r Tommaso e altre tante ne mandarò a giugno, se Dio ci darà vita, e a marzo pagherò ventiquattro piastre al monastero di S.Bernardo per le vostre sorelle e altrettante a settembre. E ora pensavo mettere da banda o ne monti qualche quantità di denari per le doti delle vostre sorelle, una delle quali già è di tempo e, come intendo, per ogni modo vole esser maritata. Si che mi sarebbe caro che vostro padre vi vestisse e non gravasse me, e non impedisse il far le doti alle sue figliole. Ma se sia necessario vestirvi con denari o panni di Roma, scrivete più chiaro quanto ci bisogni, e io vedrò quello che potrò fare.<lb/> | |
− | + | Attendete con ogni diligenza allo studio e alla devozione, se vuole che io vi voglia bene. Desidero che le vostre lettere siano scritte con buona ortografia e con i debiti termini di creanza, e in particolare la sottoscritta ha da essere umile | |
− | + | e riverente; che così usano tutti i signori quanto si voglia grandi verso i loro maggiori, come padri o zii o parenti di maggior grado, che nelle sottoscritte non si chiamano figlioli o nipoti, ma umilissimi servitori; e a ciò abbiate esempi domestici, vi mando tre sottoscritte dei vostri parenti, e così sono quelle degli altri.<lb/> | |
− | + | Mi scordavo dirvi che mi mandiate la copia della bolla del duca di Savoia intorno alla vostra commenda, a ciò io possa sapere quando sarà tempo di mandarvi a Torino. Iddio vi benedica. Di Roma li 26 di dicembre 1605.<lb/> | |
− | + | vostro zio amorevolissimo.<lb/> | |
− | |||
− | cento cinquanta piastre al Sig | ||
− | |||
− | |||
− | |||
− | |||
− | |||
− | |||
− | |||
− | qualche | ||
− | |||
− | delle quali | ||
− | |||
− | esser maritata. Si che mi | ||
− | |||
− | |||
− | |||
− | |||
− | |||
− | scrivete | ||
− | |||
− | |||
− | |||
− | Attendete con ogni diligenza allo studio | ||
− | |||
− | |||
− | |||
− | lettere siano scritte con buona ortografia | ||
− | |||
− | |||
− | |||
− | |||
− | |||
− | |||
− | |||
− | grado, che nelle sottoscritte non si chiamano figlioli | ||
− | |||
− | ma | ||
− | |||
− | mando tre sottoscritte | ||
− | |||
− | |||
− | |||
− | Mi scordavo dirvi che mi mandiate la copia della | ||
− | |||
− | bolla del duca di Savoia intorno alla vostra commenda, | ||
− | |||
− | possa sapere quando | ||
− | |||
− | |||
− | |||
− | vostro zio amorevolissimo. | ||
− | |||
il Card. Bellarmino. | il Card. Bellarmino. | ||
− | |||
− | |||
− | |||
− | |||
Footer (noinclude): | Footer (noinclude): | ||
Line 1: | Line 1: | ||
− | <references/> | + | <references/> {{TurnPage}} |
Latest revision as of 13:28, 6 May 2020
Molto ill.re Sig.r nipote. Ho mandato la settimana passata cento cinquanta piastre al Sig.r Tommaso e altre tante ne mandarò a giugno, se Dio ci darà vita, e a marzo pagherò ventiquattro piastre al monastero di S.Bernardo per le vostre sorelle e altrettante a settembre. E ora pensavo mettere da banda o ne monti qualche quantità di denari per le doti delle vostre sorelle, una delle quali già è di tempo e, come intendo, per ogni modo vole esser maritata. Si che mi sarebbe caro che vostro padre vi vestisse e non gravasse me, e non impedisse il far le doti alle sue figliole. Ma se sia necessario vestirvi con denari o panni di Roma, scrivete più chiaro quanto ci bisogni, e io vedrò quello che potrò fare.
Attendete con ogni diligenza allo studio e alla devozione, se vuole che io vi voglia bene. Desidero che le vostre lettere siano scritte con buona ortografia e con i debiti termini di creanza, e in particolare la sottoscritta ha da essere umile
e riverente; che così usano tutti i signori quanto si voglia grandi verso i loro maggiori, come padri o zii o parenti di maggior grado, che nelle sottoscritte non si chiamano figlioli o nipoti, ma umilissimi servitori; e a ciò abbiate esempi domestici, vi mando tre sottoscritte dei vostri parenti, e così sono quelle degli altri.
Mi scordavo dirvi che mi mandiate la copia della bolla del duca di Savoia intorno alla vostra commenda, a ciò io possa sapere quando sarà tempo di mandarvi a Torino. Iddio vi benedica. Di Roma li 26 di dicembre 1605.
vostro zio amorevolissimo.
il Card. Bellarmino.